Avvocata Woo è il K-drama che sta spopolando su Netflix e che ha conquistato anche noi. Questa è la nostra recensione (priva di spoiler)
Dovrei iniziare domandandovi quanto ne sapete di diritto sudcoreano o sul mondo delle balene, delle megattere, dei delfini, delle orche e dei narvali.
Se la vostra risposta è: praticamente nulla, ci pensa l’Avvocata Woo, l’incredibile protagonista del Kdrama disponibile su Netflix interpretata dalla talentuosa Park Eun-bin.
La serie firmata dal regista Yoo In-sik (Giant, Doctor Romantic) distribuita in Sud Corea da ENA e nel resto del mondo da Netflix, meritatamente continua a raccogliere consensi in ogni parte del globo. In effetti, vi basterà guardare un episodio e magicamente il binge watching è già lì sul divano che vi aspetta, ed ha anche ordinato gustosi Gimbap e noodle per tutti.
Prima di darvi qualche dettaglio in più, ecco un po’ di numeri su Isanghan byeonhosa U Yeong-u, letteralmente La straordinaria avvocata Woo Young-Woo: la serie conta 16 episodi ed è prossima ad essere adattata in un webtoon che dovrebbe svilupparsi in 60 capitoli. In Corea del Sud ha ottenuto il settimo ascolto più alto per uno show trasmesso nella televisione via cavo, il record assoluto di ascolti per la rete ENA ed è l’ottava serie non inglese più vista di tutti i tempi. È stata annunciata una seconda stagione per il 2024.
Questa serie mi ha riportato ai bei tempi, quelli di Ally Mc Beal per intenderci. Anche Avvocata Woo non è il solito legal drama dove si risolvono casi incredibili nelle algide aule dei tribunali. C’è anche questo, certo, perché la protagonista Woo Young-woo è un brillante avvocato che lavora in uno dei più importanti studi di Seoul.
Un po’ di trama: Woo Young-woo, che se si legge al contrario è sempre Woo Young-woo proprio come kayak, atta, radar, omonomo, esose, è una ragazza affetta da spettro autistico e vive da sola con il padre, laureato anch’egli in legge e sempre alla prestigiosa Seoul National University. Fino all’età di cinque anni, Woo non ha proferito parola per poi sciogliere di colpo la sua lingua bloccata e dare suono a tutti i tomi di diritto che studiava il padre. Ora è entrata a far parte del prestigioso Studio Hanbada e del team capitanato dall’avvocato Jung Myeong-seok. Nonostante le iniziali remore legate alla sua condizione, Woo conquista immediatamente la fiducia dei colleghi per la sua incredibile perspicacia e preparazione. Woo è una fuoriclasse. Nelle aule di tribunale non si tira mai indietro. Durante il primo caso che affronta, Woo dirà una volta (e per sempre):
«Prima che cominci l’arringa chiedo la vostra comprensione. Io sono nello spettro autistico quindi le mie parole e i miei gesti potrebbero risultare inarticolati e goffi, ma amo il diritto e il mio rispetto per l’imputato non è diverso da quello qualsiasi altro avvocato»
Gli amanti dei Kdrama non rimarranno delusi seguendo i casi legali affidati a Woo che si susseguono tra colpi di scena e intuizioni geniali, con a corredo un’ottima trama orizzontale. Accanto a una protagonista difficile da contenere troviamo l’avvocato supervisore Jung Myeong-seok interpretato da Kang Ki-Young, che vi riserverà non poche sorprese, il dolce e irresistibile assistente legale Lee Jun-ho, personaggio affidato all’idol Kang Tae-oh. E ancora, Dong Geurami, la migliore e folle amica di Woo resa fantastica da Joo Hyun-young. Accanto a loro, Avvocato Woo ci riserva un nutrito parterre di comparse e ruoli tutti degni di nota e in grado di donare ulteriore spessore agli episodi. Una menzione speciale va al padre di Young-woo, Woo Gwang-ho (Jeon Bae-soo) e alla collega Yoon-kyeong Ha (Choi Su-yeon).
Lo spettro dell’autismo è affrontato a viso scoperto, mettendo in luce tutte le difficoltà che Woo si trova, suo malgrado, ad affrontare. Un racconto sincero, e a tratti doloroso, che pone in discussione i nostri gesti quotidiani, tutte le azioni che compiamo senza riflettere. Woo non riesce senza difficoltà a varcare una porta girevole, trova conforto solo nei suoi sistemici riti quotidiani che la accompagnano dal risveglio sino a quando non va a dormire. Le sue relazioni sembrano anaffettive e il contatto umano sembra quasi provocarle dolore. Per lei è tutto troppo (o troppo poco).
Questa serie è una giostra emotiva da cui è difficile scendere. L’autismo di Woo è una medicina amara che proviamo a mandare giù con un po’ di zucchero, quella dolcezza che avvertiamo quando le si illumina il viso parlando delle sue amate balene o è soddisfatta dei suoi Gimbap perfetti.
Capiamo l’amore che la circonda e anche l’invidia che la colpisce quando la sua mente trova in un caso il collegamento mancante. Sentiamo l’impotenza crescere quando il suo autismo ci lascia attoniti e senza comprendere cosa la turba in quel momento.
Tutto ciò scorre fluidamente mentre si parla di bullismo, disertori nordcoreani, questioni ambientali, diritto alla privacy e disabilità.
Avvocata Woo è una serie straordinaria. È la storia di una donna incredibile, esempio di coraggio e determinazione. Mettetevi comodi e, come Woo, lasciatevi andare al canto delle balene.
Sarà un viaggio bellissimo.

Avvocata Woo - Stagione 1
Park Eun-bin: Woo Young-woo
Kang Tae-oh: Lee Joon-ho
Kang Ki-young: Jung Myung-seok