Dietro l’immagine intoccabile di una donna di potere, cinque studenti di legge scopriranno una vita un po’ meno perfetta, fatta di intrighi e segreti che si espandono a macchia d’olio intrappolandoci per quattro stagioni in Le regole del delitto perfetto (How to get away with murder).
«Buongiorno. Non so quali cose terribili abbiate fatto nella vostra vita fino a questo momento, ma se vi hanno assegnati al mio corso avete un karma sballato. Sono la professoressa Annalise Keating e questo è Diritto Penale I, o come preferisco chiamarlo io “Come evitare una condanna per omicidio».
Così Annalise Keating (Viola Davis) ci apre le porte verso How to get away with murder, la serie legale drammatica di cui è protagonista e che, di puntata in puntata, risulta sempre più perfettamente descritta da questa frase. Il titolo, tradotto in Italia come Le regole del delitto perfetto, letteralmente corrisponde a “come farla franca con l’omicidio” e in effetti le vicende di Annalise e di cinque studenti del suo corso ruoteranno fin dall’inizio intorno a questo.
Ogni anno all’inizio delle lezioni Annalise nomina i suoi Keating Five, studenti scelti all’interno del corso che tiene presso la prestigiosa Middleton University di Filadelfia per fare praticantato e lavorare attivamente nel suo studio, affiancando i suoi assistenti Frank (Charlie Weber) e Bonnie (Liza Weil). I prescelti di quest’anno saranno Laurel Castillo, Wes Gibbins, Asher Millstone, Michaela Pratt e Connor Walsh; tutti insieme inizieranno a seguire casi impegnativi e talvolta drammatici, tra i quali spicca quello dell’assassinio della studentessa Lila Stangard, che finirà per coinvolgerli in prima persona e segnerà l’inizio della lunga scia di crimini, coperture e segreti che costituirà l’ossatura della serie per tutte le stagioni.
Nota per la sua capacità di portare alla vittoria anche il caso più disperato, Annalise Keating è un avvocato penalista stimatissimo e una carismatica professoressa, una donna forte e indipendente, molto curata nell’aspetto e sicura nei modi. Il suo personaggio è in realtà controverso e senz’altro drammatico. Con il complicarsi delle vicende vediamo delinearsi il suo mondo interiore, fatto di traumi, rimorsi e segreti che pesano costantemente su ogni esperienza che vive. La vita e l’immagine perfetta che si è costruita sono il suo modo di gestire ed ignorare queste pressioni, strategia che tuttavia non funziona e che alimenta la sua dipendenza da alcol e cibo spazzatura ogni volta che il suo passato torna a galla.
Il suo modo di vivere sembra influenzare non solo il suo stato di salute fisica e mentale, ma anche la vita di ogni persona che entra in contatto con lei. A questo fa riferimento lei stessa nella frase di apertura, parlando del “karma sballato” di chi si ritrova ad avere a che fare con lei, quasi vedesse già le conseguenze delle sue relazioni con gli altri. Per creare un equilibrio tra la sua vita nascosta e quella perfetta, Annalise continua ad accumulare segreti su segreti, colpe su colpe, costringendo anche il resto dei protagonisti a farlo per lei. È forse principalmente su questo che si basano gli eventi e le relazioni di How to get away with murder, riuscendo di puntata in puntata a lasciarci col fiato sospeso e facendole guadagnare la nomina di thriller giudiziario.
La serie, che conta attualmente quattro stagioni, è prodotta da Shonda Rhimes e ideata da Peter Nowalk. Viene trasmessa per la prima volta nel 2014 dal canale statunitense ABC, arriva in Italia l’anno seguente tramite il canale satellitare Fox ed è attualmente distribuita in molti altri paesi da Netflix.