In occasione della sua ospitata all’ARF!, noi di MegaNerd abbiamo avuto l’opportunità di intervistare Lâm Hoàng Trúc, l’artista vietnamita che ha visto realizzata anche una dolcissima mostra all’interno degli spazi del Festival del Fumetto di Roma. Venite a conoscerla insieme a noi!
Lâm Hoàng Trúc è una fumettista vietnamita che è stata portata in Italia dalla casa editrice Toshokan. Per loro è stata una scommessa, ma sarebbe stato impossibile non notare il talento di questa artista. Quello che colpisce delle sue tavole è una grande dolcezza e verità, condita da un sorriso immenso dell’artista nel parlare del proprio lavoro.
Ad aiutarla ad aprirsi al pubblico dell’ARF! ci ha pensato Mauro Uzzeo, fumettista a sua volta e regista, la cui carriera sarebbe sminuente da racchiudere sotto una sola etichetta. Grazie al bellissimo talk da lui condotto siamo riusciti ad entrare in sintonia con lei e scoprire qualcosa di più sul Paese dal quale proviene. A dimostrazione che a volte “tutto il mondo è paese”, Trúc ci ha spiegato che anche da lei è ancora presente un pregiudizio molto forte nei confronti dei fumetti, ovvero che siano percepiti come prodotti prettamente per bambini.
Per questo motivo, le case editrici vietnamite sembrano non voler puntare sui propri artisti, proprio per timore di toccare tematiche sconvenienti per i più piccoli, ma di dare spazio a opere già esistenti e in qualche modo rodate: i manga e i webtoon coreani. E, ovviamente, anche la nostra protagonista non è immune da queste influenze: ha dichiarato, infatti, di essere molto legata a questa tipologia di letture ma anche al mondo dell’animazione nel quale ha lavorato quasi in parallelo alla sua carriera da disegnatrice.
Dopo aver salutato il pubblico del talk, Trúc si è poi diretta al suo firmacopie per poi passare dal nostro stand. Siete curiosi di sapere cosa ci ha raccontato?
Intervista a Lâm Hoàng Trúc
Ciao Lâm Hoàng Trúc, grazie per essere qui con noi. Ti piace l’ARF!? Cosa ne pensi dei fan italiani?
È tutto fantastico. I lettori italiani mi hanno fatto davvero emozionare!
Ero presente al talk in cui sei stata ospite e sono rimasta molto colpita dal fatto che l’elemento autobiografico fosse così forte nelle tue opere. A volte può essere difficile mettere tanto di sé in ciò che si fa. È così anche per te o ti viene naturale?
È molto difficile, ma è necessario farlo in questa tipologia di mestiere.
Il lavoro nel campo dell’animazione ti ha aiutato in questo?
Assolutamente sì. Uso molto il linguaggio del corpo, il cui utilizzo ho appreso durante la mia esperienza nello studio di animazione francese. Con ogni azione cerco di descrivere ciò che sentono i personaggi.
Ho notato che la natura è sempre presente nelle tue storie. È un aspetto centrale anche nella tua vita privata?
Sì, amo la natura, ma nella vita reale purtroppo vivo in una città caotica, che è fonte di stress. Abitare in un luogo circondato dal verde è un mio grande desiderio.
I paesaggi che attraversano i tuoi fumetti sono bellissimi e delicati. Da essi sembra provenire una sorta di malinconia, come se appartenessero ad una stanza della tua memoria. È così?
Da piccola ho abitato in un paese, mentre ora, come dicevo, non ho la possibilità di farlo. Sono tornata in quei luoghi per scattare le foto che avrei utilizzato per il fumetto e credo traspaia proprio questo mio desiderio di tornare a stare in mezzo al verde. Li disegno proprio come se fossero ricordi.
Hai sempre pensato di fare la fumettista? O c’è stato un momento in cui hai preso in cosiderazione la possibilità di fare altro nella vita?
Oh no, no (Trúc ci sorride, ndr). Questo è sempre stato il mio sogno, sin da giovane.
Il tratto sembra cambiato da “La strada dei fiori” (primo graphic novel, pubblicata come seconda opera in Italia) a “L’Estate infinita“. La sensazione è che sia diventato più deciso. È così? Eventualmente c’è una ragione precisa dietro questa piccola metamorfosi?
Sì, c’è stato un cambiamento, dovuto a una naturale evoluzione di me stessa come artista. Non mi piace che le cose si ripetano, amo sperimentare nuovi modi di disegnare.
Quali sono i tuoi fumettisti, o artisti in generale, preferiti?
Me ne piacciono troppi per poter fare dei nomi, ma se parliamo di questo momento preciso posso dirti Hayao Miyazaki e Katsuhiro Otomo.
Ne “La Strada dei Fiori” si parla del momento in cui ci confrontiamo per la prima volta con gli altri e andiamo a sbattere contro la verità, ovvero che c’è qualcuno migliore di noi. È successo così anche a te? Hai mai pensato di mollare tutto?
Sì, molte volte! Quando avevo diciotto anni sono andata a sostenere l’esame per entrare all’università e, per la prima volta nella mia vita, ho visto tantissime persone più brave di me. Ero scioccata! Nella mia città natale tutti mi avevano sempre incoraggiata e mi avevano detto che avevo talento nel disegno, ma poi ho visto il livello degli altri! Poi sono entrata in uno studio di animazione e il mio capo mi ha chiesto: “che cosa ti hanno insegnato all’università?” (era evidentemente scontento). Dopo ben quattro anni di studio!
Cosa ti ha dato la forza per non mollare?
Non lo so, ho solo continuato a impegnarmi. Disegnavo ogni giorno per molto tempo, così da poter migliorare.
Hai mai pensato di inviare i tuoi lavori a chi non ha creduto in te?
No (ride), ma vorrei tanto farlo.
C’è qualcosa che vuoi dire ai tuoi fan italiani?
Grazie mille, la vostra accoglienza mi ha davvero toccata.
Quello che rimarrà a noi di questa giovane artista è sicuramente la sua spontaneità e la sensazione di aver conosciuto un nome che presto si farà strada in Europa. Da ringraziare è la macchina incredibile dell’ARF! e i ragazzi di Toshokan che fanno sempre un grandissimo lavoro di scouting, riuscendo a scovare un fumetto che non era riuscito ad avere il giusto spazio nel Paese di provenienza.
Non vediamo l’ora di stringere tra le mani una sua nuova opera, momento che potrebbe non essere troppo lontano: la nostra Trúc, infatti, ha già in cantiere bene due storie. E noi di MegaNerd siamo pronti a leggerle.
Lâm Hoàng Trúc
Lâm Hoàng Trúc è nata nel 1991 a Tien Giang, in Vietnam. Si è laureata alla Ho Chi Minh City University of Architecture per poi dedicarsi anima e corpo al mondo del fumetto e dell’animazione. Subito dopo il conseguimento del titolo, in parte in contemporanea, ha lavorato per due studi d’animazione, uno francese e uno giapponese. Il primo le ha insegnato a disegnare i layout, a dare vita al movimento e a utilizzare il “body language”. Con il secondo ha imparato a realizzare sfondi al computer, i bellissimi paesaggi che vediamo oggi, e a migliorare la prospettiva.
È convinta che anche le storie di fantasia debbano contenere alcune esperienze reali dell’autore ed è per questo che tutte le sue storie hanno molti elementi autobiografici. La sua prima opera “La strada dei fiori”, realizzata nel 2018, racconta proprio del suo inizio come artista e di tutte le difficoltà che ha dovuto affrontare per realizzare il suo sogno di raccontare storie. Tre anni dopo è uscita con “Estate Infinita”, la storia di due giovani di sesso opposto ma con lo stesso nome, Phuong, che frequentano l’ultimo anno delle medie.
Ci racconta, con molta semplicità e forza, il difficile passaggio dall’adolescenza all’età adulta. Quest’opera vanta un primato non da poco: è stato il primo fumetto vietnamita a essere tradotto e pubblicato in Italia, grazie alla casa editrice Toshokan.