Hollywood e i casinò si sono incrociati molte volte. In questo caso il connubio è divertente e adrenalinico, come in una commedia anni Sessanta
Ocean’s Eleven – Fate il vostro gioco è un film corale di grande successo, remake del film Colpo grosso del 1960. Riconoscere un buon casinò fa di Danny Ocean un mago del furto e della truffa. Vediamo come.
Nel 2001 Steven Soderbergh (regista Premio Oscar per Traffic) riceve carta bianca e 80 milioni di dollari dalla Warner Bros per il suo nuovo film. Da questa proposta difficile da rifiutare nasce Ocean’s Eleven, commedia capostipite di una trilogia fortunata e ricca di star hollywoodiane. La trama, molto intrigante, racconta di Danny Ocean (un simpaticissimo George Clooney) che, uscito di prigione, mette su una banda per rapinare tre casinò di lusso.
Questo film è, quindi, una pellicola che racconta del mondo del gioco d’azzardo e del fascino del casinò come luogo elegante e frizzante in cui passare ore di divertimento e adrenalina. Va da sé che, consci dell’attrattiva del gioco e della scommessa, i migliori operatori di casinò online (cioè quelli con un buon casinò online appunto) creino, sul web, dei palinsesti graficamente intriganti come se si giocasse in una casa da gioco americana (molto amata dal cinema).
Connubio, comunque, di successo quello del cinema e gioco tanto che, a distanza di quasi venti anni, è uscita una nuova puntata della trilogia: Ocean’s Eight. E anche questa volta non possiamo non parlare di successo. Si può, quindi, parlare di film di valore quando si parla di queste pellicole? Certamente sì.
Trama e curiosità su Ocean’s Eleven
Il 2001 è stato un anno molto fortunato dal punto di vista cinematografico. Mentre il mondo, ancora oggi, impazzisce per Harry Potter (di cui da pochi giorni abbiamo visto la reunion per i venti anni dell’uscita del primo film) c’è una buona fetta di appassionati che ama il crime leggero di Ocean’s Eleven.
Danny Ocean (George Clooney) organizza il colpo del secolo con l’amico Rusty Ryan (Brad Pitt): i due vogliono, appunto, svaligiare tre casinò di proprietà di Terry Benedict (Andy Garcia) che vive a Las Vegas e ha rubato a Danny la moglie. Il bottino è molto allettante, si parla di 160 milioni di dollari, quindi i due chiamano a raccolta tanti amici e professionisti.
Negli anni in cui Tarantino aveva rivoluzionato il linguaggio e la cinematografia criminale (principalmente con un elogio della violenza anche splatter) Soderbergh restituisce una sceneggiatura leggera e un killer in doppio petto stile James Bond. I criminali di Ocean sono belli ed eleganti, con sorrisi sicuri e smoking stupendi. Non si versa nel film una goccia di sangue e l’astuzia viene preferita alla brutalità. Lo spettatore, quindi, empatizza con i criminali e fa il tifo per loro fin dall’inizio del film.
La perfetta colonna sonora di David Holmes accompagna una recitazione brillante e il ritmo serrato dell’azione condita con battute simpatiche e tanti ammiccamenti riporta a un tipo di cinema anni Sessanta divertito e scanzonato. L’atmosfera è sensuale ma mai volgare, gli attori sono forse un po’ troppo gigioni e poco credibili ma il film scorre via veloce, quasi come una pubblicità.
Clooney, un attore poliedrico e molto amato
George Clooney è un attore molto amato dal pubblico. Nei suoi più di venticinque anni di carriera ha cambiato pelle molte volte, diventando un apprezzato uomo di spettacolo ma anche un personaggio pubblico di peso. Infatti ha destato grande scalpore e apprezzamento il suo rifiuto di una pubblicità (da lui definita controversa) per una compagnia aerea che gli avrebbe fruttato 35 milioni di dollari in un giorno. Ma Clooney ama essere coerente con il proprio credo e ha detto no.
Se si pensa ai suoi primi lavori (E.R. – Medici in prima linea) a ciò che ha raggiunto (Oscar come miglior attore non protagonista per Syriana nel 2006) non si può pensare a una carriera sempre più impegnata, anche politicamente, e sempre più rivolta a raccontare storie che vogliano (davvero) significare qualcosa di importante. Anche le sue escursioni registiche (The Tender Bar è il suo ultimo lavoro presentato pochi giorni fa) coinvolgono lo spettatore a riflessioni serie e reali su ciò che accade negli Stati Uniti e ciò che rappresenta il mondo dello spettacolo (come in Confessioni di una mente pericolosa, la sua prima regia).