Warner Bros. annuncia l’uscita nel 2026 del nuovo film ambientato nell’universo de Il Signore degli Anelli, incentrato sulla figura di Gollum. Il Signore degli Anelli: The Hunt for Gollum sarà diretto da Andy Serkis, e prodotto da Peter Jackson. Scopriamolo insieme!
È ormai cosa nota che la Warner Bros. abbia deciso di investire su una nuova ondata di film a tema Il Signore degli Anelli, ma finalmente iniziano a uscire le prime notizie veramente succose. Come, per esempio, quella sulla prima pellicola di questa nuova serie, tutta dedicata a Gollum e in uscita nel 2026.
Si chiamerà Il Signore degli Anelli: The Hunt for Gollum e a dirigerla sarà proprio Andy Serkis, l’attore che ha prestato il proprio corpo, la propria voce e la propria mimica facciale all’ex hobbit tramutato in sgorbietto grigiastro dal potere dell’Unico. La vecchia squadra che portò al successo la trilogia originale – il trio Jackson-Walsh-Boyens – si occuperà invece della produzione e, come condiviso dal CEO di Warner Bros. Discovery, David Zaslav, sarà coinvolto a ogni passo.
Attualmente, il progetto è nelle fasi iniziali di scrittura: Fran Walsh e Philippa Boyens stanno supportando Phoebe Gittins e Arty Papageorgiou per esplorare tutte le storyline che sono ancora da raccontare.
Il Signore degli Anelli: The Hunt for Gollum inaugurerà una nuova stagione
Già a febbraio 2023 la Warner Bros. aveva annunciato l’intenzione di creare “vari” nuovi film basati sul materiale – fortunatamente abbondante – lasciato da J.R.R. Tolkien. Il Signore degli Anelli: The Hunt for Gollum inaugurerà questa “nuova stagione tolkeniana” sebbene qualcos’altro stia già bollendo in pentola.
Il 13 dicembre, infatti, uscirà un film animato ambientato 200 anni prima degli eventi narrati ne Lo Hobbit, dal titolo The Lord of the Rings: The War of the Rohirrim, diretto da Kenji Kamiyama. Ma è con Il Signore degli Anelli: The Hunt for Gollum che la Warner Bros. punta a fare il botto.
Del resto, Zaslav non ha mai fatto mistero della propria volontà di rilanciare tutti quei franchise che sono fruttati milioni – come non pensare a tutta la storia sulla serie dedicata a Harry Potter?
Mike De Luca e Pam Abdy, a cui Zaslav ha affidato la supervisione del progetto LOTR dopo i tagli dello scorso anno, hanno dichiarato:
«Per più di vent’anni gli spettatori hanno seguito la trilogia de Il Signore degli Anelli grazie all’innegabile devozione che Peter, Fran e Philippa hanno mostrato nel proteggere l’eredità di Tolkien, e nell’assicurarsi che il pubblico potesse sperimentare il grandioso mondo che ha creato, nel pieno rispetto della sua visione. Siamo quindi onorati che abbiano accettato di essere al nostro fianco in questi due nuovi film. Con Andy a bordo per la regia di Il Signore degli Anelli: The Hunt for Gollum portiamo avanti il nostro impegno verso l’eccellenza, vero segno distintivo del modo in cui vogliamo continuare a contribuire alla storia cinematografica de Il Signore degli Anelli.»
A questo, Jackson, Walsh e Boyens hanno aggiunto:
«È un onore e un privilegio poter tornare nella Terra di Mezzo con il nostro buon amico e collaboratore Andy Serkis, che ha degli affari in sospeso con quella carogna di Gollum! In quanto fan di lunga data della vasta mitologia creata dal Professor Tolkien, siamo orgogliosi di lavorare con Mike De Luca, Pam Abdy e l’intera squadra della Warner Bros. su un’altra epica avventura!»
Ma il commento migliore resta quello di Serkis – e, probabilmente, anche il più onesto:
«Sì, tesssssssoro. È arrivato il momento di avventurarci ancora una volta nell’ignoto con i miei cari amici, gli straordinari e incomparabili guardiani della Terra di Mezzo: Peter, Fran e Philippa.»
Seguono i soliti convenevoli su quanto sia buona e cara la Warner Bros. a dar loro questa possibilità, quasi che a fare Il Signore degli Anelli: The Hunt for Gollum non ci guadagni milioni – alla peggio.
Perché è lì che giace il rischio maggiore – più che un rischio, una triste certezza: che ne venga fuori un “prodotto”, laddove la trilogia originale è stata un atto di fede, che poi ha ripagato con 3 miliardi di dollari a livello globale. Ancora una volta, si punta a spremere i fan (perché tanto si sa che ci andremo tutti, a vederlo), e ancora una volta mancano idee nuove, fresche, che non sappiano di già raccontato (ne ho parlato in così tanti casi da aver perso il conto).
Com’è stato per Star Wars, Fast and Furious, Il pianeta delle scimmie e non solo, quante altre volte dovremo vedere quei due punti che agganciano una storia a un mondo allargato forzatamente, anche a costo di perdere pezzi per la strada? Perché che Il Signore degli Anelli: The Hunt for Gollum non sarà l’ultimo lo sappiamo già: l’accordo prevede due film, ma se andranno bene, c’è da stare certi che la Warner tirerà fuori dal cappello altro materiale.
Perfino il Professore, che nella Terra di Mezzo ci aveva messo radici, è stato capace di rinnovarsi e raccontare storie profondamente diverse tra loro – veramente diverse – oltre a fare delle fughe costanti per concedersi di raccontare altro. E mentre i Millennials e la Gen Z chiedono a gran voce nuovi contenuti, le major continuano a trivellare vecchi pozzi.
Sono solo due le cose che mi fanno ancora sperare, e che mi spingeranno al cinema, quando Il Signore degli Anelli: The Hunt for Gollum uscirà: la presenza di Andy Serkis, sia come attore che come regista, e la certezza che “i guardiani” saranno lì a vegliare. Solo dei fan di Tolkien possono proteggere le sue opere dallo scempio; e il trio degli anelli ha dimostrato di saperlo fare bene.
Ci vediamo nel 2026 in sala, e che il Professore vegli su di noi!
Fonte: Variety