J-Pop Manga, in collaborazione con Hazard Edizioni, lancia una nuova, affascinante collana dedicata al grande Maestro Osamu Tezuka. Vi spieghiamo perché è importante supportare la Osamushi Collection, vero evento editoriale per gli amanti del manga (e non solo)
Certi incontri ti cambiano la vita.
Lessi per la prima volta un’opera di Osamu Tezuka circa diciassette anni fa. Ancora oggi, ritengo quell’incontro il mio passaggio all’età adulta quando si parla di fumetti.
Scovai La principessa Zaffiro tra gli scaffali di una fumetteria che esplodeva di carta profumata tra i marciapiedi grigi e sconnessi della periferia. Immediatamente i miei ricordi vagarono alla ricerca di una graziosa principessa travestita da ragazzo vista in tv il pomeriggio, e l’amore per le sue avventure riaffiorò in un baleno.
Il Maestro Tezuka (1928-1989) è la summa della mia passione per il fumetto giapponese e scriverne, è davvero complicato perché nei ricordi le passioni sono piene, oltre che di momenti felici, di voragini buie durante l’adolescenza, di discriminazione per chi divora anime in tv o serializza le sue storie preferite. Soprattutto se sei una donna.
Il lavoro seminale di Tezuka è entrato a far parte della mia vita fino a diventarne gelosa. Tutt’oggi, quando mi confronto con altri appassionati, tendo ad assumere un tono inquisitore nei discorsi e, tagliando corto, i suoi sono gli unici volumi che non varcano mai la soglia della mia porta. Non li presto a nessuno.
Tralasciando la personale affezione – ossessione – per le sue opere, la mia è solo una voce impercettibile in mezzo a un coro di tenori che riconosce la grandezza e l’unicità del suo lavoro.
L’imminente avvio della Osamushi Collection (il kanji finale di Osamu, Mu, da solo si legge mushi che vuol dire insetto. Osamushi era il soprannome di Tezuka, grande appassionato di entomologia) è l’evento editoriale del 2018 a parere di chi scrive. L’accordo tra la J-Pop e Hazard Edizioni, storica casa editrice milanese che per anni ha curato, con rispetto e professionalità, le opere del Maestro Tezuka, porterà alla pubblicazione di una nuova collana interamente a lui dedicata. Da qualche giorno inoltre, sono stati annunciati i primi titoli che la andranno a comporre.
Meritano considerazione diversi aspetti. C’è l’attesa fiduciosa degli appassionati di poter finalmente posare lo sguardo su diverse opere inedite nel nostro Paese; c’è la speranza che un lancio adeguato incuriosisca i più giovani abituati a letture in gran parte mainstream.
La serietà e la continuità dovranno fare la differenza. Proporre una collana che si annuncia corposa e lunga, deve basare le proprie fondamenta su un’idea che la faccia funzionare dall’inizio alla fine, senza cedere o farsi abbattere da possibili riscontri discontinui e critici. Se tutto è stato debitamente studiato, allora forse questa è la volta buona affinché le opere di Tezuka riescano a raggiungere un pubblico di lettori più vasto rispetto al passato.
Anche inconsapevolmente, abbiamo sempre aperto le porte al lavoro di Tezuka. Siamo stati il primo Paese occidentale ad aver mandato in onda le sue opere e tra i primi (se non gli apripista) ad aver avuto tra le mani i suoi manga dopo i giapponesi.
Perché è così importante una linea come quella dell’Osamushi Collection?
Ideatore del manga moderno, inesauribile creatore di sceneggiature rivoluzionarie e personaggi iconici, Osamu Tezuka resta, a quasi trent’anni dalla sua scomparsa, l’Autore più prolifico e importante del Sol Levante.
Partiamo dalla giusta premessa. In Giappone il fumetto, così come inteso in senso moderno, ha sempre assunto un valore diverso rispetto a quello cui siamo abituati. In un Paese devastato dal secondo conflitto mondiale, lacerato da due bombe atomiche, la diffusione corposa di tavole disegnate nell’immediato dopoguerra, ebbe un effetto curativo per i giapponesi di tutte le età. Basti pensare che di manga, nell’immediato dopoguerra, ne venivano venduti una quantità pari quasi a quella del pane.
Nel 1947, un giovane studente di medicina, Osamu Tezuka, dopo aver pubblicato strisce a storie a puntate nelle riviste dell’epoca, esordì con La nuova isola del tesoro (Shin Takarajima).
Per la prima, storica, volta videro luce le basi per la concezione moderna del manga. Lo scorrere delle tavole, l’impaginazione delle stesse come fosse celluloide in movimento; la nascita di personaggi da lì in poi sempre presenti nelle sue storie per fidelizzare e far sentire al sicuro i suoi piccoli lettori. A tutti gli effetti, la nascita di un universo in espansione.
Tezuka riportò su carta in modo rivoluzionario le sue passioni, tra tutte il cinema, il teatro, il mondo animale, la sua cultura medica e i suoi studi a tutto tondo sull’essere umano per farne letteratura a fumetti. Settecento opere create, centocinquantamila tavole. E ancora oggi, tanto fu vasta la sua produzione, vengono recuperati lavori inediti di inestimabile valore.
È impossibile in poche righe condensare la grandiosità di Tezuka, artista che con una facilità inspiegabile e disarmante seppe alternarsi tra intrattenimento popolare e lavoro autoriale, capace come nessun altro di scavare nel torbido dell’animo umano. Una bibliografia tenuta insieme da diversi fili conduttori tra cui spiccano, per importanza, il ripudio della guerra, l’amore per la vita in tutte le sue forme; la condanna senza appello della distruzione dell’ambiente.
Da Black Jack a Kimba, il leone bianco. Da Budda ad Ayako. Dalla Storia dei Tre Adolf a Don Dracula. Storie grandiose ed eterogenee, tenute insieme dal nome di un Artista che, non a caso, è ricordato come Dio del manga.
Dio certo; ma anche padre terreno degli innocenti, di tutte quelle vittime consegnateci dalla nostra storia che racconta la deriva degli uomini verso un’involuzione spietata. Osamu Tezuka parla di reietti, sfigurati, uomini pieni di odio; di esperimenti crudeli e tecnologia fuori controllo. Tuttavia il mondo, e gli esseri umani che lo popolano, possono sempre cambiare. Le sue storie sono piene di personaggi positivi che non ci fanno gettare la spugna quando tutto sembra perduto, e così molti dei suoi cattivi si ravvedono prima di salutarci giunti alla fine di una storia. È solo tutto più difficile. D’altronde, cosa c’è di facile nella vita reale?
Ne La storia dei Tre Adolf, gli uomini devono confrontarsi con le proprie origini in una delle pagine più buie della nostra storia; in Astro Boy, Atom viene venduto ad un circo dal “padre” dopo che lo stesso comprende che nessuno potrà prendere il posto di suo figlio, disgraziatamente morto in un incidente.
Tutte le sue storie, anche quelle rivolte al pubblico dei più piccoli, pongono interrogativi sull’esistenza, sul labile confine tra bene e male. E ciò che più stupisce, è l’attualità dei temi trattati.
Osamu Tezuka è quella fenice che Lui narrò nell’opera della vita e che nutrì con amore incondizionato tutta la sua carriera artistica. La fenice che abbracciò tutte le possibili variazioni sul tema dell’esistenza in volumi il cui spessore artistico e la levatura letteraria fanno della narrazione a fumetti, un tesoro incredibile.
È davvero più ricca la vita delle persone se ascolta storie raccontate da un grande narratore. Questo fu Osamu Tezuka. Un narratore e un padre per tutti noi che, grazie all’arte del fumetto, hanno trovato un posto nel mondo.
Di seguito, ecco i primi titoli che andranno a comporre l’Osamushi Collection come riportato dalla rivista Direct n. 55 diffusa online: