Rumiko Takahashi è inarrestabile da quando ha aperto il suo account ufficiale su Twitter. Vi siete mai chiesti perchè i protagonisti delle sue opere più famose non ammettono mai di essere innamorati? Ce lo spiega direttamente l’Autrice!
Come vi abbiamo raccontato qualche giorno fa, la Maestra Rumiko Takahashi ha debuttato su Twitter con il suo account ufficiale. L’Autrice ha inaugurato il profilo raccontando i ritmi incredibili di lavoro che rispetta rigorosamente da quasi quarant’anni.
La Maestra ha dato vita ad opere indimenticabili, capaci di appassionare generazioni e generazioni di lettori e lettrici. Pensiamo a Inuyasha, recentemente tornato con il sequel Yashahime: Princess Half Demon, al quale la stessa Takahashi ha partecipato. O a Maison Ikkoku, il seinen con protagonista la cara, dolce Kyoko, cult degli anni Ottanta e Novanta e ancora oggi amatissimo. Infine, alzi la mano chi non ha riso a crepapelle leggendo Ranma ½ o Lamù.
I fan hanno iniziato a inondare l’Autrice di domande. Tra tutte, una in particolare ce la siamo posti un po’ tutti. Come mai è così difficile per i suoi protagonisti ammettere i propri sentimenti, dire ti amo, ammettere di essere innamorati?
[毎日19時アップ]高橋留美子先生Q&Aその9(再掲載)
先生の作品は主人公とヒロインの関係が毎回とてもお似合いだなあと思います。みんな「好き」とはっきり言い合わなくてもお互い両思いなのが伝わります。このような主人公とヒロインの「絆」を表現する上でのコツ、大切にしている事はありますか? pic.twitter.com/FOSFK2bKMM— 高橋留美子情報 (@rumicworld1010) June 9, 2021
“La mia sensazione è che nel momento in cui i protagonisti maschili e femminili di un manga si dicano “ti amo”, è come se la loro storia finisse. Quindi, per questo motivo, è importante che non esprimano quel sentimento a parole”.
“Non dicendoselo, a volte potrebbero riuscire a stabilire una connessione emotiva o suscitare fraintendimenti. I protagonisti potrebbero chiedersi ‘questa persona è di fronte a me, ma non so cosa prova’. A volte, però, proprio in quel momento, l’altra persona fa qualcosa che ti fa pensare ‘forse gli piaccio davvero’, ed è un momento così felice”.
“Ti amo non è un qualcosa che puoi esprimere solamente a parole. Vorrei che i miei lettori siano in grado di capire da soli quando due personaggi si amano. Ma ho costruito le mie storie in modo che gli stessi protagonisti non se ne rendano conto del tutto”.
Molte delle opere più famose dell’Autrice sono caratterizzate da una lunga serializzazione e il gioco degli equivoci, i protagonisti impacciati, sono un po’ i marchi distintivi della sua scrittura, forse proprio tra quelli che ci piacciono di più.
Star Comics ha raccolto il testimone di Granata Press dopo la sua chiusura nel 1995. Tutt’ora, la casa editrice perugina pubblica le opere della mangaka, compresa la sua ultima creatura, Mao.
Voi cosa ne pensate delle dichiarazioni della Takahashi? E qual è la vostra opera preferita della Sensei? Aspettiamo i vostri commenti!