La première del live action di Biancaneve, ispirato al classico del 1937 – il primo film animato Disney – si è svolta con il classico red carpet e la presenza della stampa, nonostante quanto ipotizzato da uno degli attori
Il live action di Biancaneve sta per arrivare nelle sale, con un bastimento carico carico di polemiche, raccolte nei mesi scorsi. Proprio a causa di questo, uno degli attori coinvolti aveva dichiarato che Disney avrebbe cambiato i piani della première, non invitando la stampa.
A dichiararlo era stato qualche giorno fa Martin Klebba, attore e stuntman affetto da nanismo che, proprio per la sua fisicità, ha già preso parte a due precedenti versioni di Biancaneve, tra cui Mirror, Mirror del 2012, con Julia Roberts e Lily Collins.
Nel nuovo film, di Klebba troveremo solo la voce – ha doppiato Brontolo -, data la scelta di utilizzare la CGI per rappresentare i sette simpatici minatori che accolgono Biancaneve, gli immancabili nani.
Rischio scampato per il red carpet di Biancaneve
«Non ci sarà un vero e proprio red carpet. La première sarà a El Capitan [Theatre], una bella location; ma di base sarà solo un pre-party, la visione del film, e stop. Non ci sarà tutto il trambusto che ci si aspetterebbe per ‘il primo fottutissimo film che Disney abbia mai fatto.’
Per tutti problemi che ci sono stati, hanno timore del contraccolpo su diverse categorie della popolazione.»
Le polemiche a cui l’attore faceva riferimento sono, da un lato, quelle relative all’etnia di Zegler – la cui pelle non è esattamente “bianca come la neve” -; dall’altro, quelle generate dall’attrice stessa che, dopo aver criticato il classico del 1937 perché “datato”, ha contestato apertamente il presidente Donald Trump, salvo poi ritrattare.
I timori si sono rivelati tuttavia infondati: la première si è svolta come al solito, con tanto di red carpet e stampa, per quanto in numero molto minore rispetto al solito. Del resto, in un’epoca storica in cui tutto viene messo in discussione a prescindere, Biancaneve ha sicuramente dei punti “caldi”, che con la discriminazione c’entrano, ma forse non come immagineremmo.
Biancaneve senza nani
Innanzitutto, nel nuovo Biancaneve non ci sono i nani. O meglio: anziché impiegare reali attori, si è pensato di farli in computer grafica, e di eliminare il loro nome dal titolo. Su questo, Klebba ha detto:
«Di solito non entro nel merito delle questioni politiche, ma mi sono detto ‘Non è che i nani spariranno solo perché non riesci a immaginare che ci siano’. Noi continueremo ad andare in giro, per cui non ho capito la scelta di eliminarli. Si tratta di un classico, ci sono sempre stati.»
«Vorrei lo avessero mantenuto come l’originale [il titolo, ndr]. Non me ne sarei allontanato. Ma il marketing sa cosa sta facendo.»
Certo. Sta strizzando l’occhio alle donne, alle minoranze etniche e alle donne appartenenti a minoranze, come se l’unica forma di discriminazione fosse lì. Ci mettiamo Zegler e risolviamo le ingiustizie del mondo; ai nani penseremo al prossimo giro.
La lunga carriera di Martin Klebba
Klebba si è detto molto fiero del film, nonostante le importanti modifiche, ed è contento di far parte in vari progetti Disney – ha partecipato a tre film legati a delle attrazioni dei parchi a tema, oltre che ai franchise di Pirati dei Caraibi e Haunted Mansion.
In passato, ha inoltre partecipato come personaggio ricorrente ad alcuni episodi della serie Scrubs e, di recente, ha recitato in The Electric State, al fianco di Millie Bobbie Brown e Chris Pratt.
E proprio a Pratt ha fatto riferimento per raccontare il suo sogno di poter interpretare un eroe dei fumetti: Puck, un personaggio Marvel affetto da nanismo.
«Aspetto da sempre che qualcuno scriva per l’Universo Marvel un personaggio diverso dai bei ragazzi come Chris Pratt: raccontiamo qualcuno di diverso! Vediamo persone che non siano esattamente meraviglie della natura.»
Quando magari si smetterà di fare film solo per “accontentare” fette di pubblico e si sarà davvero in grado di spaziare, senza neppure razzismo inverso, forse ci arriveremo. Nel mentre, ci tocca un universo parallelo in cui Rachel Zegler è più bella di Gal Gadot (qualcuno doveva dirlo).
E voi che ne pensate? Fateci sapere la vostra su questo argomento così caldo, vi aspettiamo!
Fonte: The Hollywood Reporter