La terza stagione di Aggretsuko ci ha sopreso immediatamente per una diversa narrazione, che sposta il focus della serie dal mondo del lavoro al fenomeno degli Idol
Esaurita la narrazione dell’alienazione nel mondo del lavoro, le molestie in ufficio, la volontà di trovare l’anima gemella, il karaoke come valvola di sfogo, in che modo i creatori di Aggretsuko potranno ancora sorprenderci, raccontando nel loro modo mordace e ironico la società?
Sul suolo italico il fenomeno degli idol, si è diffuso da relativamente poco, grazie soprattutto ai BTS e alle Blackpink, gruppi coreani di k-pop che hanno conquistato il mondo e che vantano un seguito infinito. In Oriente però gli idol hanno una storia ben più “antica”, non sono di certo un’invenzione contemporanea, come potrebbe sembrare.
Spostiamoci in Giappone, patria di Aggretsuko, qui il termine idol アイドル indica generalmente un adolescente che riesce a sfondare nel mondo dello spettacolo, riuscendo a raggiungere la fama, di solito di bella, anzi bellissima presenza. Gli idol possono essere cantanti, attori, modelli, l’importante è che siano meravigliosi e che riescano a catturare il pubblico. Purtroppo essere idol è un lavoro, sì remunerativo, ma molto, molto breve, si tratta di vere e proprie meteore: un giorno sono all’apice del successo, il giorno dopo spazzati via dalla concorrenza più giovane e bella. Questo fenomeno in Giappone sembra affondare le radici negli anni ’60. Grazie al successo del film del 1963 Cherchez l’idole (in Giappone Aidoru o sagase アイドルを探せ), Sylvie Vartan, la protagonista, divenne una delle celebrità più richieste dal pubblico giapponese. Furbescamente la casa discografica promosse Sylvie come parte di una nuova categoria di artisti adolescenti: idol. Il termine entrò così nel linguaggio comune, non solo in Giappone, ma in tutto l’Oriente ad indicare una presenza fissa su riviste, tv, pubblicità etc. etc. che avesse un’immagine ben precisa e che trasmettesse bellezza, cura, sanità. In Giappone il fandom si divide in maschile e femminile e i fan si definiscono wotaヲタ, arrivando ad avere nei confronti degli idol un rapporto morbosissimo, estremamente fanatico in alcuni casi. Ma che c’entra tutta questa manfrina sugli idol con la terza stagione di Aggretsuko?
La nostra beniamina Retsuko, dopo essere diventata dipendente da un gioco con tanto di realtà virtuale che le permetteva di avere come fidanzato un meraviglioso ed elegantissimo unicorno, si rende conto che la sua vita sta andando in una direzione che non era proprio quella da lei desiderata. Dopo un incidente si ritrova senza soldi, deve quindi necessariamente trovare un secondo lavoro. Viene allora assunta come contabile di un gruppo di cantanti che vuole diventare famoso e sbarcare nel mondo degli idol. Tra peripezie che non voglio raccontarvi (le dovete gustare voi) gli autori riescono a delineare molto bene il quadro di questo fenomeno. Come nascono gli idol, cosa c’è dietro il loro successo e come si comportano i fan nei loro confronti. È sicuramente una stagione un po’ differente dalle prime due, che racconta temi più freschi e inaspettati, rispetto ad una serie che ci aveva abituati alla narrazione della logorante vita d’ufficio.
Tra le new entry assolutamente da apprezzare è la figura del signor Hyodo, misteriosissimo leopardo che vuole tentare in tutti i modi di far raggiungere il successo al suo gruppo di cantanti, riuscendo a coinvolgere Retsuko nel suo piano in un modo completamente inaspettato.
Sicuramente la protagonista rimane Retsuko, con tutte le sue vicende e i suoi problemi, ma in questa stagione viene dato davvero moltissimo spazio ad Haida. La iena da sempre innamorata di Retsuko infatti avrà davvero un bel da fare in questa stagione, diviso tra l’amore per la pandina rossa e una nuova conquista, si troverà a cercare una via d’uscita per vivere felice. In realtà Haida ha una involuzione potremmo dire, perché da personaggio con cui si empatizza moltissimo e che riesce a muovere tenerezza nello spettatore, attraverso alcune sue scelte e soprattutto un discorso un filino maschilista, riuscirà a apparire un po’ odioso, ma Retsuko con un meraviglioso sfogo, sul finale della stagione, sulla determinazione e l’emancipazione femminile, riuscirà a metterlo al suo posto.
Stagione assolutamente godibile, per molti versi innovativa, con una maggiore attenzione ad alcuni dei personaggi che ci avevano accompagnato nelle precedenti stagioni e delle nuove apparizioni davvero coinvolgenti. Con questi nuovi episodi, Aggretsuko si veste di una forma nuova e di una nuova narrazione per indagare la contemporaneità, mantenendo sempre il mordente e il taglio satirico a cui ci aveva abituati.
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