One Piece: Stampede – Una festa dedicata al mondo di Eiichiro Oda

Per festeggiare i vent’anni dell’anime di Eiichiro Oda non poteva essere creato un omaggio migliore di One Piece: Stampede

recensione one piece stampede

Il 20 ottobre 2009 è la data della prima messa in onda ufficiale di One Piece, anime tratto dal celebre manga di Eiichiro Oda. È incredibile come dopo due decenni la ciurma di Cappello di Paglia sia rimasta sulla cresta dell’onda. Sì, in tutti i sensi!

Ci hanno fatto vivere avventure incredibili, dalla saga di Alabasta, Water Seven, Marineford, Dressrosa, Whole Cake Island e ora Wano, solo per citarne alcune. Tutte storie ricche di emozioni e insegnamenti di vita che non hanno e non avranno mai tempo. 

La storia di One Piece si è aperta con il piccolo Rufy che implora Shanks il Rosso di portarlo con se nel suo prossimo viaggio. «Questo cappello… te lo presto volentieri. È il mio cappello delle grandi occasioni. Un giorno verrai a restituirmelo. Quando sarai diventato un bravo pirata». Queste furono le parole da cui tutto ebbe inizio.

One Piece: Stampede è la quattordicesima pellicola animata della saga, è trasmesso nelle sale cinematografiche non come film evento, ma nella programmazione regolare. Prodotto da Anime Factory e distribuito da Koch Media, ha una durata di 100 minuti circa.

Si tratta di un lungometraggio davvero speciale per l’opera, che non solo è stato realizzato per festeggiare i 20 anni dall’inizio della serie animata (ormai giunta a quasi mille episodi), ma che è una vera e propria festa dedicata al mondo creato da Eiichiro Oda. Nessuna saga della storia aveva mai visto una riunione così imponente di personaggi come in Stampede, per la quantità di protagonisti presenti supera perfino l’arco narrativo di Marineford.

Il film mette le sue radice nella saga di Impel Down, la prigione di massima sicurezza da cui Rufy è evaso, generando la fuga di molti criminali in stretta sorveglianza. Tra questi c’era anche Douglas Bullet, ex membro della ciurma di Gol D.Roger.

douglas bullet

Questo pirata dalle dimensioni mastodontiche si ritrova in un’epoca che non gli appartiene più, dopo la morte del suo capitano non ha più una ciurma, né compagni d’armi, ma ambisce lo stesso al titolo di re dei pirati. Bullet ha una grande esperienza nei combattimenti, infatti ha affrontato numerose battaglie durante la sua infanzia. Quando era un membro dei Pirati di Roger, solamente il capitano riusciva a sconfiggerlo e la sua potenza era paragonata a quella di Silvers Rayleigh.

Il pretesto per questo grande incontro è l’invito ad un evento organizzato da Buena Festa, capitano dei Pirati Festival, considerato uno dei più grandi creatori di feste ed eventi nel mondo, ma anche oggetto di strane voci per i loschi affari che gestisce.

Buona Festa

Far sapere a un pirata che può divertirsi, ingozzarsi di cibo, bere come se non ci fosse un domani e partecipare ad una caccia al tesoro, è davvero un invito a nozze. Soprattutto se in palio c’è un forziere appartenuto a Roger, misteriosamente legato al leggendario One Piece. Nemmeno a farlo apposta, il festival si trasforma in una delle battaglie più agguerrite di sempre. Tutti i capitani delle flotte più conosciute sono pronti ad affrontarsi per ottenere indizi sul famoso tesoro. Buona Festa scopre le carte in tavola e il suo piano viene a galla: schiera così in campo Douglas Bullet, con l’intento di eliminare ogni pirata giunto al suo evento, mettendo in allarme la marina, che giunge pronta a chiamare un Buster Call per l’occasione. 

stampede

La marina, il governo mondiale, la flotta dei sette, il Cp 9, l’armata rivoluzionaria e molti altri si ritroveranno tutti sulla stessa isola. Quasi tutti i personaggi apparsi in 90 numeri del manga di One Piece avranno un ruolo, seppur di breve durata.

L’apparizione di alcuni protagonisti storici è davvero un tocco di classe, tra le immagini finali alcune vi faranno sentire il cuore battere in gola. Gli scontri sono supportatati da un livello di animazione molto alto, un susseguirsi di scene dinamiche e spettacolari. Probabilmente l’unica pecca è un eccessivo uso della computer grafica in alcuni momenti. Il doppiaggio italiano non si è dimostrato pessimo, anche se resta sempre il problema di trasmettere poca enfasi nei momenti più emotivi, ma è decisamente una prova attoriale migliore di altre.

Per i fan di lunga data One Piece: Stampede è una pellicola da vedere e rivedere. Una prima visione fa subito venire voglia di una seconda per gioire di nuovi dettagli e citazioni. 

Lo zampino di Oda nella regia fa avvertire davvero un tocco magico, Rufy è pronto a riunire amici e nemici, preparatevi a stupirvi e piangere ancora.

 

 

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Saki

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Cuore giapponese in un corpo italiano, leggo manga dalla più tenera età e sogno ancora di cavalcare Falcor! Curiosa fino allo sfinimento, sono pronta a parlarvi delle mie scoperte!

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