Nella giornata in cui ricorre il 40esimo anniversario della nascita della Stazione Spaziale Internazionale, il nostro Mike ha confezionato un articolo davvero speciale, che lega le stelle ai nostri amati videogiochi. Non ci credete? Questo è un nuovo episodio di Passione Arcade e noi siamo pronti a stupirvi ancora una volta!
Se dovessi cercare un tema ricorrente nelle prime produzioni videoludiche, sicuramente direi quello spaziale.
Anche perché diciamocelo, i bambini nati a cavallo tra gli anni 60 e gli anni 70, prima di essere calciatori, sognavano un futuro da astronauta.
Ovviamente il mercato percepiva questo e lo traduceva in prodotti che “aiutassero” a rendere il sogno realtà.
Quindi nascono giocattoli, fumetti e film che trattano l’argomento… ma i videogiochi?
Non è un caso che il primo videogioco (di cui ho già parlato in più di un’occasione tra queste pagine) abbia come tema lo spazio.
Spacewar! vede la luce nei primi mesi del 1962, tra le aule del Massachusetts Institute of Technology M.I.T.
Tuttavia oggi non vi parlerò di come quel gruppetto di nerd diede il via a tutto, ma cercherò di cambiare punto di vista.
Proviamo ad entrare in salagiochi e a volgere lo sguardo verso le stelle, cosa stava succedendo lassù mentre noi appassionati inserivamo monetine in videogiochi che ci permettevano di arrivare… “là, dove nessun uomo è mai giunto prima”? Lo so, è un argomento un po’ diverso dal solito, ma scoprirete che ci sono diversi avvenimenti importanti nella storia dell’esplorazione spaziale che si intrecciano con quella che sarà la storia dell’evoluzione dei videogiochi arcade.
Qualche mese prima dell’uscita ufficiale di Spacewar!, i primi esseri umani viaggeranno nello spazio, infatti nell’aprile del 1961 Yuri Gagarin all’età di 27 anni sarà il primo uomo a compiere un viaggio nello spazio. Pensate con che forza l’immaginario collettivo potesse essere influenzato da un evento simile, non mi meraviglierei se proprio i nostri studenti dell’M.I.T. decisero di sviluppare un videogioco del genere ispirati dalla missione di Yuri Gagarin, dopo tutto, nonostante si trattasse di uno stato “rivale” la notizia era pur sempre incredibile, no?
Un altro anno importante per noi nerd appassionati di videogiochi è sicuramente il 1971, quando nasce il primo cabinato arcade della storia, Computer Space (la storia della sua nascita potete recuperarla qui).
Cosa accadde in quello stesso anno fra le stelle?
Certamente molti di voi ricorderanno che due anni prima, ovvero nel 1969, l’uomo compì la sua prima passeggiata lunare con la missione Apollo 11, ma nel 1971 avvenne un’altra cosa incredibile, con la missione Apollo 15 l’uomo guidò per la prima volta un’auto elettrica sulla superficie lunare.
Continuiamo il nostro viaggio e facciamo un altro passo in avanti fino al 1978 e 1979, quando nelle salagiochi familiarizzeremo con videogiochi che ci insegneranno come combattere orde di invasori alieni con Space Invaders, come far atterrare un lander sulla superficie lunare con Lunar Lander, come distruggere asteroidi nello spazio siderale guidando una astronave dalla forma triangolare, con Asteroids, ma non solo.
Ci troviamo proprio nei primi anni della golden age degli arcade, periodo di maggior lustro per quanto riguarda la creazione di videogiochi, favorito anche dalla ridotta capacità di calcolo delle macchine che quindi spingevano gli sviluppatori ad ingegnarsi nel produrre videogiochi molto semplici e dalla alta giocabilità.
Cosa stava succedendo invece a milioni di km dal nostro pianeta mentre un numero sempre più crescente di ragazzi continuava ad infilare monetine nei cabinati arcade?
Anche la fine degli anni 70 è stato un periodo di grande fermento nell’ambito delle missioni spaziali.
Mentre qui giocavamo a Breakout, al cui sviluppo contribuì Steve Jobs, nel 1976 vengono fatti i primi esperimenti per verificare la presenza o meno di forme di vita sul pianeta Marte.
Ma tra il 1978 e 1979 viene mandato il primo satellite in orbita per osservazioni astronomiche comandato in tempo reale dalla terra,la sonda Voyager 1, ovvero una delle due sonde più longeve a ancora funzionanti del programma spaziale americano, passa vicino a Giove realizzando il “famoso” film Blu, ovvero un time-lapse realizzato in 2 mesi con l’utilizzo appunto di un filtro blu, e riusciamo a sorvolare Saturno con la sonda Pioneer 11.
Sempre nel 1979, mentre noi guardiamo le immagini di Saturno con i suoi anelli, in salagiocchi atterra il primo videogioco arcade a usare grafica a colori, Galaxian, dove vestiremo i panni di un pilota spaziale impegnato a difendersi dagli attacchi di una flotta aliena.
Ma il nostro viaggio non finisce qui perché nei primi anni 80, quando impazza un filone di titoli a tema spaziale come Galaga, Defender, Phoenix, che contribuiranno a rendere il genere uno tra i più popolari e apprezzati dai videogiocatori, la corsa allo spazio si fa ancora più intensa e avvincente.
Infatti nel 1981 (anno di Galaga e Defender) avverrà il lancio dello Space Shuttle STS-1, il primo veicolo spaziale con a bordo un equipaggio di sole due persone, che riuscirà ad effettuare ben 36 volte il giro intorno alla terra riuscendo a rientrare intatto sulla pista della Edwards Air Force Base in California.
Nonostante dal 1981 a oggi, numerosi siano stati i traguardi raggiunti dall’uomo in ambito spaziale, vorrei soffermarmi su un importante anniversario che cade proprio oggi (se i miei calcoli sono esatti, questo articolo dovrebbe essere pubblicato proprio il 25 gennaio 2024) ovvero il 40° anniversario della nascita della Stazione Spaziale Internazionale, infatti nel 25 Gennaio del 1984 l’allora presidente USA Ronald Reagan, invitò gli altri stati alleati a partecipare al progetto della ISS, tutto questo ovviamente avveniva mentre in salagiochi venivano pubblicati due titoli legati ad un franchise famosissimo.
Escono infatti nel 1983, Star Wars, l’incredibile gioco vettoriale a colori di Atari che vi vedrà salire a bordo del X-Wing durante la corsa per la distruzione della Morte Nera e nel 1984 esce il videogioco Star Wars, Return of the Jedi, un divertente sparatutto a scorrimento che ricalca gli avvenimenti principali dell’omonimo film e che trova la sua massima espressione solo sul cabinato originale, dove sul control panel possiamo impugnare una cloche come quella già vista nel capitolo precedente.
Permettetemi tuttavia una piccola digressione, perchè il 1984 offre i natali ad un’altro videogioco che avrà come protagonista l’esplorazione spaziale, anche se in realtà non vedrà effettivamente mai la luce, The Last Starfighter, ma questa è un’altra storia…
Insomma, possiamo dire che lo spazio è stato e continua ad essere una fonte inesauribile di ispirazione, fascino e divertimento per i videogiochi.
E voi, quali sono i vostri videogiochi spaziali preferiti?
Io, sono Mike e come sempre vi ringrazio per essere arrivati anche questa volta alla fine di questo viaggio intergalattico e vi do appuntamento alla prossima settimana con un nuovo articolo di Passione Arcade.