Ci sono eroi silenziosi, che ogni giorno fanno del proprio meglio per salvare vite, risolvere problemi o semplicemente… farci compagnia, regalandoci un sorriso. Krypto è una parte fondamentale del mito di Superman, è uno degli ultimi legami con il suo mondo, con la sua famiglia biologica. Krypto è il suo migliore amico, quello su cui sa di poter sempre contare. Questa è la sua storia.
“Non ha bisogno di parole. Gli basta guardarti per sapere se hai bisogno di lui.”
— Superman
In un Multiverso dominato da Dei cosmici, vigilanti mascherati e viaggiatori temporali, a volte basta un cane con un mantello rosso per ricordarci che l’eroismo più puro nasce dall’amore incondizionato. Krypto, il fedele compagno dell’Uomo d’Acciaio, è molto più di una semplice spalla pelosa: è una pietra angolare emotiva della mitologia di Superman. Dalla sua prima comparsa negli anni ’50 fino ai più recenti adattamenti live-action, Krypto è sopravvissuto a reboot, crisi editoriali e cambiamenti generazionali, mantenendo intatta la sua natura più autentica.
Oggi ripercorriamo la storia di questo straordinario Superdog, esplorando perché la sua presenza è fondamentale non solo per Clark Kent, ma anche per tutta la sua famiglia.
1955: Un (Super) Cane arriva da Krypton
Era il marzo 1955 quando i giovani lettori americani aprivano le pagine di Adventure Comics #210, firmato da Otto Binder e Curt Swan, e scoprivano un cucciolo bianco dal mantello rosso: Krypto. Non era un cane qualsiasi: come Kal-El, proveniva da Krypton. Inviato nello spazio come test per la navetta che avrebbe dovuto salvare il piccolo Superman, Krypto si perde nel cosmo e arriva sulla Terra solo anni dopo, ritrovando un Clark Kent adolescente.
Dotato degli stessi poteri di Superman — volo, superforza, superudito e vista calorifica — Krypto conquistò immediatamente il cuore dei lettori, diventando un’icona della Silver Age. Più di una semplice mascotte, Krypto era un alleato, un amico, un frammento vivente di Krypton.
Negli anni ’60 e ’70, durante l’apice della Super-Famiglia, Krypto viaggia nel tempo, salva universi e combatte alieni, il tutto con una lealtà assoluta e un’anima profondamente umana.
Perché Superman ha bisogno (proprio) di un cane
Superman, il più potente degli eroi, non è immune alla solitudine. Krypton non è solo il suo pianeta natale distrutto: è un simbolo di tutto ciò che ha perso. Krypto è l’ultimo legame tangibile con quel mondo spazzato via. In Krypto, Clark ritrova un frammento della sua infanzia, una memoria viva di chi era e da dove viene.
Più di qualunque altro alleato, Krypto rappresenta la fiducia cieca, la protezione disinteressata e l’amore che non chiede nulla in cambio. La sua presenza accanto a Superman non è accessoria: è essenziale. In un universo di complotti, tradimenti e crisi multiversali, sapere che c’è ancora qualcuno che non lo tradirà mai, che sarà sempre il suo “porto sicuro”, dona una sicurezza non indifferente a Clark.
Non a caso, ogni volta che Superman vola, sappiamo che in qualche modo non è mai davvero solo.
La Crisi che lo ha spento (temporaneamente)
Nel 1985, con Crisis on Infinite Earths (Crisi sulle Terre Infinite, in Italia), DC Comics decide di rimettere ordine nel suo intricato Multiverso. L’obiettivo è chiaro: eliminare elementi ritenuti troppo infantili o assurdi per una nuova generazione di lettori più maturi. E così, Krypto scompare.
Nella nuova visione di John Byrne nella fondamentale miniserie L’Uomo d’Acciaio (The Man of Steel, 1986), Superman è l’ultimo kryptoniano in senso assoluto (non esisteva più neanche sua cugina, Supergirl) e la presenza di un cane superpotente sarebbe sembrata fuori luogo.
Il Ritorno: dal Nuovo Millennio a Rebirth
Dopo la sua cancellazione post-Crisis, Krypto non scompare del tutto, ma attraversa un periodo di metamorfosi. Negli anni ’90, durante la gestione di autori come Roger Stern, Dan Jurgens e Louise Simonson, vediamo un “Krypto” diverso: un cane terrestre, senza legami con il pianeta Krypton, adottato da Bibbo Bibbowski, il ruvido ma dal cuore d’oro amico di Superman. Questo Krypto era un normale bulldog, chiamato così da Bibbo come omaggio all’Uomo d’Acciaio, suo idolo assoluto. Sebbene non avesse poteri, rappresentava comunque il concetto di lealtà incrollabile che Krypto incarna da sempre.
Nel frattempo, il concetto di un “vero” Superdog aleggiava ancora nell’immaginario collettivo dei fan. La svolta arriva agli inizi del 2000, con la saga Return to Krypton (2001), scritta da Jeph Loeb. Qui Superman incontra una nuova versione del suo passato kryptoniano, e viene reintrodotto anche Krypto come autentico cane di Krypton, finalmente riconosciuto come parte ufficiale della nuova mitologia.
Il 2003 segna un altro punto di svolta con la serie animata Krypto the Superdog, trasmessa su Cartoon Network, che ridà linfa vitale al personaggio rendendolo amatissimo anche da un pubblico di giovanissimi.
Con il ciclo New 52 (iniziato nel 2011 in seguito al reboot causato dalla saga Flashpoint), Krypto viene reimmaginato in chiave più selvaggia: è una creatura dall’aspetto lupesco, frutto di esperimenti kryptoniani. In questa versione, la sua connessione con Superman è più genetica che emotiva, un tentativo di adattare il personaggio a un universo più crudo e realistico.
Fortunatamente, con DC Rebirth (2016), la DC Comics riscopre il valore della classicità: Krypto torna nella sua forma più riconoscibile — un pastore bianco, fiero e tenero — a fianco non solo di Superman ma anche del giovane Jonathan Kent, simbolo di un passaggio di testimone generazionale. Sotto le penne di autori come Peter J. Tomasi e Patrick Gleason, Krypto diventa parte integrante della nuova “famiglia Superman”, ritrovando il suo posto come guardiano silenzioso, ma potentissimo.
📺 Krypto oltre i fumetti: TV, serie e cinema
Il nostro Superdog ha vissuto molte vite anche fuori dalle tavole disegnate:
- Krypto the Superdog (2005–2006): Serie animata cult per bambini.
- Smallville (2005): Appare come un cane da laboratorio salvato da Clark.
- Titans (2019–): Realistico e carismatico, Krypto affianca Superboy nella serie live-action.
- DC League of Super-Pets (2022): Film animato in cui è protagonista assoluto, doppiato da Dwayne Johnson.
La sua presenza nel mondo televisivo è la prova della sua forza iconografica: anche chi non legge i fumetti riconosce Krypto come parte della leggenda di Superman.
Krypto e Supergirl: un legame di Famiglia
Anche se il legame più famoso di Krypto è con Superman, negli anni il Superdog ha avuto un rapporto profondo anche con Supergirl. Kara Zor-El, cugina di Kal-El, condivide con Krypto non solo l’origine kryptoniana, ma anche la difficile esperienza di essere sopravvissuta alla distruzione del loro mondo natale.
In molte incarnazioni — soprattutto nei fumetti post-Infinite Crisis e durante Rebirth — Krypto viene mostrato come una figura protettiva anche per Kara, offrendo conforto e sostegno emotivo nei suoi momenti di maggiore vulnerabilità. Quando Supergirl arriva sulla Terra, spesso si trova a dover navigare sentimenti di spaesamento e perdita molto più recenti e traumatici rispetto a quelli di Clark. Krypto diventa così per lei una sorta di “ponte” affettivo: un frammento vivente di Krypton che non richiede spiegazioni o adattamenti, ma offre solo presenza e amore.
In particolare, nelle storie scritte da autori come Sterling Gates e Tony Bedard negli anni 2008–2010 (Supergirl vol. 5), si vede come Krypto riesca a calmare Kara nei momenti di furia o disperazione, ricordandole che, anche in un mondo alieno, non è completamente sola. Non è solo il cane di Superman: è il cane della famiglia El.
Un momento recentissimo e particolarmente intenso di questo legame lo troviamo in Supergirl: Woman of Tomorrow (2021–2022), capolavoro firmato da Tom King e illustrato da Bilquis Evely. In questo racconto (di cui potete leggere la nostra recensione qui), che reinventa Kara come eroina errante e malinconica ai margini dell’universo, Krypto è la sua unica compagnia costante. Muto, fedele, presente anche quando il dolore sembra insostenibile, il Superdog diventa l’unico essere che Kara può davvero chiamare “famiglia” in un viaggio di redenzione e perdita.
La presenza di Krypto non solo umanizza Supergirl, ma accentua il suo isolamento, mostrando quanto anche un cuore spezzato abbia bisogno di un compagno silenzioso a cui affidare il proprio dolore.
Kara stessa, in un momento di riflessione amara, dice:
“In questo vasto e crudele universo, Krypto è il solo che non mi ha mai chiesto di essere più forte di quanto io riesca a essere. Lui è solo… lì. E tanto basta.”
Questa frase, dolente e luminosa insieme, chiude perfettamente il senso del loro rapporto: Krypto non è solo un alleato. È la casa che Kara ha perso. È la parte di sé che non sarà mai spezzata.
Krypto e Superboy (Conner Kent): gemelli diversi
Nel corso degli anni, Krypto ha stretto un legame fortissimo anche con Conner Kent, il clone adolescente di Superman e Lex Luthor, meglio conosciuto come Superboy.
Il loro rapporto nasce durante la serie Teen Titans di Geoff Johns nei primi anni 2000, dove Krypto viene reintrodotto come un compagno fedele di Conner. Più fratello che animale domestico, Krypto diventa per Superboy un’ancora emotiva, un supporto silenzioso in un periodo turbolento della sua vita, segnato dalla ricerca di identità e appartenenza.
La loro connessione è toccante: Conner, spesso diviso tra il retaggio di Superman e l’ombra di Lex Luthor, trova in Krypto una fonte di amore puro, privo di aspettative o giudizi. Nelle storie più intense, come la tragica Infinite Crisis (2005–2006), Krypto è uno dei pochi personaggi che non abbandona mai Superboy, arrivando persino a piangere la sua morte in una delle scene più struggenti dell’epoca.
Nel tempo, ogni volta che Conner è tornato in vita o è ripartito per nuove avventure, Krypto è rimasto al suo fianco, dimostrando che il legame tra loro è più forte di qualsiasi crisi o resurrezione.
Krypto e Jonathan Kent: il custode della Nuova Speranza
Con l’arrivo di Jonathan Kent, figlio di Clark e Lois, la leggenda di Superman si è evoluta — e con essa anche il ruolo di Krypto.
Durante il ciclo di Superman scritto da Peter J. Tomasi e illustrato da Patrick Gleason (2016–2018, periodo Rebirth), Krypto si lega naturalmente a Jon, diventando non solo il suo compagno di giochi e avventure, ma anche il suo protettore e mentore silenzioso.
In molte storie di questa fase, Krypto è raffigurato come una sorta di “fratello maggiore” per Jon, sempre pronto a intervenire quando il ragazzo si trova in pericolo. La loro dinamica è dolce e genuina, fatta di corse nei campi, voli sopra Smallville e missioni segrete sotto lo sguardo attento di Superman e Lois.
Krypto aiuta Jon a capire cosa significa essere un eroe, non attraverso grandi discorsi, ma con l’esempio: rimanere sempre fedele, sempre coraggioso, sempre pronto a proteggere chi si ama.
In un’epoca in cui la speranza è il messaggio principale dell’universo DC, Krypto diventa così il guardiano silenzioso della nuova generazione di Superman.
Un vero eroe
In un universo di Dei in lotta, di città sospese tra speranza e distruzione, un cane che vola al fianco di un uomo d’acciaio ci ricorda la verità più semplice: l’eroismo non è solo questione di potere. È questione di cuore. Krypto è più di un compagno, più di un simbolo, più di una leggenda. È la memoria vivente di un mondo perduto, l’eco fedele di un amore incondizionato che nessuna crisi, nessun reboot, nessun universo alternativo ha mai potuto spegnere.
Ogni volta che Superman guarda il cielo e si prepara a salvare il mondo, da qualche parte una scia bianca lo segue. Non come ombra, ma come luce.
Perché anche gli eroi più grandi, alla fine, hanno bisogno di qualcuno che creda in loro senza condizioni.
E Krypto sarà sempre lì. Ad aspettarlo. Ad amarlo. A proteggerlo.
Sempre.