Per le anteprime di MegaNerd, abbiamo letto Absolute Batman #1, primo tassello dell’Absolute Universe della DC Comics, che vede Scott Snyder ai testi e Nick Dragotta ai disegni. Ecco cosa ne pensiamo!
L’Absolute Universe è finalmente arrivato e la sua Oscurità è pronta a rendere tutto più cupo e violento!
La realtà modellata da Darkseid in veste di padrone assoluto e burattinaio dell’Absolute Universe, ha esordito all’interno dello speciale DC All In Special #1, che abbiamo recensito qui.
Ma già da tempo si parlava di questo nuovo e oscuro universo alternativo e delle testate annunciate che ne faranno parte.
La prima serie uscita proprio qualche giorno fa negli Stati Uniti, non poteva che essere incentrata sul supereroe più popolare al Mondo di casa DC e fresco di una stella dedicatagli sulla Walk of Fame: Batman.
Tanto era il fermento intorno a Absolute Batman #1 che, prima ancora dell’arrivo nelle fumetterie, il fumetto è andato sold out, programmando già diverse ristampe con cover variant di ogni genere (basti pensare a quella dell’artista Javier Fernandez ispirata al manga Akira di Katsuhiro Otomo che sarà disponibile solo al NYCC 2024) e prezzi folli per le singole copie disponibili, o in pre-order, sui mercati alternativi quali E-bay.
Scott Snyder, grande Bat-scrittore di storie quali La Corte dei Gufi, Death Metal e Dark Nights: Death Metal, torna sull’Uomo Pipistrello dimostrando di avere ancora tanto da dire sul personaggio… anche se in realtà non si tratta dello stesso Batman su cui ha già lavorato in passato!
In questa nuova avventura lo accompagna un Nick Dragotta in grande forma, artista dal tratto peculiare salito alla ribalta per il suo lavoro su East of West sui testi di Jonathan Hickman.
Se per l’Universo Ultimate della Marvel abbiamo spesso parlato di ‘sperimentazione’, per l‘Absolute Universe possiamo affermare, almeno da questo primo progetto, che la DC ha optato per uno ‘stravolgimento’ del Cavaliere Oscuro, dove Snyder ha decostruito la figura originale di Bruce Wayne e del suo alter ego, per crearne una nuova caratterizzazione.
Con Absolute Batman #1, i lettori sono davanti a delle versioni completamente nuove e originali dei celebri personaggi del Pantheon dell’Uomo Pipistrello. Alla base ci sono gli elementi classici che hanno reso celebri nel corso del tempo i vari protagonisti e comprimari dei fumetti di Batman, ma al contempo le versioni ‘Absolute’ sono molto diverse dalle controparti originali.
Questo vale non solo per l’alter ego di Bruce Wayne, ma anche per tutto il mondo che lo circonda. La stessa Gotham appare una città tutta da scoprire.
Ma entriamo più nel dettaglio di Absolute Batman #1, con le prime impressioni a caldo di quello che, senza ombra di dubbio, sarà ricordato come uno degli albi più importanti della storia editoriale del Cavaliere Oscuro.
ALLERTA SPOILER!!! Quanto segue riguarda Absolute Batman #1, albo ancora inedito in Italia! Proseguite solo se siete curiosi e non avete timore degli SPOILER… e della risata del Joker che vi accompagnerà nella lettura del presente articolo!
Più grosso, più brutale, più oscuro.. è Absolute Batman!
Dopo anni di lontananza, l’agente segreto Alfred Pennyworth torna a Gotham City per una missione decisamente impegnativa: raccogliere informazioni sulla Gang dei Party Animals, banda criminale in forte espansione che sta creando scompiglio tra i poveri cittadini.
Gotham è molto diversa da come Alfred la ricordava; è peggiorata sotto qualsiasi punto di vista e il pericolo è dietro ogni angolo.
Se avete in mente l’Alfred maggiordomo e fedele assistente del Bruce Wayne dell’Universo Classico, toglietevelo dalla testa. Questo è un mondo più cinico e oscuro e il nostro ‘absolute’ Alfred è una spia letale, dalle mille risorse e con un’esperienza sul campo pluriennale.
La miss
ione risulta, però, più complicata del previsto. Sul tavolo da gioco è comparso un nuovo giocatore nella partita che riguarda Gotham, i Party Animals e Alfred: un uomo dal fisico imponente che indossa un costume da pipistrello.
Sotto la maschera si cela Bruce Wayne, figlio del maestro elementare Thomas Wayne brutalmente ucciso anni prima durante una sparatoria allo Zoo di Gotham.
Bruce in questa realtà non è il ricco rampollo orfano di entrambi i genitori, ma è un ragazzone appena ventenne della classe operaia che vive a Crime Alley, che ha quali affetti la madre Martha Wayne. Uno dei suoi posti preferiti è la palestra di Waylon Jones, dove si allena costantemente, ed ha come amici tali Ozzie, Selina, Harvey ed Edward (questi nomi vi ricordano qualcuno?).
Inoltre, di giorno, Bruce lavora come ingegnere edile per le strade di Gotham City. Invece di possedere gran parte della città come il Batman originale, Bruce è fautore della costruzione e riqualificazione di Gotham.
Qua non ci sono i soldi della famiglia Wayne e Bruce si deve sporcare le mani per entrare in sintonia con la città e i suoi abitanti… in tutti i sensi. Appassionato di tecnologia, Bruce si arrangia con quello che ha per creare costume e gadget che, di notte, lo rendono il vigilante Batman.
La missione del giovane Cavaliere Oscuro è riportare un po’ d’ordine in una città fuori controllo e posta sotto assedio dai Party Animals di Roman Sionis, alias Black Mask.
Nulla pare possa fermarlo, ma riuscirà Batman a portare giustizia a Gotham o l’enigmatico agente segreto Pennyworth metterà fine alla sua carriera di eroe prima ancora che inizi?
Un Batman più ‘Terra-terra’
Quello che più ci è piaciuto di questo primo Absolute Batman è che il Crociato Incappucciato è molto più realistico rispetto a quello che appare a un primo sguardo. Per la prima volta è un Batman in cui il lettore si può parzialmente identificare.
Fisicamente il Batman di Snyder e Dragotta è mastodontico, con una stazza da body builder e probabilmente questo è l’aspetto che più stona del personaggio. Ma il mondo in cui si muove, il background che lo contraddistingue, rende questo Batman un eroe tanto affascinante quanto diverso dall’originale. Siamo di fronte a un altro Cavaliere Oscuro che non ha alcun legame con le versioni sino qui create e che conservava, sino a qui, sempre almeno due elementi ricorrenti: l’assassinio di entrambi genitori e la ricchezza dei Wayne.
L’Absolute Batman ha avuto quale lutto famigliare la tragica morte del padre, ma la madre Martha è ancora viva. Come contrappeso nella vita di questo Bruce Wayne è mancata una figura di riferimento e guida come Alfred e siamo sicuri che questi importanti cambiamenti ci forniranno un personaggio caratterialmente diverso da quello creato da Bill Finger e Bob Kane.
Bruce sarà ugualmente ossessionato dall’assassinio del padre? Quale ruolo avrà avuto la madre nella sua crescita sia come uomo che come vigilante? Inoltre, Martha sa che Bruce è Batman o lo scoprirà in futuro? Ci sono mille strade che Scott Snyder può esplorare e che non sono mai state percorse prima da nessuno scrittore.
Senza il denaro, che da sempre è una fonte inesauribile per l’originale Bruce Wayne, il nostro Absolute Batman si deve ‘arrangiare come può’, anche e soprattutto nella costruzione del suo costume e dei gadget.
Chi scrive deve essere sincero fino in fondo: non amo molto stilisticamente l’uniforme di questo Batman. Ma pensando alla classe sociale da cui proviene il Bruce urbano e operaio di questo fumetto, il costume calza a pennello. È una tuta tecnologicamente più funzionale e realistica, e ogni elemento della Batsuit è un’arma che il Cavaliere Oscuro può utilizzare (comprese le lunghe orecchie).
Il simbolo sul petto che diventa un’ascia è decisamente ‘pacchiano’, ma il costume si amalgama bene alla versione che Snyder e Dragotta hanno voluto dare ai propri fan.
Qualche richiamo al cinema e ai fumetti…
Il team creativo fa sicuramente un lavoro soddisfacente su Absolute Batman, che spicca per freschezza e originalità, ma al contempo Snyder e Dragotta cercano di fornire un’atmosfera realistica al fumetto, cogliendo anche alcuni spunti dai film sul Pipistrello, come The Batman di Matt Reeves, presentando un Cavaliere Oscuro più grezzo e con diversi marchingegni artigianali, proprio come l’eroe visto sullo schermo e interpretato da Robert Pattinson. Anche l’aria che si respira nella Gotham di Absolute Batman pare la stessa del film di Reeves.
Ma, al contempo, abbiamo notato anche una rappresentazione della città fatta di grandi palazzi, molto vicina alla metropoli vista nelle pellicole di Christopher Nolan con Christian Bale.
In campo fumettistico è impossibile, infine, non citare Anno Uno; Snyder e Dragotta scelgono un Batman giovane, arrabbiato e anche un po’ acerbo, come il protagonista della storia di Frank Miller, anche se, in Absolute Batman, il nostro eroe appare più spietato e addestrato rispetto a quello pensato da Miller.
Snyder e Dragotta ‘invertono’ il mito del Pipistrello, donandogli nuova linfa
Dopo il reboot di New 52, Scott Snyder è stato chiamato, ancora una volta, dalla DC per prendere in mano dal n.1 le redini di una testata di Batman, compito mai semplice per uno scrittore, indipendentemente dall’esperienza.
La differenza principale rispetto al suo ciclo di qualche anno fa sulla serie ammiraglia dell’Uomo Pipistrello è che lo scrittore americano non è incatenato dalla ‘continuity‘ che impone grandi paletti agli sceneggiatori di fumetti.
Quindi che cosa ha fatto in questo caso il buon Scott? Ha decostruito e invertito la mitologia del Pipistrello per dare al lettore un prodotto originale e accattivante: un Batman più vicino alla città e alle persone che protegge, un eroe immerso nel marciume di Gotham City che lo rende più aggressivo e rabbioso nei confronti del crimine.
Quello che realizza Snyder insieme a Dragotta è un fumetto intenso, brutale, dal taglio cinematografico e da una trama drammatica disseminata di elementi e rimandi anche a personaggi della mitologia di Batman che siamo sicuri avranno il loro spazio nel corso della serie.
Curiosa, da parte di Snyder, la scelta di un villain come Black Mask per il primo arco narrativo di Absolute Batman; una decisione vincente e convincente. Il capo dei Party Animals è spietato e sadico nei confronti dei suoi nemici, e le poche pagine in cui appare sottolineano l’importanza del personaggio che sarà un osso duro per il nostro Pipistrello.
Ottimo anche l’apporto grafico di Nick Dragotta, che ha l’arduo compito di creare da zero il design di questo ‘Universo batmaniano’; in Absolute Batman, Gotham è composta di palazzi scintillanti, stilisticamente lontani dalla versione gotica a cui siamo spesso abituati nei fumetti, sino alla composizione del cast dove ogni personaggio è reinventato anche a livello visivo.
Funzionano bene anche le scene d’azione; nelle sequenze di combattimento che coinvolgono Batman, Dragotta bilancia in maniera sapiente la rappresentazione della pura brutalità dello stile di combattimento del Cavaliere Oscuro, ruvido e crudo, con l’immagine che i nemici hanno di lui, quasi onirica, dove viene accentuato l’alone di mistero e terrore intorno a lui.
Conclusioni
Absolute Batman #1 è un albo che sorprende e va oltre ogni aspettativa.
Il team creativo composto da Snyder e Dragotta risulta in perfetta sintonia e dimostra, con questo primo albo, di aver messo tanto entusiasmo e divertimento nel realizzare questo ambizioso progetto, confermando la scelta vincente da parte della DC Comics.
Reinventare il mito di Batman non era facile, ma i due autori ci riescono invertendo le origini del Cavaliere Oscuro e dandogli un background più legato ai bassifondi di Gotham City.
La storia di Snyder è intrigante, avvincente e esplosiva e le tavole di Dragotta rendono il tutto più oscuro e drammatico.
Insomma… un Cavaliere Oscuro così non l’avete mai visto (e letto)!