Il regista Christopher Nolan si scaglia contro Hollywood, colpevole di snaturare l’essenza del cinema riducendo tutto a “una bella trama”.
Niente più film sui supereroi. Christopher Nolan è stato categorico quando lo YouTuber HugoDécrypte gli ha posto la domanda, e lo è stato altrettanto quando gli è stato chiesto se dirigerà mai una serie TV.
Christian Bale era già pronto a tornare nei panni di Batman, se Nolan avesse avuto altro da raccontare, ma il regista britannico non sembra volerne più sapere di una certa modalità di lavoro degli studios Hollywoodiani, che critica aspramente.
«Che sia per ragioni di budget o per ragioni di controllo, gli studi leggono una sceneggiatura come una successione di eventi e dicono: questa è l’essenza di un film. Ma questo è totalmente in conflitto con il modo in cui il cinema si è sviluppato: fin dal treno dei fratelli Lumière che arrivava alla stazione, il cinema è stato un’esperienza puramente audiovisiva. Eppure è un errore davvero comune – onestamente a volte lo vedo anche nella critica – pensare che conti solo la grandezza della storia che viene raccontata».
Queste le sue parole durante un’intervista rilasciata al Telegraph. Ha poi raccontato di quando, ancora ragazzino, nel 1977 vide per la prima volta Star Wars mentre era in Ohio dalla nonna, mesi prima che il film arrivasse nel Regno Unito:
«Dicono che il successo di Star Wars non abbia niente a che fare con i suoi effetti visivi, e che dipenda soltanto dalla sua trama grandiosa. Ma è chiaro che non è così. Certo che ha una bella trama, ma è anche un’esperienza visiva e acustica incredibile. Questa negazione deliberata di ciò che è davvero il cinema ormai è diventata prassi. La gente dice: “perché mai dovrei andare a vedere un film come Aftersun sul grande schermo?”. Ma certo che devono. Sarebbe bellissimo anche sullo schermo della TV, ma non è questo il punto».
Parliamo di un regista a metà tra il tradizionale e il visionario, che non ha mai guardato un film sul cellulare – anche perché pare non ne possieda uno.
Mentre Hollywood è completamente ferma e in piena crisi, le sue parole arrivano come un’ulteriore stoccata a un’industria che sembra aver perso di vista le cose importanti.
«Non faccio film per dimostrare qualcosa, ma per porre domande stimolanti e intrattenere il pubblico con un’esperienza eccitante, che si spera rimanga. E penso che quando lavori a soggetti come Oppenheimer – come è stato per Dunkirk – punti a fare un test di Rorschach. Il film può avere diverse interpretazioni, e ha una risonanza diversa in base alle persone, se abbiamo fatto bene il nostro lavoro».
Un motivo in più per vedere Oppenheimer, che sarà nelle sale a partire dal prossimo 23 agosto 2023.
E voi, ci andrete? Fatecelo sapere nei commenti!
Fonte: Telegraph