Abbiamo letto Absolute Superman #1 di Jason Aaron e Rafa Sandoval. Un Uomo d’Acciaio diverso sotto molti punti di vista, ma mosso dagli stessi valori di sempre. Ve ne parliamo in questa recensione, ovviamente senza spoiler
L’Absolute Universe è arrivato (almeno negli USA) e nulla può fermarlo! Per fortuna, mi verrebbe da dire, perché le nuove proposte che DC Comics sta portando gradualmente nelle edicole, fumetterie e librerie spiccano per originalità e intraprendenza, cercando di offrire qualcosa di nuovo e mai visto sui propri personaggi.
Il compito non è sicuramente facile, se si tratta di eroi come Batman, Wonder Woman e Superman che hanno decenni di storia sulle spalle.
Se con Absolute Batman, Scott Snyder e Nick Dragotta ci hanno presentato un Cavaliere Oscuro fisicamente imponente e con un conto in banca fuori dall’ordinario se si pensa al cognome “Wayne”, con Absolute Superman #1 Jason Aaron e Rafa Sandoval aggiungono un ulteriore tassello a questo nuovo universo modellato da Darkseid, dando origine a un’ambiziosa reinterpretazione delle origini dell’Uomo d’Acciaio che esplora temi decisamente maturi come l’oppressione sociale, il classismo e la corruzione politica. Ma ne parleremo più avanti.
Dopo le prove su Action Comics con il ciclo Io, Bizzarro arrivato recentemente anche in Italia, la star del fumetto Jason Aaron scrive le avventure del ‘nuovo’ Superman, cioè Kal-El, ma non Clark Kent. Confusi? Non vi preoccupate, tutto apparirà presto più chiaro se continuate a leggere.
Alle matite un grandissimo Rafa Sandoval, che nel suo recente passato ha già avuto a che fare con l’Azzurrone sulle pagine (sempre) di Action Comics.
Insomma, due autori ‘assoluti’ per il più integerrimo tra i supereroi DC.
Ci sarà piaciuto Absolute Superman #1? Se non avete paura degli SPOILER, continuate a leggere la nostra recensione!
ATTENZIONE! Allerta spoiler d’Acciao! Quello che segue riguarda storie non ancora arrivate in Italia! Se non siete sensibili agli spoiler (e alla kriptonite), continuate a leggere!
Absolute Superman: Kent no more!
La storia di Absolute Superman si sviluppa su due piani temporali: il passato su Krypton, dove vediamo i genitori dell’ Azzurrone, Jor-El e Lara-El, lottare contro un rigido sistema di caste, e il presente sulla Terra, dove un Superman adolescente si trova in Brasile ad affrontare un’organizzazione oppressiva e senza scrupoli.
A nove milioni di anni luce dalla Terra, Jor-El e la moglie non sono gli scienziati della classe sociale più importante del pianeta Kripton che ricordiamo, ma fanno parte della classe operaia, mentre ai vertici del governo ci sono i klerics. Il pianeta è fiorente e rigoglioso, tecnologicamente avanzato, ma una minaccia che mette a rischio la vita di Kripton è pronta a sconvolgere l’intero ecosistema del pianeta… e sembra che solo Jor-El ne sia cosciente.
La trama si sposta qualche anno nel futuro, ovvero l’attuale presente, in Brasile, dove una potente multinazionale, la Lazarus Corporation, sfrutta per dei lavori nelle miniere un gruppo di poveri lavoratori del posto, che sono controllati e maltrattati dai Peacemakers, corpo al soldo della Lazarus.
Solo l’intervento di un misterioso vendicatore solitario dotato di superpoteri cercherà di ribaltare le sorti dei poveri lavoratori. Di chi stiamo parlando? Ovviamente di Kal-El, super-uomo arrivato sulla Terra, solo qualche anno prima.
In questo universo, però, il bambino non è stato trovato neonato e cresciuto dalla famiglia Kent, che (pare) sia morta da tempo. Il ragazzo di Kripton si presuppone sia precipitato con la sua navicella proprio in Sud America e sta scoprendo con il solo ausilio dell’AI kriptoniana, Sol, questo mondo che lo circonda, i suoi abitanti ma, soprattutto, le avidità e le ingiustizie a cui lui cerca di rimediare con i poteri di cui dispone.
Ma questo Absolute Superman non è l’invincibile Uomo d’Acciaio a cui siamo abituati… così come Lois Lane non ha è la penna più importante del Daily Planet, bensì un agente dell’esercito. E il primo incontro tra Superman e Lois sarà ricco di sorprese!
Immigrazione e oppressione, con un Kal-El più cupo ma che non perde la speranza
Quando ho letto le prime storie di Jason Aaron scritte per la DC Comics su Action Comics#1061, 1062 e 1063, ho subito pensato che lo sceneggiatore statunitense avesse realmente compreso il mito di Superman e cosa volesse dire scriverlo.
Quindi sono rimasto decisamente colpito quando è stato scelto per reinterpretare il personaggio nell’Universo modellato da Darkseid. Personalmente, mi sarebbe piaciuto vederlo ancora confrontarsi con la versione classica dell’Uomo d’Acciaio, ma quello che Aaron ha pensato per Absolute Superman è senza dubbio interessante.
Lo sceneggiatore mischia tutte le carte in tavola partendo dalla progenie kriptoniana; Kal-El è figlio di genitori provenienti dalla classe sociale più bassa del pianeta, e questa differenziazione viene rimarcata in più occasioni all’interno delle pagine dai ‘padroni’.
L’organizzazione sociale di Kripton e le classi che lo compongono, difficilmente sono state trattate in maniera così particolareggiata in passato, e Aaron cerca di spiegarci qualcosa di più del pianeta di Superman. Anche perchè il piccolo Kal-El in questa realtà ha vissuto alcuni anni sul suo pianeta natale e, quindi, si porta dietro dei ricordi della sua famiglia e della sua cultura natìa, che probabilmente verranno fuori nelle storie future.
Il cambiamento più drastico riguarda la sua vita sulla Terra; Kal-El non è stato raccolto e accudito dai Kent, che quindi non hanno potuto insegnargli dei valori e crescerlo come un bambino terrestre. Non esiste Clark Kent. Solo Kal-El.
Quindi il Superman che ci presenta Jason Aaron è un ragazzo solitario, senza una casa e senza alcun legame con la Terra. Cosa lo tiene allora ancora su questo pianeta? Perché non va via? Sono alcune delle domande che gli pone anche Sol, l’AI kriptoniana.
Ma il fatto che ci troviamo in un altro Universo, non vuol dire che Absolute Superman non abbia la Speranza, non abbia la voglia di combattere e di provare a cambiare un mondo non suo, pieno di ingiustizie e soprusi nei confronti dei più deboli.
Combattere per i diritti e per le libertà dei lavoratori in cui si imbatte l’Uomo d’Acciaio è la sua prima missione, che lo contrappone ai Pacemakers, in una battaglia ben orchestrata da Aaron e altrettanto ben rappresentata graficamente da un Rafa Sandoval veramente a suo agio con questa nuova incarnazione di Superman.
I due autori hanno fatto anche un ottimo lavoro sulla caratterizzazione del personaggio e dei suoi poteri. La quasi invincibilità che contraddistingue il Superman classico, in Absolute Superman sembra essere un elemento mancante, che rende l’Uomo d’Acciaio ‘ricaricabile‘ più vulnerabile e, mai come in questo caso, molto più simile alla razza umana. È sicuramente uno dei punti su cui attendo Aaron si focalizzi di più nei prossimi numeri.
Sandoval, da esperto del mondo di Superman, realizza delle tavole veramente spettacolari. In Absolute Superman, il disegnatore spagnolo ci regala una delle versioni di Kripton che meglio rappresentano la potenza e l’organizzazione politica del popolo di Kal-El, e fa un egregio lavoro sulla caratterizzazione del costume (che ho personalmente apprezzato di più rispetto a quello dell’Absolute Batman realizzato da Dragotta).
C’è ancora molto da scoprire anche su di esso e spero che, il disegnatore, ci dia molte risposte sui reali poteri di Superman, anche graficamente. Per ora il lavoro artistico è pienamente promosso!
Conclusioni
Absolute Superman #1 è sicuramente un ottimo albo introduttivo a uno dei pilastri anche di questo universo DC. Dare un giudizio, ora come ora, sul lavoro di Jason Aaron e Rafa Sandoval, è prematuro. I due autori trattano temi maturi, ci presentano un Kal-El spaesato, più vulnerabile e più ‘alieno’ che mai sulla Terra. Ma non per questo Superman è privo dei valori che lo hanno da sempre contraddistinto come il migliore tra gli eroi.
C’è tanto di diverso in questo (Absolute) Superman, ma Aaron cerca di rimanere focalizzato su quello che ha reso grandissimo il personaggio creato quasi cento anni fa da Jerry Siegel e Joe Shuster.
Sandoval realizza ottime tavole e il costume è un buon compromesso tra il classico e un qualcosa di originale e mai visto.
Dopo aver posto interessantissime basi, mi aspetto molto da questo Absolute Superman… E conoscendo alcuni lavori precedenti di Aaron, molto maturi e drammatici, come Scalped e Southern Bastards, non mi stupirei che la serie prenda una vena decisamente più Oscura.
Ma del resto siamo nell’Universo creato da Darkseid…tutto è possibile!