Joss Whedon e James Gunn hanno risposto alle affermazioni di Martin Scorsese riguardanti i cinecomic Marvel, che il regista non considererebbe film.
Di recente un’affermazione di Martin Scorsese ha fatto il giro del web tra polemiche e opinioni contrastanti. Il regista in un’intervista rilasciata ad Empire ha infatti detto che i cinecomic Marvel, prodotti attualmente di grande successo mondiale, secondo lui non sarebbero film.
“Non è il cinema degli esseri umani che cercano di trasmettere esperienze emotive e psicologiche a un altro essere umano” ha dichiarato Scorsese, affermando poi che i suoi passati tentativi di entrare a far parte dei film Marvel non hanno avuto il successo sperato.
Durante l’intervista il regista ha inoltre ammesso di non aver visto i film in questione, lasciando perplesso il pubblico e, ancor di più, Joss Whedon e James Gunn, che a loro volta hanno detto la loro su Twitter:
Martin Scorsese is one of my 5 favorite living filmmakers. I was outraged when people picketed The Last Temptation of Christ without having seen the film. I’m saddened that he’s now judging my films in the same way. https://t.co/hzHp8x4Aj8
— James Gunn (@JamesGunn) October 4, 2019
“Martin Scorsese è uno dei miei 5 registi viventi preferiti. Ero oltraggiato quando la gente ha criticato L’ultima tentazione di Cristo senza aver visto il film. Mi rattrista il fatto che ora lui giudichi i miei film allo stesso modo.”
“It isn’t the cinema of human beings trying to convey emotional, psychological experiences to another human being.”
I first think of @JamesGunn, how his heart & guts are packed into GOTG. I revere Marty, & I do see his point, but…
Well there’s a reason why “I’m always angry”. https://t.co/Wh3ptU2KBp
— Joss Whedon (@joss) October 4, 2019
“Non è il cinema degli esseri umani che cercano di trasmettere esperienze emotive e psicologiche a un altro essere umano”. Mi viene subito da pensare a James Gunn, a quanto cuore e sentimento abbia riversato in Guardiani della Gallassia. Ammiro Marty e capisco il suo punto di vista, ma…”
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