A Complete Unknown – Il biopic su Bob Dylan è bellissimo

Abbiamo visto in anteprima A Complete Unknown, il film biografico su Bob Dylan realizzato da James Mangold, con un bravissimo Timothée Chalamet nel ruolo del cantante/artista e una commovente Elle Fanning nei panni di Sylvie Russo, la sua fidanzata. Ve ne parliamo qui, ovviamente senza spoiler

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Un semplice sconosciuto. Un diciannovenne vestito alla Oliver Twist, impacciato, caratterialmente chiuso, guidato dall’unico desiderio di suonare.
Questo era Bob Dylan (nato Robert Allen Zimmerman), quando il mondo ancora ignorava la sua esistenza.

Un ragazzo timido, spiazzato da un successo improvviso che finisce per disorientarlo, per farlo sentire spesso fuori luogo, incompreso, pressato da un sistema oltremodo ingombrante.

Non basta il cambio di look, gli occhiali scuri e la potente Triumph a rasserenarlo, non basta l’amore della sua ragazza, né il calore del suo pubblico. Dylan è un’anima ribelle, incapace di recitare una parte, in costante conflitto col sistema e con sé stesso. Talmente tanto, che nel 2016 quando gli fu conferito il premio Nobel per la letteratura, semplicemente non si presentò.

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A Complete Unknow, uno sguardo sulla vita privata di Artista schivo e tormentato

Il film biografico di James Mangold, co-sceneggiato da lui e Jay Cocks, basato sul libro di Elijah Wald Dylan Goes Electric! Newport, Seeger, Dylan, and the Night That Split the Sixties, racconta le evoluzioni musicali e personali di Dylan nella prima metà degli anni ’60, periodo in cui il mondo del folk ha infiammato una quantità considerevole di persone. È un racconto che mostra inquietudini e fragilità di un ragazzo tormentato da un malessere interiore perenne, schivo, per nulla incline ad assorbire gioie e dolori del successo. È uno sguardo sulla sua vita privata, oltre che professionale, sui suoi amori complicati, le sue amicizie e, naturalmente, i suoi brani immortali.

La carriera di Dylan è leggendaria. Dal suo arrivo nella città di New York dal Minnesota nel 1961 al primo incontro con Woody Guthrie avvenuto in un sanatorio, fino alla sua crescente amicizia con Pete Seeger, interpretato in maniera formidabile da un ritrovato Edward Norton, capace di incarnare l’uomo perbene che è stato figura di spicco della musica folk per almeno un paio di generazioni.

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Bob Dylan, un rapporto complicato con il successo

Dylan è sempre stato un convinto individualista, che ha osteggiato le scelte che la fama ha tentato di imporgli, attraverso comportamenti spesso giudicati avventati o irregolari. Come quando al Newport Folk Festival del 1965 scelse di “passare all’elettrico” scatenando il malcontento generale, ma anche una furiosa passione. Quel gesto per alcuni rappresentò una dura dichiarazione di indipendenza da parte dell’artista, per altri invece un tradimento bello e buono. Di sicuro c’è che l’innocenza degli anni Sessanta era finita per sempre.

I comportamenti e le scelte controverse di un personaggio irrequieto, che rifiuta ogni forma di etichetta mettendo a dura prova non solo la sua stessa fama, ma anche i rapporti umani che caratterizzano la sua esistenza, finiscono per influenzare culturalmente il mondo intero.

Mangold ha utilizzato ogni tecnica stilistica in suo possesso per esaltare la grandezza musicale mostrata nel suo film. Funziona tutto, a partire dal cast, eccellente sotto ogni aspetto.

«C’è un lavoro esterno che un attore fa – racconta il regista – assumere i manierismi, lo sguardo, il sentimento, le movenze, il mood del proprio personaggio, la voce, ovviamente. E poi c’è il lavoro interno, più articolato e complesso.»

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Timothée Chalamet riesce in tutto questo e lo fa in maniera sbalorditiva. Studia con grande attitudine non solo gli strumenti musicali che dovrà suonare, non solo prende lezioni di canto, ma attraverso gestualità, frasi biascicate e sguardi tristi e profondi, riesce a rapire l’anima di Dylan, restituendole una linfa vitale nuova, preziosa e unica.

«Ci sono voluti cinque anni e mezzo di preparazione per questo film” racconta Chalamet “abbiamo dato il 150% di noi stessi, sono davvero orgoglioso del lavoro svolto e della grande concentrazione impiegata nel progetto. D’altronde avevo un tempo limitato per essere Dylan e il resto della vita per essere me stesso.»

«A proposito di lezioni culturali – prosegue Chalamet – penso che la storia riguardi più di un’individualità, uno spirito creativo, personale. Un uomo che ha letteralmente trovato il suo nome e la sua espressione, durante il suo percorso. Può essere considerata una lezione, il non essere limitati da ciò che è limitante per la maggior parte di noi.»

Elle Fanning è adorabile e commovente nel ruolo della fidanzata di Dylan, Sylvie Russo (sostituta di Suze Rotolo dopo che Dylan stesso ha chiesto di non usare il suo vero nome). E ancora il Johnny Cash di Boyd Holbrook, la cui presenza ha un impatto enorme sull’evolversi della storia. Monica Barbaro è affascinante quanto la vera Joan Baez, una presenza di notevole bravura che non passa inosservata.

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Sullo schermo si susseguono eventi cardine della storia americana, che si intrecciano, si fondono con l’animo creativo di Dylan, diventando in un certo senso, poesia. Le proteste contro la guerra in Vietnam, l’omicidio di Kennedy, i missili di Cuba, ogni evento politico e sociale viene accostato a un Dylan presente ma schivo, riluttante, inquieto, ma anche fragile, alla deriva a causa dei propri contrasti interiori. Prigioniero di un’aurea riservata unicamente ai poeti, ai sognatori, ai talentuosi. Quelli veri.

Questo l’intento di Mangold, portare a schermo lo spirito di Bob Dylan e non una sbiadita copia.

D’altra parte, come ribadito da Chalamet in numerose interviste, “non si trattava di fare un’imitazione esatta di Dylan, ma piuttosto di uno sforzo per catturare il suo spirito o la sua essenza.”

Obiettivo raggiunto, Timmy.

A Complete Unknown

A Complete Unknown

Regia: James Mangold
Anno: 2025
Paese: USA
Durata: 141 minuti
Soggetto: Tratto dal libro Dylan Goes Electric! di Elijah Wald
Sceneggiatura: James Mangold, Jay Cocks
Casa di produzione: Range Media Partnersm Veritas Entertainment Group, The Picture Company, Turnpike Films
Distribuzione italiana: Searchlight Pictures, The Walt Disney Company Italia
Interpreti e personaggi:
Timothée Chalamet: Bob Dylan
Monica Barbaro: Joan Baez
Elle Fanning: Sylvie Russo
Edward Norton: Pete Seeger
Boyd Holbrook: Johnny Cash
P. J. Byrne: Harold Leventhal
Scoot McNairy: Woody Guthrie
Dan Fogler: Albert Grossman
Will Harrison: Bob Neuwirth
Norbert Leo Butz: Alan Lomax
Eriko Hatsune: Toshi Seeger
Charlie Tahan: Al Kooper
Uscita nelle sale: 23 gennaio 2025
Voto:

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Sveva

Alberica Sveva Simeone

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Alberica Sveva Simeone, classe '78, romana. Coltiva sin da piccola l'interesse per il genere horror e il cinema. Appassionata di cultura pop, film anni '80, amante della città di New York e lettrice instancabile di Stephen King. Nella vita di tutti i giorni ha conseguito studi di carattere sociale, dedicandosi nel tempo libero alla passione per la scrittura. La donna con l'abito nero, edito da Dark Abyss Edizioni segna il suo esordio letterario di genere horror, seguito da La Casa sospesa sul nulla, scritto a quattro mani con il collega Alessandro Girola e The Wormcave, romanzo weird promosso dal marchio editoriale Plutonia Pubblications. Podcaster, youtuber e content creator, attualmente ha in cantiere diversi progetti e novità.

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