Una storia profonda e toccante, ci insegna con tanta delicatezza la straordinaria possibilità di un’esistenza libera da pregiudizi. Questa è la recensione de Il marito di mio fratello, pubblicato da Panini Comics con il brand Planet Manga
Nonostante viviamo in un mondo in continua evoluzione, dove i cambiamenti e gli adattamenti sono all’ordine del giorno, ancora non riusciamo ad accettare e metabolizzare ciò che nella nostra società viene considerato “diverso”. Che si tratti di omofobia o razzismo, non è difficile sentire ancora parlare di realtà in cui qualcuno viene denigrato e allontanato, anzi. La sofferenza di chi è incompreso e spesso si trova a vestire i panni di qualcun altro per “sopravvivere” in questi contesti non è minimamente contemplata.
Il marito di mio fratello è una storia raccontata con un’incantevole semplicità, ad affrontare la diversità c’è lo sguardo innocente di una bambina delle elementari che si scontra con quello diffidente di suo padre.
Yaichi è un padre divorziato, vive con sua figlia Kana e svolge tutti i lavori domestici alla perfezione, mentre la sua ex moglie è una donna in carriera e di rado i tre passano ancora del tempo tutti insieme. Una triste realtà fa ombra sulla sua vita: dopo la morte dei suoi genitori Yaichi perse anche il suo unico fratello, per giunta gemello, Ryoji. Yaichi e Ryoji, cresciuti insieme, furono inseparabili fino al giorno in cui Ryoji fece outing: nel momento stesso in cui confessò al fratello di essere omosessuale, tra i due cominciarono a crearsi silenzi e divari sempre più ampi.
Yaichi non comprese quella realtà e, senza nemmeno chiedersi come suo fratello avesse vissuto per tutti quegli anni in una società che non accetta quella “diversità”, lasciò cadere il discorso senza mai riprenderlo. Ryoji si trasferì in Canada, Paese molto più liberale del Giappone sotto questo punto di vista, lì si sposò con un uomo e poco dopo morì in un incidente d’auto.
Appresa la notizia, per Yaichi cominciano così i rimorsi e gli incubi, per problemi di “lontananza” non aveva partecipato né al matrimonio del fratello né al suo funerale. Dopo un mese, una mattina suona inaspettatamente alla sua porta Mike, un omone robusto e irsuto che sfoggia magliette con simboli gay: il marito di suo fratello.
L’atmosfera è subito di disagio, Yaichi non reagisce bene agli abbracci di Mike, anche perché in Giappone quasi non sono contemplati come dimostrazione di affetto. Vedendo quell’energumeno, la prima cosa che passa per la sua mente è il dubbio sul ruolo di suo fratello nella coppia e, come da triste consuetudine, si chiede chi fosse “la moglie”. Ci pensa Kana a rendere tutto più naturale e genuino, che dopo aver appreso chi fosse il nuovo arrivato cerca di risolvere i suoi dubbi più innocenti e chiede a suo zio spiegazioni sul suo inconsueto matrimonio e soprattutto sui ruoli coniugali.
Mike con naturalezza e senza il minimo imbarazzo le spiega che lui e Rioji erano davvero innamorati e che in Canada gli era permesso sposarsi, nella loro coppia nessuno ricopriva il ruolo della moglie, erano semplicemente marito e marito. Kana a quel punto sembra illuminarsi, vede gli zii come Romeo e Giulietta, comprende senza ulteriori dubbi i ruoli di marito e marito e si getta tra le braccia del suo nuovo zio.
Ma perché Mike ha affrontato un viaggio tanto lungo e doloroso? E Yaichi riuscirà a superare i limiti dei suoi pregiudizi e accettare una persona che suo fratello ha tanto amato?
Con passo felpato questa storia è pronta ad aprirci gli occhi sulla vita, c’insegna che non è giusto soffermarsi su quanto consideriamo diverso chi ci è accanto, ad un certo punto ci accorgeremo che ci sono momenti che non torneranno mai più e l’unica cosa che potremo conservare per sempre, senza che subisca il minimo cambiamento, è il loro prezioso ricordo.
L’autore, Gengoro Tagame, è nato nel 1964. Dopo essersi laureato all’università delle belle arti di Tama ha lavorato come art director, nel 1986 ha iniziato a disegnare manga e illustrazioni, a pubblicare romanzi su riviste gay e dal 1994 è diventato autore professionista. Ha pubblicato all’estero numerosi volumi di gay manga, tradotti in inglese, francese, italiano, tedesco, ecc. Tra le sue opere rappresentative ricordiamo: Shirogane no hana (The silver flower), Kimi yo shiru ya minami no goku (Do you remember the south Island’s pow camp?), Gedo no ie (The house of brutes) e Virtus. Il marito di mio fratello (opera del 2014, decisamente più soft e limata delle precedenti) è la sua prima opera pubblicata in Italia da Panini Comics nel 2017. In Giappone sta andando in onda la serie TV live action tratta dal manga, al momento sono andate in onda tre puntate. Ovviamente, speriamo di vederlo presto in Italia!
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