Durante Lucca Comics & Games 2024 abbiamo fatto quattro chiacchere con Nicola Peruzzi, coordinatore editoriale di Panini Comics, con cui abbiamo parlato di albi e libri Marvel, DC, del grande rilancio delle Tartarughe Ninja firmato Jason Aaron e di tanto, tantissimo altro ancora
Nicola Peruzzi è il coordinatore editoriale dei fumetti occidentali di Panini: dagli eroi Marvel a quelli DC, dalle Tartarughe Ninja a Star Wars, da Conan a Rat-Man, ogni albo viene pensato (anche) da lui, che lavora in team con Raffaele Caporaso e la redazione Panini Comics, sotto l’egida del sommo MML.
I prossimi mesi saranno davvero importanti per l’editore modenese, che fresco del suo 30esimo compleanno, si appresta a vivere un 2025 ricco di sorprese e rilanci pazzeschi: la nuova vita dei Mutanti post era Krakoana sotto la gestione di Tom Brevoort, le nuove serie Ultimate, il maxi-evento DC All In, l’arrivo dell’Absolute Universe, il ritorno della Justice League, le nuovissime Tartarughe Ninja di Jason Aaron… insomma, tra la fine di quest’anno e l’inizio del prossimo, sarà davvero bellissimo essere un lettore di comics.
Nicola, oltre a essere un professionista, è soprattutto un lettore e un appassionato. Va da sé che un’intervista con lui diventa immediatamente una chiacchierata tra appassionati…
Nicola Peruzzi a Lucca Comics & Games 2024
Benvenuto Nicola, grazie per essere qui con noi! Questo è il tuo ‘debutto’ su MegaNerd…
Infatti sì! È incredibile, eppure ci conosciamo da tanto tempo! Quindi grazie per questo debutto! [risata n.d.r.]
Come sta andando questa Lucca Comics & Games?
Sta andando bene! È una Lucca super frenetica, con tantissimi ospiti. Prima di partire avevamo contato le ‘faccine’ nel mosaico autori ed erano trentacinque. Quindi, capisci, è una bella fatica, ma letteralmente ‘bella’, perché abbiamo a che fare con persone splendide.
Questa è la Lucca dei 30 anni di Panini Comics quindi abbiamo voluto fare le cose in grande e abbiamo invitato una quantità incredibile di autori italiani, americani, giapponesi, ecc..
Insomma, ci sono ospiti di ogni nazionalità e provenienza e abbiamo portato moltissimi prodotti legati agli autori e non solo. Quindi siamo soddisfattissimi ed è un modo bellissimo, questo, di festeggiare 30 anni.
Una festa nel vero senso della parola.
Assolutamente sì! Una festa per noi, ma credo, anche, e spero una festa per i lettori perché sono potuti venire a contatto con persone che non si vedono tutti i giorni.
Anche perché Jeph Loeb e Peach Momoko [due dei super ospiti di Lucca Comics 2024 n.d.r.] o li incontri qui o è difficilissimo immaginare di incontrarli da qualche altra parte, almeno nel nostro Paese!
Magari a New York ci sono possibilità di incontrare questi autori, però non sempre tutti quanti o tutti insieme. Ma, soprattutto, la cosa che, secondo me, rende Lucca una fiera differente rispetto a quelle statunitensi o anglosassoni, è che c’è un editore che funge da hub [Panini n.d.r.] e raccoglie tutti gli autori che invita.
Invece nelle fiere ogni artista ha un proprio stand. Quindi magari, sì; ti capita di essere ad una fiera dove c’è Peach Momoko, ma se davanti a lei ci sono seimila persone, tu non la vedrai mai.
Noi cerchiamo sempre di creare tutta una serie di eventi, panel, incontri, firma copie, ecc… insomma cerchiamo di dare possibilità a tutti quanti, di incontrare e fare delle esperienze con l’ospite.
Invece, editorialmente parlando, com’è andato questo ultimo anno?
Per le linee editoriali che seguo, ovvero Marvel, DC e Panini Comics, c’è stata una quantità di pubblicazioni veramente importante. Ci sono stati tanti eventi per ogni linea editoriale, diversi lanci anche per quanto riguarda le licenze singole di Panini Comics.
Ecco siamo impegnatissimi su tutti i versanti, su tutti i fronti per cercare di stare dietro il meglio possibile ad ogni singolo universo narrativo. Questo non è semplice perché abbiamo un numero di pubblicazioni decisamente importante tra inediti e riedizioni in formati differenti.
Per cui insomma, quest’anno se dovessi indicare un singolo momento significativo per ogni linea editoriale che seguo, sicuramente per Marvel parlerei dell’arrivo del nuovo Universo Ultimate che abbiamo portato quasi in contemporanea con gli Stati Uniti. Se il primo albo è uscito a gennaio negli U.S.A. [Ultimate Spider-Man #1 n.d.r.] qua è uscito a marzo.
Questo significa uno sforzo incredibile da parte dei nostri traduttori, editor, letteristi, supervisori, correttori di bozze a cui vanno i ringraziamenti non solo nostri ma, credo, anche quelli dei lettori che hanno la possibilità di leggere queste storie a distanza ‘zero’ rispetto all’uscita negli Stati Uniti.
Per DC sono veramente felice di aver portato letteralmente ‘day and date’ il progetto Joker Il Mondo scritto da Enrico Brizzi, autore di Jack Frusciante è uscito dal gruppo e il recentissimo Due, disegnato da Paolo Bacillieri e colorato da Vincenzo Filosa. Ecco, così li ho nominati tutti e tre. [risata n.d.r.]
Bacillieri e Filosa, per quanto mi riguarda, hanno fatto un lavoro di estetica veramente incredibile! Hanno preso il Joker, l’hanno portato nella Bologna degli anni ‘70, l’hanno vestito con un abito di Armani e l’hanno trasformato in un professore del DAMS e ci hanno raccontato una storia del Joker ambientata nell’era delle contestazioni e dell’autunno caldo’ italiano, sostanzialmente. Un lavoro incredibile veramente.
Per quanto riguarda Panini Comics sono molto, molto fiero di aver portato all’interno della nostra scuderia Locke & Key, un fumetto che io ho sempre amato moltissimo scritto da Joe Hill e disegnato da Gabriel Rodriguez.
È la storia di un gruppo di ragazzini che torna a vivere nella casa dei genitori. E’ soprattutto una storia di magia, horror pesantissima e una storia di scoperta sul fatto che i tuoi genitori non sono affatto persone noiose, ma prima di te hanno avuto una storia particolare che tu non conoscevi. Questo lo dico perché io sono un padre e vorrei essere ricordato non come una persona noiosa [risata n.d.r.].
Quest’anno avete lanciato la linea DC Pocket, che ripropone i grandi classici della DC Comics in formato tascabile. È un’operazione editoriale che sembra stia andando molto bene…
Sta andando molto bene, te lo posso confermare. Sia in fumetteria che in libreria, sono dei libri che stanno circolando molto bene e c’è tantissima richiesta.
Non ci fermeremo a quelli che abbiamo pubblicato, abbiamo un piano editoriale molto ampio, in crescita.
Avevamo pianificato un anno di pubblicazioni, ma stiamo già pensando all’anno ‘due’.
Evidentemente c’è desiderio di tornare ad avere dei fumetti che, magari, si ha in tante edizioni, però a un prezzo, tutto sommato, super competitivo.
Non è male trovare Watchmen a € 11,99! Il formato è sì, un pochettino più piccolo, ma di una qualità strepitosa perché la carta scelta assorbe molto bene l’inchiostro essendo, tra l’altro, una usomano e non una patinata, per cui la resa su carta dei colori è veramente eccezionale.
Forse è meglio la carta usomano per i prodotti a fumetti anni ‘70/’80?
Senza dubbio perché ti riporta a quella sensazione che avevi quando li leggevi da piccolo e c’era quel tipo di carta.
Tra i grandi classici abbiamo fatto uscire di recente The Long Halloween di Jeph Loeb e Tim Sale e ragazzi…sembra nato per quel formato. È strano dirlo.
La paura da parte di tutti fin dall’inizio era, per tutti i messaggi che ricevevamo e intercettavamo. Principalmente dicevano “ ma saranno illeggibili!”, “sarà complicato!”, “figurati Watchmen così piccolo!”.
Io l’ho riletto, perché periodicamente Watchmen lo rileggo, e si legge da Dio. Forse si può avere un po’ di difficoltà nelle parti testuali, ma posso averla io perché sono mezzo cieco! [risata n.d.r.]
Forse gli stessi dubbi c’erano per le versioni ‘bonellidi’ : gli Integrali della Marvel o i Best Seller della DC, in cui c’è – per forza di cose – un rimpicciolimento delle tavole. Però se uno va a guardare gli X-Men di Chris Claremont sembrano quasi nati per quel formato lì…
C’è da dire, a onor del vero, che i fumetti molto moderni come il Batman di Scott Snyder in formato ‘bonellide’ in alcuni punti soffriva soprattutto perché Snyder aveva il ‘vizio’ di inserire dei baloon neri con testo bianco e se lo rimpicciolisci troppo poi l’inchiostro si impasta. Quindi, in quell’occasione, abbiamo dovuto fare dei ritocchi alle dimensioni del testo dei baloon per renderli più leggibili.
I primi tre numeri usciti, infatti, erano effettivamente complicati da leggere e poi li abbiamo ristampati con i baloon un po’ più grandi ed è diventato tutto molto più agile.
Invece il Superman di John Byrne era perfetto per quel formato, ed anzi è un peccato che sia finito, speravo venisse pubblicata anche l’Exile Saga…
Abbiamo deciso che, in quel formato lì, quello che funziona sono cicli piuttosto compatti. Ora… gli X-Men di Claremont fanno storia a parte, ma anche in quel caso non andremo oltre la prima saga di X-Chris e Jim Lee. Non andremo a pubblicare, ad esempio, X-Treme X-Men [serie che vedeva il ritorno alla Marvel di Claremont dopo anni in una serie mutante disegnata da Salvador Larrocca e raccolta in Omnibus n.d.r.] perché quel formato lì è nato per focalizzarsi su un qualcosa di specifico. Gli X-Men di Claremont, per me, sono quelli che vanno da Giant Size X-Men #1 [primo numero scritto da Claremont del 1975] sino a X-Men con Jim Lee.
A proposito di X-Men, è terminato il ciclo di Jonathan Hickman e si parte con un nuovo rilancio che arriva anche in Italia [le prime serie sono uscite il 14 novembre n.d.r.]. Hickman aveva creato un’isola dove aveva radunato tutti i mutanti. Questi erano più asettici e meno empatici rispetto alle versioni precedenti. Dalle prime impressioni, il nuovo corso sembra un po’ un ritorno al passato.
Si assolutamente! Il pay off è ‘From the Ashes’, letteralmente ‘Dalle ceneri’. La mossa di Marvel è stata abbastanza chiara; hanno preso Tom Brevoort che è uno degli Editor più importanti di sempre.
Quando parliamo con C.B. [Cebulsky n.d.r.], Tom [Brevoort n.d.r.] e gli altri Editor, spesso si scherza sul fatto che Breevort sia ‘the last man standing’ perché lui c’era nel bullpen originale.
È l’unico degli Editor Marvel attualmente al lavoro che ha affrontato una serie di ere Marvel letteralmente come nessun altro prima di lui. Quindi lui è un uomo di polso, di peso, ma soprattutto estremamente interessato a raccontare delle cose che siano classiche e moderne al tempo stesso.
Era l’uomo giusto per subentrare alla gestione Hickman, che io ho amato particolarmente perché è stata innovativa, coraggiosa incredibile sotto tanti punti di vista, ma è stata anche molto lunga e, come spesso capita nella lunghezza si perde un po’ di energia nel finale.
Era tempo che Marvel chiudesse un’era per aprirne un’altra e io sono molto felice che abbia, come giustamente hai detto tu, iniziato un nuovo ciclo che, mantiene la modernità visti gli autori coinvolti soprattutto nelle serie principali, come i disegnatori David Marquez e Ryan Stegman e gli scrittori, Gail Simone, Jed MacKay (che attualmente sta scrivendo gli Avengers, ha scritto Moon Knight e il crossover che sta uscendo in questi mesi, Blood Hunt), e Eve Ewing.
Per una Gail Simone, che è una veterana dei comics, hai un Jed MacKay che è ‘relativamente’ un nuovo arrivo, ma di peso.
Quello che stanno facendo insieme, secondo me, è un’operazione in nessun senso nostalgica, ma che ha molto chiaro in testa la necessità di riportare i lettori che volevano una lettura più simile a quella che leggevano nella loro giovinezza, senza dimenticare quelli che dei mutanti si sono innamorati con House of X e Power of X [le due miniserie cardine da cui è partita la run di Hickman n.d.r.] e vogliono continuare a leggere quella tipologia di fumetti lì.
Io ho letto un bel po’ di nuove testate, nel senso che sono un po’ più avanti in quanto lavorandoci sopra abbiamo qualche anteprima ‘succosa’, e sono convinto che in Marvel stiano cucinando un piatto gourmet.
Da un rilancio all’altro, parliamo, ovviamente, di DC All In. È stato un rilancio pazzesco ed è impossibile non parlarne. Absolute Batman e DC All In Special noi di MegaNerd siamo riusciti a leggerli in anteprima, ma quando vedremo questi albi in Italia?
Anche noi abbiamo letto gli albi DC All In in anteprima, e quando ho letto Absolute Batman scritto da Scott Snyder non credevo letteralmente a quello che stavo leggendo, perché è un Batman fresco, energico e i disegni di Nick Dragotta sono un ponte letterale tra quello che è stato e quello che sarà.
Questo Batman gigante, massiccio è veramente di una potenza incredibile!
Una storia incredibile che, per quanto mi riguarda, racconta un Bruce Wayne, finalmente, veramente nuovo.
Noi avremmo voluto, anche qui, spingere per pubblicarli molto rapidamente, il problema è che, a differenza dell’Universo Ultimate Marvel che è una cosa ‘auto contenuta’, qua si parla di un rilancio di tutto un Universo. Al tempo stesso partiranno tutti i fumetti Absolute e tutto il DC Universe entrerà nell’All in.
Se avessimo voluto fare un rilancio ‘day and date’, avremmo dovuto anticipare e tagliare via un mare di storie che dobbiamo ancora pubblicare e rimanere senza niente. Sarebbe stato un suicidio e Lupoi mi avrebbe licenziato dopo due giorni! Abbiamo capito che, forse, dovevamo raggiungere dei compromessi [risata n.d.r.]
Speriamo di lanciare il mondo Absolute in tarda primavera/inizio estate [Panini ha poi annunciato successivamente a questa intervista rilasciata che Absolute Batman uscirà a maggio 2025 n.d.r.] vogliamo comunque correre per cercare di perdere il momento. Il nostro scopo è quello di avvicinarci alla produzione DC Comics e accorciare il gap di distanza che ci separa dagli Stati Uniti. Lavoriamo con lo scopo di far uscire gli albi All In tra aprile e giugno 2025.
I formati degli albi rimarranno gli stessi?
Sì. I formati rimangono gli stessi, perché funzionano e per il momento abbiamo deciso di continuare a mantenere quelli originali. Ma ancora è prematuro per parlarne. Abbiamo letto solo i primi due numeri di [Absolute] Batman, mentre solo un numero di [Absolute] Wonder Woman e [Absolute] Superman. Per ora nella nostra testa lavoreremo di continuità.
Inoltre ci sarà il grande ritorno della Justice League, dopo un paio d’anni di assenza. Lo vedremo ancora più avanti, probabilmente dopo l’estate 2025 però… Mark Waid e Dan Mora non è male come team creativo!
È il team che ha lavorato su Batman/Superman: World’s Finest che è, per quanto mi riguarda, una delle migliori serie DC e, in generale, una delle migliori uscite recentemente.
Dan Mora sembra nato per disegnare i personaggi DC e per come la vedo io, lui è il ‘DC style’ in questo momento.
Mark Waid, invece, è una garanzia assoluta! Solido, veterano, ma moderno. L’altro grande titolo su cui sta lavorando, Batman & Robin: Year One [ancora inedito in Italia n.d.r.] è molto molto bello.
Quindi Mark Waid l’anno prossimo a Lucca?
[risata n.d.r.] È presto per dirlo! Per adesso porteremo, tra gli ospiti, il prossimo mese a Milano alla Milan Games Week, Jason Aaron e Bartosz Sztybor, autore dei libri di Cyberpunk 2077 e The Witcher.
Noi in realtà siamo abbastanza spinti sul lato di avere ospiti anche sceneggiatori, perché con loro riesci a creare anche tanta qualità in termini di panel alle fiere.
Beh, Jason Aaron è un grandissimo ospite e scrittore, non solo di Absolute Superman, ma anche di Action Comics, per cui continuerà a scrivere delle run, senza dimenticare le Teenage Mutant Ninja Turtles – Tartarughe Ninja, un altro grande rilancio.
Sì, lanceremo la nuova serie delle Tartarughe Ninja in anteprima con Jason al Milan Games Week. La testata tornerà mensile e in formato spillato… finalmente! C’era bisogno di un rilancio del genere sulle Tartarughe Ninja.
Nicola, grazie davvero di essere stato con noi.
Ragazzi, grazie a voi e rifacciamolo presto! Alla prossima!