In questo nuovo appuntamento con Sympathy for the Devil facciamo il punto della situazione su Marvel’s Jessica Jones: dove siamo rimasti e cosa c’è d’aspettarsi nella nuova stagione, che debutterà su Netflix il prossimo 8 marzo. L’articolo contiene SPOILER
Ormai mancano poco più di due settimane alla seconda stagione di Jessica Jones e pensandoci, sono già passati più di due anni da quando Jessica è arrivata con tutta la sua irriverenza, con la sua prima stagione su Netflix. Subito dopo abbiamo avuto i nuovi episodi di Daredevil, con Elektra e Punisher come ospiti d’onore, poi Luke Cage e Iron Fist. Iniziavamo a sentire un po’ la mancanza della nostra eroina ‘ubriacona’… che fortunatamente è tornata la scorsa estate nel mega evento Defenders, facendo impazzire critica e pubblico: tra i quattro eroi presenti è stata senza dubbio la più apprezzata della serie corale.
«Uno degli aspetti divertenti dell’essere un investigatore privato è che la linea tra ciò che è legale e ciò che non lo è si fa molto sfocata. Ci siamo divertiti molto a giocare con gli aspetti classici dei detective privati che il pubblico conosce, che sia dai film noir degli anni quaranta o da film come Chinatown. Sono queste le nostre ispirazioni. È una detective story, ma in un modo molto moderno, senza mai dimenticare chi è lei e di cosa si parla. Il suo comportamento non è sempre indirizzato a risolvere il caso, ma più verso cose come “Okay, come pago l’affitto? Come arrivo a fine giornata?”. Queste sono le cose che rendono lo show molto più avvincente, perché non stai più seduto a casa a cercare di capire la trama. Quello che fai è tifare per il personaggio… »
Probabilmente nessuno meglio di Jeph Loeb, gran capo di Marvel Television e produttore esecutivo di Jessica Jones, avrebbe potuto spiegare meglio il tono di questa serie.
Il prossimo 8 marzo, per la festa delle donne (quale migliore occasione) usciranno i nuovi episodi, ma cos’è successo nella prima stagione? Cosa dobbiamo ricordarci? Quali sono i punti salienti? All’inizio, quando incontriamo la Jones – interpretata perfettamente da Krysten Ritter – , capiamo subito che è una donna che soffre di alcolismo e misantropia. Lavora come detective privato, ma il suo passato nasconde un trauma piuttosto pesante, che scopriremo pian piano con lo svolgersi delle puntate. Dietro alle ferite dell’anima della nostra eroina troviamo il villain della prima stagione, Killgrave, interpretato da David Tennant, giustamente considerato dalla critica come uno dei migliori “nemici” delle serie Marvel Netflix. Noi un po’ ce lo aspettavamo, in primis perché per il ruolo è stato scelto un grande attore e in secondo luogo perché l’Uomo Porpora (questa la sua identità segreta, nata nei fumetti di Daredevil) è sempre stato uno dei più potenti cattivoni del Marvel Universe, anche se spesso sottovalutato.
Killgrave è un sociopatico che ha il potere di controllare la mente delle persone.
Attraverso questo potere, in passato ha costretto Jessica ha commettere un omicidio, una donna. Un tragico episodio dal quale non si può scappare e che sarà costretta a portarsi dietro per tutta la vita… anche perché, l’identità della vittima vi farà restare davvero di stucco.
Nel corso del suo ultimo caso, Jessica s’imbatte in Luke Cage: tra i due sembra scoppiare immediatamente una certa attrazione, anche se non verrà in alcun modo esplorata né in questa serie, né in Defenders. Eppure è lì, pronta a esplodere da un momento all’altro.
C’è da dire che anche se ci troviamo nello stesso universo degli Avengers, il ritmo della narrazione è decisamente diverso: se da una parte abbiamo al cinema una serie di film fondamentalmente d’azione, totalmente virati verso il mondo del fantastico, qui i toni sono più realistici, quasi a misura d’uomo. Se i Vendicatori del grande schermo devono risolvere casi su scala mondiale, Jessica Jones (così come Daredevil, Luke Cage, Iron Fist e Punisher) si muovono in una realtà decisamente più piccola, che potremmo definire quasi locale. Probabilmente è questa la loro forza e il segreto di un successo non così scontato: essere persone comuni, con abilità fuori dal comune.
Da sottolineare lo straordinario lavoro di Krysten Ritter, perfetta nel darci un personaggio totalmente disincantato, che attraverso battute sarcastiche e un atteggiamento da dura, nasconde una fragilità evidente.
Loeb ha spiegato che «Quando abbiamo iniziato a parlare di Daredevil, abbiamo promesso che avremmo raccontato una storia che fosse in primis un storia di crimine e poi uno show di supereroi. Questo è più un thriller psicologico. Ciò si vede quando si pensa a ciò che è successo a Jessica, e a cosa ha rovinato la sua vita e a come lei cerchi di rimettersi in piedi, per poi confrontarsi con la persona che ha distrutto il suo mondo. È un punto molto potente ed emozionante da cui iniziare».
Oltre a Jessica, Killgrave e Luke, nella serie ci sono molti personaggi interessanti come Malcolm il vicino di casa, Will Simpson (conosciuto come Nuke), l’avvocato Hogarth (che avrà un ruolo importante anche in Iron Fist), ma anche l’amica Trish Walker, conosciuta agli appassionati dei fumetti con il nome di Hellcat.
Melissa Rosenberg, ideatrice della serie, ha spiegato che sono andati molto oltre il lavoro fatto da Brian Michael Bendis con Alias, la collana a fumetti in cui Jessica ha esordito: «È questo il bello di lavorare con Netflix. Sono 13 episodi. Non c’è un episodio pilota e non ci si preoccupa dei pareri, delle reazioni e dei rating. Sei in una bolla. Per cui, qual è la storia che vuoi raccontare? Dove vuoi arrivare con questi personaggi? A volte può far paura, ma penso anche che sia l’esperienza più liberatoria che abbia mai avuto». Nell’ottobre 2015, Rosenberg, in riferimento a quanta libertà avessero avuto nello sviluppo della serie, ha affermato: «Abbiamo iniziato con l’incredibile materiale di Bendis e Jessica Jones non è così conosciuta nell’universo Marvel come Daredevil o altri, per cui ci è concessa molta libertà in questo senso. Ci sono alcune restrizioni che riguardano la mitologia del Marvel Cinematic Universe, ma oltre a quello eravamo liberi».
Parlando della natura più adulta della serie, Rosenberg spiegò che le uniche restrizioni imposte dalla Marvel furono il divieto di mostrare nudità e l’uso della parola fuck.
– Spoiler –
Comunque dopo una prima parte stupenda e frizzante, uno snodo centrale più enigmatico, arriva il corpo finale della serie: a tratti lento, ma con una conclusione sconvolgente. Ebbene sì, il villain muore. Killgrave muore. Noi appassionati dei fumetti sappiamo bene che (quasi sempre) nessuno muore per sempre, ma chissà cosa succederà in questa serie tv. Killgrave nei fumetti ha il fattore rigenerante, ma la showrunner ha più volte detto che non vogliono ripetersi nella seconda stagione e inoltre Jessica Jones è troppo “grounded” per qualcosa del genere. Vedremo. Cosa potremmo vedere, dunque, nella seconda stagione?
Killgrave.
Ma come avevi detto che era morto? Ebbene sì, però sia in determinate foto rubate dal set che nel trailer abbiamo notato la sua presenza, ma non è detto che sarà “reale”, magari ci sarà soltanto in alcuni flashback o incubi, oppure il suo potere è rimasto nella mente delle sue vittime del passato e sarà soltanto in certe “visioni”. Non sappiamo nulla su gli altri villain. Tornerà Nuke? Avremo cattivi nuovi? Typhoid Mary? Una cosa è certa, la seconda stagione sarà ambientata tantissimo nel passato della nostra Jessica, dunque scopriremo alcuni dettagli della sua vita e sopratutto il modo in cui ha “ricevuto” i suoi poteri. Tutte le puntate della seconda stagione saranno dirette da registe donne, per dare qualche elemento in più alla nostra eroina. Non vediamo davvero l’ora di guardare la seconda stagione.