Ha iniziato online, con le vignette e le strisce di A Panda Piace, raccontando la bellezza delle piccole cose attraverso un tenero panda. Poi, pian piano, Giacomo ‘Keison’ Bevilacqua ha aggiunto emozioni e personaggi sempre nuovi alla vita di Panda, che è diventato il suo alter ego. Nella sua ultima fatica, A Panda Piace… Capirsi, Giacomo racconta e affronta il suo lato più complesso, con l’aiuto di un esperto, per dare voce a quelle emozioni che si incastrano nelle nostre menti e ci fanno del male. Questa è la nostra recensione del volume, tutta per voi
Fatico a ricordare la prima vignetta di A Panda Piace che mi sia capitata sotto gli occhi, ma ricordo le sensazioni: tenerezza immensa e totale immedesimazione. Erano vignette singole, le prime, non ancora strisce, e mostravano il simpatico urside bianconero impegnato in attività libere, pure, spesso bizzarre nella loro semplicità.
Quel pandino che faceva tutto con tanta innocenza trasmetteva un gran benessere: sembrava di guardare i bimbi che scoprono il mondo, con il loro sguardo privo di sovrastrutture e ansie. A Panda piaceva lanciarsi nei mucchi di foglie; a Panda piaceva saltare la corda, senza corda; a Panda piaceva il phon.
A Panda piacevano tante cose che piacevano anche a me, o che avrei voluto fare anch’io, senza motivo, solo perché sembravano divertenti. Saltare nelle pozzanghere, leccare i fiocchi di neve, roba così. Le sue vignette mi sembravano tracciare lentamente il percorso di un “quaderno della gratitudine”, alla riscoperta delle cose piccole che sanno mettere a posto quelle più grandi.
Ma l’ansia era lì in agguato, lato oscuro della medaglia, e a un certo punto le vignette sono diventate troppo claustrofobiche per farci stare dentro tutto. Emozioni e sentimenti si sfaccettavano, e lo spazio si è allargato in lungo e in largo per farceli entrare, mentre nuovi personaggi apparivano nella vita di carta di Panda: Apanda, Nonna Panda, due pandini tenerelli.
Ed è proprio quando arrivano i due pandini che Giacomo riprende sembianze umane – sebbene con il casco da panda – e fa uscire Sono una testa di Panda (pubblicato nel 2023 da Bao Publishing), il primo racconto autobiografico in cui i due sé si fondono; è anche la prima volta in cui affronta, in un volume lungo, le ansie, le paure, le crisi interiori che sono sempre state con lui, e che il diventare genitore ha amplificato.
A Panda piace… Capirsi – Mostri e Mindfulness
A Panda piace… Capirsi sembra quasi un seguito naturale di Sono una testa di Panda, ed è un volume in cui Giacomo Bevilacqua sceglie di affrontare delicate tematiche di salute mentale andandoci a fondo fino ai gomiti: ansia, panico, depressione e disturbi correlati sono creature che conosce bene e che, con grande coraggio, espone per noi insieme a parti di sé, per fornirci una “guida allo stare meglio“.
Con il supporto scientifico di Stefano Lasaponara, dottore di ricerca in Neuroscienze Cognitive presso La Sapienza, e gli esercizi fisici suggeriti dall’osteopata Mattia Castrignano, A Panda piace… Capirsi è di fatto una guida a fumetti delle insidie della mente umana – in particolare per chi soffre di disturbi legati all’ansia – che fornisce anche attività pratiche per scardinare i loop mentali tossici che ci ingabbiano, partendo dalla pratica della mindfulness (consapevolezza).
Si tratta di un esperimento sicuramente rischioso, anche dal punto di vista editoriale, ma ben riuscito: mettere in immagini, oltre che in parole, le trappole mentali che ruotano intorno all’ansia fa sì che possiamo riconoscerle in noi e/o in chi ci sta intorno. Soprattutto, significa farci pace.
A Panda piace non solo capirsi, anche accettarsi e diventare più gentile con sé stesso e con il mondo, riconnettendosi con la bellezza che lo circonda.
Questa recensione sarebbe incompleta senza una dovuta precisazione: la persona che vi scrive ha sofferto e soffre d’ansia. Disturbo d’ansia generalizzata, ufficialmente, ma negli anni abbiamo accumulato una discreta esperienza con tutto l’armamentario: attacchi di panico, attacchi d’ansia (che sono ben diversi, per chi non lo sapesse), gastrite nervosa, ipocondria, stati depressivi, nonché svariati momenti in cui mangiare tanti zuccheri o comprare una scopa a forma di cicogna (estremizzo per rendere l’idea) sembrava un’ottima idea, dopotutto.
Per me le scappatoie erano zuccheri, acquisti e unghie mangiate, ma sarebbero potuti essere l’alcolismo, la ludopatia, il tabagismo e la dipendenza da droghe: questo per dire che sarebbe potuto succedere anche a me, e non perché io sia debole di carattere. Forza e debolezza, quando c’è di mezzo l’ansia, non c’entrano, e questo ve lo dirà anche Panda, meglio di me.
Perché nulla è fuori posto, in questo volume: nessuna vignetta di troppo, o poco esplicativa, o inutile. Giacomo riesce a narrare con il garbo solito di Panda, senza per questo essere meno tagliente: guarda in faccia e chiama col loro nome quei mostri collegati all’ansia che si nascondono negli schermi della nostra mente, e ci convincono – in modi e momenti diversi – di non essere abbastanza, di non fare abbastanza, di essere sbagliati, di non avere un senso.
Per chi ha già iniziato un percorso, A Panda piace… Capirsi è un modo per sentirsi meno sole e soli e avere un piccolo spoiler verso quello che ci aspetta. Per chi non ha ancora iniziato/non sa/non vuole, A Panda piace capirsi è la conferma che un’alternativa migliore è possibile, e la maniera di ricordarsi com’era la vita nell’epoca AA (Avanti Ansia).
Per chi ha accanto qualcuno che fatica a stare nella propria testa, A Panda piace capirsi è uno strumento che potrebbe aiutarvi a star loro vicino meglio. [In ogni caso, per piacere: se abbiamo un attacco di panico o soffriamo d’ansia, non liquidate tutto con un “Ma su, basta non pensarci!”. Ci ispirate istinti omicidi, quando lo fate.]
Chiunque voi siate in questa storia, ricordate sempre di accogliere l’onda, quando arriva, e di essere gentili. Come dice Giacomo:
«Ricorda sempre: questa non è una gara, ma una passeggiata, lungo la via panoramica. Goditi il paesaggio. Perché ne vale un sacco la pena.»
Passa, passa sempre. E ogni volta ritorniamo a riveder le stelle.
L’autore – Giacomo ‘Keison’ Bevilacqua
Giacomo ‘Keison’ Bevilacqua ha iniziato la sua carriera come disegnatore per Editoriale Aurea nel 2006. Nel 2008 crea il fumetto A Panda Piace che gli vale un premio Micheluzzi come miglior fumetto online.
Nella sua carriera ha scritto testi comici per teatro e tv, per Editoriale Aurea scrive e disegna Metamorphosis nel 2012 (che viene ripubblicato da BAO Publishing nel 2022 a colori). Per BAO Publishing, pubblica anche nel 2006 il suo primo graphic novel a colori, Il suono del mondo a memoria, che vince il Premio lettori Feltrinelli ai Gran Guinigi di Lucca Comics 2017.
Nello stesso anno esce il suo graphic novel intitolato Lavennder per Sergio Bonelli Editore e nel 2019 per lo stesso editore, Attica, vincitore del Premio Gran Guinigi come Miglior Serie a Lucca Comics 2020. Per Feltrinelli pubblica A Panda Piace questo nuovo libro qui e A Panda Piace l’avventura.
Nel 2021 esce il suo nuovo graphic novel a colori per BAO Publishing, intitolato Troppo facile amarti in vacanza. Nel 2022 fonda la casa editrice e azienda di web marketing Gigaciao, insieme a Sio, Fraffrog e Dado. Nel 2023 sempre per BAO esce Sono una testa di Panda, il suo primo libro autobiografico.
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