Oggi vi raccontiamo l’incredibile epopea della NWA – National Wrestling Alliance, ovvero il primo tentativo di riunire tutte le federazioni professionistiche sotto un unico tetto
Premessa: la puntata di oggi della nostra rubrica ridefinisce il significato stesso di vintage, riassumendo concetti come tradizione, lignaggio, leggenda in tre semplici lettere: NWA.
Di cosa parliamo esattamente? Per scoprirlo torniamo indietro di circa due generazioni. Esattamente agli anni Quaranta, quando varie federazioni regionali, dislocate in tutto il Nord America, si uniscono sotto l’egida della National Wrestling Alliance per formare il primo organo di governo del pro wrestling che garantisca il coordinamento dell’attività delle affiliate e il riconoscimento di un unico titolo mondiale. Ogni “territorio” (termine con cui venivano definite le federazioni associate) si sarebbe impegnato in un patto di non competizione con gli altri. In sostanza avrebbe evitato di promuovere eventi al di fuori della propria area geografica di competenza ed avrebbe garantito l’appoggio agli altri promoter con il “prestito” di lottatori del proprio roster per contrastare la concorrenza locale da parte di federazioni non affiliate. Inoltre, tutti i territori, pur continuando a mettere in palio i propri titoli, avrebbero coronato un solo NWA World Heavyweight Champion, che avrebbe difeso la cintura anche al di fuori dei confini della propria federazione di appartenenza, mettendola in palio contro i wrestler di altri territori.
L’NWA diviene così, per circa quarant’anni, il brand dominante del wrestling americano, con estensioni in Giappone, Australia, Messico e Portorico. Fino alla fine degli anni Ottanta, quando è ormai in atto l’espansione a livello nazionale della World Wrestling Federation di Vince McMahon, che a lungo andare avrebbe provocato il fallimento ed il collasso dell’intero sistema dei territori.
Soprattutto nella decade degli Ottanta, NWA è sostanzialmente un sinonimo, prima, di Jim Crockett Promotions, federazione con sede a Charlotte in North Carolina, e poi, dal 1988, della World Championship Wrestling, creata dal magnate dei media Ted Turner dopo l’acquisto degli asset della famiglia Crockett. In quegli anni, di fatto, i titoli NWA vengono difesi quasi solo esclusivamente nei loro show. È un’era di splendore per la National Wrestling Alliance: la cintura di campione del mondo è detenuta da leggende del calibro di Ric Flair, Dusty Rhodes, Sting e Ricky Steamboat. Il pubblico si estende in tutto il Paese.
A settembre del 1993, però, la WCW decide di diventare indipendente per competere con la rivale WWF e, pertanto, interrompe la propria affiliazione con l’NWA. E così le tre lettere che, fino a quel momento, avevano fatto la storia del wrestling diventano di colpo un contenitore semivuoto. La National Wrestling Alliance prova a continuare, in sordina, la sua attività di organo di affiliazione e governo di piccole federazioni ma il mondo della lotta professionistica ormai sta cambiando, polarizzandosi intorno a due colossi nazionali che, ben presto, si sarebbero trovati l’uno contro l’altro per conquistare la supremazia negli ascolti televisivi del lunedì sera.
Vinta la “guerra”, Vince McMahon acquisisce il suo concorrente: la World Wrestling Federation si appresta a cannibalizzare il business. Qualcuno prova ad opporsi. Per esempio, il suo ex impiegato Jeff Jarrett che, con il padre Jerry, fonda la Total Nonstop Action Wrestling (oggi Impact Wrestling) di cui è co-proprietario, lottatore e campione in più occasioni. E con la TNA torna in auge anche lo storico brand dell’NWA.
Infatti Jeff e Jerry Jarrett raggiungono un accordo con la National Wrestling Alliance per usare in maniera esclusiva nei propri show i titoli assoluto e di coppia NWA. Il primo campione del mondo dell’era TNA è l’ex lottatore di arti marziali miste Ken Shamrock. Poi la cintura passerà alla vita di tanti ex WWF, WCW o ECW come il già citato Jarrett, A.J. Styles, Ron “The Truth” Killings, Raven, Christian, il sempreverde Sting. A maggio del 2007, però, l’accordo si conclude bruscamente e per l’NWA si spengono nuovamente i riflettori.
Nel 2012, a seguito di una causa legale, la National Wrestling Alliance si converte in un’organizzazione privata che, come prima mossa, annuncia che avrebbe concesso alle singole federazioni il marchio e i propri titoli solo in licenza, causando un’ulteriore emorragia di affiliati.
Poi, a maggio del 2017, arriva Billy Corgan, il cantante degli Smashing Pumpkins.
Direte voi: e che c’entra Billy Corgan col wrestling? C’entra, c’entra. Il rocker, infatti, è un appassionato di lungo corso e, dopo aver collaborato per qualche tempo con la TNA, decide di comprare una federazione tutta per sé, come lui stesso dichiara subito dopo la chiusura dell’accordo. La sua azienda, la Lightning One, Inc. acquisisce quindi il marchio e i tutti i diritti dell’NWA, diventando – a partire dall’1 ottobre – proprietaria del brand e dei titoli, che all’inizio continuano ad essere messi in palio durante gli show delle federazioni indipendenti su autorizzazione della stessa NWA.
Gradualmente, però, Corgan trasforma la National Wrestling Alliance in una federazione a se stante, sul modello delle altre realtà nazionali ed internazionali.
Fedele alla tradizione rappresentata dalle tre storiche lettere, Corgan produce prima una serie su YouTube intitolata NWA Ten Pounds of Gold (dal nome con cui viene comunemente descritta la leggendaria cintura di campione). Poi ha l’intuizione di creare un mix perfetto di storia e innovazione, passato e presente: nasce NWA Powerrr, il programma settimanale della federazione trasmesso su YouTube. Lo show viene registrato in uno studio televisivo, come si faceva negli anni d’oro della National Wrestling Alliance ed ha un gusto decisamente vintage, proponendo temi, azione e un insieme di nuovi prospetti e leggende del passato in un set d’altri tempi.
Il miglior programma di wrestling del momento, a modesto parere di chi vi scrive.
La verità è che riportare in vita quelle tre lettere così cariche di significato nel mondo del wrestling non era facile. Billy Corgan e il suo braccio destro, Dave Lagana, sono riusciti a fare il miracolo.