Il Presidente russo Vladimir Putin vuole più supereroi russi e adotta misure governative che promuovano eroi del folclore e della tradizione popolare della Nazione.
Tutto è partito dalla vibrata protesta della studiosa ultrasettantenne Natalia Narochnitskaja. Nonna Natalia era in giro a far shopping alla ricerca di t-shirt con eroi russi da regalare ai suoi nipotini. Ma nei negozi ha trovato solo Batman, Spider-Man e «ogni sorta di mostro».
Così, lo scorso 4 novembre, in occasione di un incontro tra Vladimir Putin e una delegazione di storici e rappresentanti religiosi russi, a cui ha partecipato, ne ha approfittato e si è lamentata con il Presidente. Vladimir Putin ha preso la palla al balzo e ha risposto così alla Narochnitskaja:
«Ecco, qui Batman è noto, ma alcuni dei nostri eroi no. Dovrebbero essere nei cartoni animati, nei film, nella letteratura per bambini. A partire dall’asilo».
Vladimir, lo sappiamo, è un uomo d’azione. Si è messo così subito al lavoro e, in meno di un mese, ha firmato un Decreto che incarica il premier russo Mishustin di adottare entro il prossimo maggio un pacchetto di misure che promuovano gli eroi della storia e del folclore russi. Anche attraverso la produzione di opere d’arte, materiali stampati, souvenir e altri beni di consumo.
Quasi contemporaneamente la Duma, il Parlamento russo, ha approvato in prima lettura un Disegno di Legge mirato a vietare l’uso eccessivo di parole straniere nelle istituzioni, nei media, al cinema e nelle pubblicità.
Le nuove misure contro la cultura e i costumi occidentali hanno scatenato un intenso (ma garbatamente istituzionale) dibattito in TV e, anche, nei social russi.
Per il professor Vladimir Kozyrkov bisognerebbe sostituire Batman con Ivan Tsarevich, uno dei principali eroi della tradizione fiabesca slava.
Non è la prima volta che intellettuali russi si schierano al fianco di Putin e contro le contaminazioni occidentali. Ai tempi dell’Unione Sovietica era bandita la musica, la letteratura, il cinema proveniente dall’ovest e, in modo particolare, dagli USA.
Più di recente i tre Bogatyr (Guerrieri Valorosi, i combattenti eroici della tradizione medievale slava orientale) più famosi, Ilja Muromets, Aljosha Popovich e Dobrynja Nikitich, sono stati traslati in un popolare cartone animato russo, fortemente voluto e apprezzato da numerosi politici e uomini di cultura russi.
Non mancano, comunque, i dissensi. Ad esempio, il noto osservatore politico (dichiaratamente filogovernartivo) Dmitrij Drize ha sollevato qualche dubbio sull’imposizione per legge della tradizione popolare nel Paese:
«Tutto questo perde contro Disney e Hollywood».
Sta di fatto che la censura è un enorme fardello per Hollywood in buona parte del pianeta. Russia, Cina, Paesi Arabi adottano sempre una pesante tagliola su tutti i cinecomic, quando non ne vietano del tutto la distribuzione. Come è avvenuto per Eternals a causa della relazione di Phastos (interpretato da Brian Tyree Henry) e suo marito.
Riuscirà Vladimir Putin nel suo intento? La storia insegna che l’imposizione per legge di una cultura dominante non ha mai portato a nulla di buono. Staremo a vedere cosa succederà nel 2023 a Batman e a tutti gli altri supereroi occidentali, nella terra di Black Widow, Red Guardian e degli X-Men Colosso e Magik.
Fonte: Europeantimes