Oggi la macchina del tempo di Passione Arcade ci porta indietro nel tempo fino al 1983: riguarderemo insieme un vero e proprio cult come I Goonies per scoprire un videogame di… Lupin III!
Il megadirettore Mr. Kent mi ha fatto sapere che voi lettrici e lettori di MegaNerd avete apprezzato l’articolo dedicato ai cabinati presenti nell’ultimo film dei Ghostbusters e visto che andare a caccia di cabinati è una delle mie passioni, proviamo ad alzare un po’ l’asticella, che ne dite?
Una delle pellicole che hanno segnato l’infanzia di molti nati a cavallo tra gli anni 70 e gli 80 è senza dubbio quella dei Goonies.
Ricordate? Film del 1985 che racconta le avventure di un gruppetto di adolescenti tra cui Samwise Gamgee di LOTR, Shorty di Indiana Jones e Thanos di… (vabbè se non sapete chi è quest’ultimo, allora dobbiamo parlare). Insomma un gruppetto mica male di giovani e future star di Hollywood intente nel ricercare il vecchio tesoro nascosto del pirata Willy l’orbo.
Molti di noi non dimenticheranno mai il jump scare durante la sequenza in cui appare per la prima volta Sloth, oppure le famose e strampalate invenzioni di Data… e come non citare la prima scena in cui appare Chunk!
Il film inizia praticamente con la fuga dalla prigione della banda Fratelli che, inseguiti dalla polizia, attraversa il paese in cui vive questo gruppetto di ragazzi e proprio durante l’inseguimento passano davanti ad una sala giochi al cui interno vediamo per la prima volta Chunk intento a spiaccicare pizza e frappè contro la vetrina.
Ora, sorvolando sulla musica fighissima che si sente durante l’inseguimento, quanti di voi hanno notato che in quei pochissimi frame iniziali i cui si vede Chunk si possono riconoscere ben due cabinati?
Sarei veramente curioso di avere le vostre risposte, anche perché come si dice “mal comune, mezzo gaudio”, e poi sarò mica l’unico no?
Nell’attesa di leggere le vostre risposte, inizierò con il raccontarvi di quali cabinati si tratta.
Iniziamo con il primo in ordine di apparizione, ovvero quello a cui sta giocando il nostro paffutello amico prima di mollare tutto e schiacciarsi contro la vetrina.
Devo riconoscere che mi ci è voluto parecchio tempo per riconoscere di quale cabinato arcade si trattasse, anche perché non avendoci mai giocato non potevo riconoscere la schermata che si intravede nella sequenza del film.
L’unico indizio su cui si poteva lavorare era una piccola porzione della side art del cabinato stesso, ovvero una caviglia e una parte di un volto di donna. L’indizio che mi ha fatto andare nella direzione giusta è stata proprio la caviglia perché da amante dei cartoni animati quella caviglia cosi magra con il calzino ed un malleolo cosi pronunciato poteva appartenere solo ad un personaggio (o almeno questo ho pensato prima di verificare la cosa), Lupin!
Ed effettivamente, una volta provato a cercare nell’internet, videogiochi con protagonista il ladro donnaiolo più simpatico della televisione è saltato subito fuori il titolo Cliffhanger.
A questo punto è probabile che molti di voi, come me del resto, si stiano chiedendo quale collegamento possa esserci tra il titolo del gioco e Lupin. La risposta è molto semplice, i diritti.
Nel 1983, anno di uscita di Cliffhanger, la casa di produzione, ovvero la Stern Electronics, voleva cavalcare l’onda di successo di un titolo a cartone animato uscito lo stesso anno, Dragon’s Lair (ho raccontato la sua storia qui).
Il problema di fondo però era che la Stern non aveva intenzione di investire la grossa cifra che investì la Cinematronics per realizzare un’opera d’animazione originale, quindi andò alla ricerca di qualcosa che avesse un budget molto più ridotto, in modo tale da non rischiare troppo qualora il videogioco avesse riscosso poco successo.
La scelta cade su alcuni lungometraggi di Lupin ovvero, Lupin III – La pietra della saggezza, e Lupin III – Il castello di Cagliostro, opera del maestro Miyazaki.
Il gameplay del gioco è basato sulle stesse dinamiche di Dragon’s Lair, ovvero eseguire una sequenza di comandi in un dato lasso di tempo in modo da poter portare a termine la schermata e progredire nella storia. Le sequenze a schermo sono estratte da alcuni spezzoni di entrambi i film, alternati in modo da dare azione e carattere alla narrazione.
Quindi vivrete le avventure di Cliff, Jeff e Samurai… come chi sono? Ah già dimenticavo di dirvi una cosa.
Probabilmente i nostri amici della Stern dovevano avere origini Ligure perché a quanto pare comprarono i diritti per i due film (che ricordo essere usciti rispettivamente nel 78 e nel 79) ma non quelli relativi ai nomi dei personaggi, Vedremo quindi Lupin vestire i panni del suo alter-ego Cliff, Jigen diventa Jeff e Goemon diventa Samurai (che fantasia). A detta di alcuni, questo titolo risultava più divertente di Dragon’s Lair, forse perché c’era la possibilità di poter eseguire delle mosse più varie utilizzando attacchi alti, attacchi bassi oltre al semplice movimento e magari anche perché il personaggio, essendo già noto, risultava più carismatico.
Ad ogni modo questo Cliffhanger non è l’unico cabinato che si vede nella sequenza iniziale, e sono convinto che con il prossimo risveglierò i ricordi di molti…
Proprio quando Chunk schiaccia pizza e frappè contro la vetrina in secondo piano si nota, abbastanza chiaramente, il cabinato delle olimpiadi più famoso delle sala giochi, Track’n Field di Konami.
Ora, lo so che ad alcuni di voi saranno venuti in mente i calli alle mani provocati dal muovere velocemente i joystick a punta dei cabinati italiani o magari il trucchetto dell’accendino o della monetina (tecniche tramandate di giocatore in giocatore al pari dei segreti della sacra scuola di Hokuto). Insomma questo videogioco, come avrete intuito, metteva a dura prova e capacita fisiche sia del personaggio che stavate utilizzando che di voi stessi che ci stavate giocando.
Per chi invece non conosce o non ricorda questo titolo, ecco cosa posso dirvi.
Si tratta di un titolo di grande successo del 1983, prodotto dalla Konami e distribuito negli stati uniti dalla Centuri.
Lo scopo del gioco era quello di competere attraverso 6 discipline olimpiche al fine di ottenere la tanto desiderata medaglia d’oro e magari battere il record mondiale.
Le discipline in cui competere sono, 100m piani, salto in lungo, salto in alto, 110m ad ostacoli, lancio del giavellotto e lancio del martello.
In tutte queste discipline era importante schiacciare il più velocemente possibile i tasti per poter far eseguire più velocemente i movimenti al vostro atleta virtuale permettendovi così di raggiungere obbiettivi (tempi o distanze a seconda della disciplina) in grado di farvi conquistare il gradino più alto del podio.
Una cosa singolare che contraddistingue una versione del cabinato originale americano è l’utilizzo delle trackball al posto dei pulsanti/joystick, cosa che ti faceva guadagnare un avanbraccio degno di braccio di ferro!
Ma noi italiani siamo famosi per essere pieni di fantasia e quindi ecco saltar fuori metodi che permettevano di mettere in atto la frase “massima resa, minima spesa”, fioccano così le tecniche citate prima che fondamentalmente permettevano di premere più facilmente e con maggior efficacia i pulsanti del cabinato, cosa che però non andava particolarmente a genio ai gestori delle sala giochi, a causa dell’usura che queste “tecniche” causavano ai pulsanti.
Mentre per Cliffhanger, non vennero prodotti sequel, la stessa cosa non si può dire di Track’n Field che generò diversi seguiti come Hyper Olympic 84, che introdusse anche discipline come il nuoto, tiro con l’arco e persino sollevamento pesi.
Eccovi così svelate altre due macchine presenti all’interno di una pellicola degli anni 80, chi l’avrebbe mai detto eh? Lupin all’interno di un film che parla di pirati, tesori e traccobbetti!
Io, sono Mike e ringraziandovi per essere arrivati alla fine di questo viaggio per le vie di Goon Docks, vi do appuntamento alla prossima settimana con un nuovo articolo di Passione Arcade!