Oggi la macchina del tempo di Passione Arcade ci porta indietro nel tempo fino al 1982: parliamo di un cartone animati di Braccio di Ferro che ha ispirato Donkey Kong, che a sua volta ha ispirato… Popeye!
C’è un periodo, quando si è bambini (a dire il vero in alcuni casi la cosa si protrae anche in età adulta, in cui non se ne vuole proprio sapere di voler mangiare le verdure. Tutti i genitori, chi più e chi meno, escogitano strategie per poter bonariamente ingannare i pargoletti. Partono quindi areoplanini carichi di ogni qual si voglia vegetale, prelibatezze fake che sotto lo strato di parmigiano nascondono fagiolini lessi… ma c’era un metodo che quasi sempre funzionava, per lo meno con un tipo di vegetale specifico, anzi, più che un metodo una frase in grado di irretire i sensi di noi pargoletti: “mangiali che così diventerai forte come Braccio di ferro!”.
Ecco, ancora una volta mi trovo difronte all’incognita derivata dal fatto che non conosco l’età media di voi lettori, ma questa volta farò finta che tutti voi sappiate di chi stia parlando a prescindere del vostro anno di nascita. Popeye è il mangia spinaci per eccellenza, l’eroe che mangiando qualcosa di verde più che perdere i poteri, li acquisiva… e pensate un po’, gli hanno dedicato pure un videogioco arcade, anzi due… o quasi. Forse non tutti sanno che già nel 1981 la Nintendo aveva intenzione di pubblicare un videogioco dedicato al marinaio più conosciuto dei fumetti, infatti il videogame di Donkey Kong avrebbe dovuto avere come protagonisti, Popeye, Brutus e Olivia.
Tuttavia per questioni di copyright, come già saprete questo titolo darà i natali ad un altro personaggio che diventerà la mascotte della casa dalla grande N, ovvero Mario (vabbè in realtà in DK verrà chiamato Jumpman ma ci siamo capiti, no?). Pensate che tutto il gameplay, poi rimasto invariato, è ispirato proprio ad un vecchio episodio animato di Braccio di Ferro del 1934 dove Olivia sonnambula si aggira per un cantiere edile pieno di travi d’acciaio (tema portante di DK) che di volta in volta gli si pareranno davanti in maniera del tutto casuale permettendole di ritornare sana e salva nel suo letto, ovviamente in tutto questo Popeye e Brutus se le daranno come fabbri. Ad ogni modo la Nintendo non otterrà i diritti dei personaggi (per il momento) e sarà costretta a sostituirli con Paulette, Jumpman e Donkey Kong.
Cosa curiosa però e che il personaggio di Braccio di Ferro in Giappone godeva di una notevole popolarità, tanto che lo stesso Toru Iwatani (creatore di Pac-Man) già nel 1979 dichiarò di essersi ispirato a Popeye e ai suoi spinaci nel creare le power pils, ovvero le palline power up che rendevano il personaggio di Pac-Man, da preda dei quattro fantasmini a cacciatore, proprio come Braccio di ferro che da docile e innocuo personaggio in balia del prepotente Brutus, acquisiva forza e sicurezza aprendo la sua lattina di spinaci e mandandoli giù in un sol boccone.
Nel 1982 viene realizzato finalmente il videogioco arcade di Popeye con tanto di cabinato originale dedicato.
Iniziamo con il dire che Popeye condivideva lo stesso mobile arcade di Donkey Kong, Donkey Kong Jr., Radar Scope. Un piccolo cabinato di colore celeste con side art che richiamano tutti i personaggi presenti nel videogioco, una cornice dello schermo (chiamata bezel) con dei motivi che ricordavano molto quelli usati in DK, ovviamente tematizzati Popeye e un control panel che nelle grafiche dava utili informazioni su come realizzare punteggi più alti, e nei comandi presentava due pulsanti per scegliere se giocare da solo oppure 1 contro 1, il pulsante del pugno e ovviamente il joystick a 4 direzioni.
Tra i tanti cabinati originali che ho visto, sicuramente quelli della Nintendo golden age conquistano la mia personale top ten e nel vedere le immagini del cabinato sono convinto che mi darete ragione.
Il videogioco si presenta come un platform game a schermata fissa, un po’ come DK, diviso sostanzialmente in tre livelli differenti che si ripeteranno aumentando di difficoltà una volta ultimato il terzo della serie. Ognuno dei tre livelli presenta ambientazioni differenti, la casetta, il condominio ed il veliero.
Il giocatore userà Popeye, che dovrà raccogliere gli oggetti che lancerà Olivia (dei cuori, delle note e delle lettere) prima che raggiungano la parte più bassa del livello. Qualora dovesse succedere avrete solo pochi secondi di tempo prima che l’oggetto venga definitivamente perso e con esso anche una delle 3 vite a disposizione.
A rendere l’impresa impegnativa ci saranno ben tre nemici che vi metteranno i bastoni fra le ruote, Brutus, la Strega del Mare ed il suo avvoltoio. Questi personaggi a seconda del livello in cui sarete vi lanceranno delle bottiglie o dei teschi che se dovessero colpirvi causeranno la perdita di una vita, tutta via potrete sbarazzarvene prendendoli a pugni. Ma non c’è Braccio di ferro senza spinaci e quindi all’interno di ogni livello avrete a disposizione una lattina del portentoso ortaggio che vi garantirà, per un tempo limitato ovviamente, velocità e invincibilità nei confronti di Brutus che venendo colpito verrà messo KO per qualche secondo.
C’è una particolarità di questo videogioco che potrebbe interessare i più curiosi, ovvero la definizione a schermo.
Come sapete in quegli anni i videogiochi arcade avevano gli schermi a tubo catodico e la risoluzione era piuttosto pixellosa (ora la chiamiamo pixel-art) tuttavia salta subito all’occhio che la definizione dei personaggi del gioco di POPEYE è in netto contrasto con quella dei fondali, ed il motivo è che hanno voluto utilizzare una risoluzione a schermo elevata (512×448 interlacciata) per cercare di raffigurare i personaggi il più fedeli possibile alle loro controparti cartacee.
Come già capitato per altri videogiochi, anche in questo caso quelli della Parker Brothers (i publisher del Monopoli per capirci) nel 1983 pubblicarono un gioco da tavolo proprio ispirato al titolo Nintendo, il cui scopo ricalcava quello del videogioco, del primo livello per l’esattezza, con tanto di cuoricini e spinaci. Insomma una esperienza da vivere anche fuori dalle sala giochi!E voi ricordavate questo titolo? L’avete visto per la prima volta in sala giochi oppure ci avete giocato su una delle numerose conversioni per macchine ad uso domestico? Vi invito a dirmi la vostra nei commenti.
Io, sono Mike e come sempre vi do appuntamento la prossima settimana con un nuovo articolo di Passione Arcade.