Tornano Tsugumi Ohba e Takeshi Obata, gli autori di Death note, tornano alla ribalta con un nuovo manga: Platinum End.
Dopo aver conquistato il mondo con la storia di uno shinigami – dio della morte – che conferisce il suo potere a un essere umano, adesso ci mostrano spicchi di vita del mondo opposto: gli angeli e Dio.
Il duo di mangaka ci mostra un Dio ormai stufo di cercare di migliorare il mondo degli esseri umani e decide di trovare un modo per eleggere un suo successore tra gli uomini. Tramite 13 angeli di vari livelli, dovranno essere selezionati altrettanti esseri umani a cui saranno dati dei poteri, e dopo 999 giorni sarà selezionato il candidato più idoneo. L’angelo il cui prescelto diventerà Dio avrà terminato il suo compito e gli sarà concesso di vivere serenamente al fianco della divinità.
I poteri in questione sono essenzialmente due: un paio di ali, che permettono di volare a una velocità tale da rendere chi le utilizza invisibile a occhio nudo, e due tipi di frecce, una rossa (dell’amore) in grado di far innamorare in maniera succube qualcuno per 33 giorni, e una bianca in grado di uccidere sul colpo.
Il protagonista che ci introduce nel mondo umano è Mirai, un ragazzo con un’infanzia che lo ha privato brutalmente dei suoi genitori, cresciuto dagli zii adottivi che lo hanno da subito maltrattato e lasciato a se stesso, che si trova sul punto di suicidarsi. Al culmine della disperazione si getta da un palazzo, ma proprio nell’istante in cui si sarebbe dovuto schiantare al suolo, si ritrova a volteggiare in aria sorretto da un angelo dalle fattezze femminili.
L’angelo si presenta a lui, facendogli capire che conosce tutto della sua vita e vuole aiutarlo, rendendolo nuovamente felice e donandogli nuova speranza. Mirai è davvero incredulo: vive l’intromissione della creatura come una scocciatura. Tuttavia, anche se scettico, decide di provare i doni che gli vengono offerti.
Magicamente inizia a volare con le ali – che appaiono con la sua sola forza del pensiero – e comincia a sentirsi avvolto da una sensazione di libertà che non sarà più pronto ad abbandonare.
Nasse, questo è il nome del suo angelo di livello speciale, gli dona anche delle frecce e presto Mirai prende coscienza del loro potere: rendono la mente delle persone del tutto soggiogata da chi amano, pronte ad obbedire a qualsiasi tipo di ordine, anche a discapito della loro stessa vita.
Il ragazzo che era pronto ad abbandonare tutto, diventa geloso della sua vita e grazie all’aiuto dell’angelo, riesce a trovare dei sogni da seguire. È un tipo umile e leale e mentre Nasse non si dimostra l’angelo per antonomasia (consigliandogli anche di uccidere altri esseri umani), Mirai cerca di arrivare a coronare i suoi sogni senza far male a nessuno.
I candidati però sono 13 e non tutti hanno lo stesso cuore! Le frecce rosse sono in grado di far cadere chiunque ai propri piedi, possono inoltre essere usate su 14 persone contemporaneamente e la lussuria, si sa, è uno dei peccati che storicamente appartiene all’uomo…
Inoltre l’essere umano ha sempre cercato, in qualche modo, di essere come un Dio. Provate a mettervi nei panni del protagonista: come reagireste se veniste selezionati per diventarlo davvero? Non usereste ogni mezzo per prevalere sugli altri? Solo i 13 candidati sono in grado di vedere i reciproci angeli e le armi che usano, in questo modo possono riconoscersi e – ovviamente – combattersi. Una volta accettati i doni degli angeli i candidati non possono più privarsene: qualora scegliessero di farlo, morirebbero.
Quindi oltre alla battaglia tra uomini di diversi ranghi e con diversi criteri, vediamo anche scontri tra angeli che vorrebbero essere graziati dal loro Dio, oppure vogliono vedere solo la fine di quest’immenso teatrino che reputano una farsa. Parliamoci chiaro, non stiamo parlando di angeli “buoni”, ma solo di creature ambiziose che non sempre mirano a proteggere il loro prescelto.
I peccati degli angeli contro i peccati dell’uomo: le premesse per una buona storia ci sono, i disegni sono sempre quelli in grado di incantarci, con visi particolarmente espressivi (ancora ho i brividi pensando al tetro sguardo di Light Yagami!) e sfondi curati al dettaglio.
Se gli autori manterranno la stessa caratterizzazione per i prossimi personaggi, potremmo restare incollati ad un altro thriller psicologico. Se invece lo scontro si farà banale e pilotato, potremmo trovarci in una guerra alla Hunger Games, in cui ci si può fidare solo di se stessi. Dopo Bakuman, seconda opera di Ohba e Obata, che spiega quanto sia dura la vita di un aspirante mangaka, la coppia ritrova il suo mood dark che ruota attorno ai peccati e alle potenzialità dell’uomo. Non sono di certo i primi a far apparire gli esseri più vicini a Dio tutt’altro che innocenti ed eterei, ma sanno instillare subito in noi il dubbio portante della storia: chi sono più spietati, gli angeli o gli esseri umani?
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