Paola Barbato, Matteo Bussola e Emilio Pilliu sono gli ideatori di Bacteria, il nuovo fumetto tutto italiano che illustra un mondo spezzato e dominato dalla paura
Bacteria prende posizione proprio oggi sugli scaffali delle fumetterie grazie a Star Comics, che ha confezionato per noi uno splendido volume firmato da tre autori italiani già noti in questo panorama:
Paola Barbato è una scrittrice e sceneggiatrice di fumetti tra cui Dylan Dog e autrice di numerosi romanzi come Bilico, Mani nude, Il filo rosso, Non ti faccio niente, L’ultimo ospite e Il diario del giorno dopo.
Matteo Bussola è un ex architetto, oggi scrittore, fumettista, illustratore, speaker radiofonico. Il suo primo romanzo, Notti in bianco, baci a colazione, è diventato un film di prossima uscita nelle sale e anche L’invenzione di noi due seguirà questo percorso. Il suo ultimo lavoro è un romanzo per ragazzi sulle discriminazioni di genere dal titolo Viola e il Blu.
Emilio Pilliu è un disegnatore e illustratore sardo, ha già lavorato con Paola Barbato sulla serie Davvero e poi con AlterEgo. Collabora con la startup Oniride, per la quale disegna Magnetique. Nel 2018 ha collaborato con Manuelle Mureddu alla realizzazione di sigla e animazioni di Illuminate, serie di quattro docufilm prodotta da Anele per Rai 3. Da diversi anni lavora per alcuni editori americani di fumetti per adulti.
Bacteria è l’insieme di tre talentuose menti intenzionate a rappresentare un mondo difficile e straziante in un futuro fantascientifico apparentemente lontano e per quanto inventato, non poi così diverso dalla realtà. Ci sono tutti gli elementi per una storia d’importante impatto sociale.
Più di cento anni sono passati da quando l’ultimo conflitto che ha coinvolto il pianeta lo ha devastato, prosciugato della sua linfa e lasciato allo stato brado. I pochi sopravvissuti hanno dovuto lottare per mettere in salvo le loro vite e il destino dell’umanità.
Ciò che è rimasto del mondo come lo si conosceva si è suddiviso su cinque diversi territori: ogni popolazione ha proseguito negli anni senza alcun contatto tra di loro, adattandosi alle poche risorse che le radiazioni non hanno distrutto o alterato. Il loro unico legame è l’odio reciproco e la paura della morte.
Gli abitanti del gelido Nord si sono rintanati sotto terra, per molti anni si è addirittura creduto che nessuno di loro fosse sopravvissuto o almeno fino a quando qualcuno ha provato ad oltrepassare il confine.
Ad Ovest la selezione naturale ha preso il sopravvento in un territorio che offre poco e niente, solo i più forti sono rimasti e hanno imparato a sopravvivere con quello che capita.
Il Sud si è trasformato in una giungla, le piogge acide hanno favorito la crescita di una selvaggia vegetazione dove regna un solo comandamento: mangia o vieni mangiato.
Ad Est rimangono agonizzanti e sotto il totale controllo della paura, gli abitanti malati e deformi si rifiutano anche di uscire alla luce del sole.
Il quinto territorio si trova al centro come una roccaforte e i suoi abitanti sono il fulcro di questa storia, dominati dalla follia e dal terrore di subire un attacco ed essere sottomessi studiano un piano per compiere la prima mossa e mettere fine alle altre popolazioni.
Nei loro laboratori hanno il materiale necessario per creare armi di tipo batteriologico, il loro scopo è quello di ottenere portatori sani di alcune delle malattie più letali mai esistite, assolutamente incurabili nello stato attuale delle cose e di facile diffusione per mandarli in visita nei territori lontani e creare delle vere e proprie epidemie. Ci sono voluti anni di esperimenti, vite sacrificate e pianificazione per ottenere i candidati ideali ma i portatori di morte sono nati.
Muzu, Ylla, Weye e Orjin portatori rispettivamente di colera, tifo, meningite e peste sono stati cresciuti ed educati dagli scienziati della base solo ed esclusivamente alla missione di contagiare e sterminare il nemico, studiando le popolazioni e i territori assegnati per trovare il modo migliore di infiltrarsi tra loro una volta arrivati. Quattro cavalli di troia per un genocidio di massa e la conquista del mondo o almeno di ciò che ne rimane.
Ciò che non era stato previsto però, sono i loro sentimenti o per meglio dire il loro desiderio di provarne una volta usciti dalla condizione di isolamento forzato delle celle di contenimento anti-contagio. L’unica cosa che conoscevano del mondo erano i giorni passati a parlare tramite un vetro, una volta all’aria aperta e incontrate le altre popolazioni, i quattro ragazzi non sono stati più convinti che lo scopo della loro missione fosse giusto.
Bacteria è un volume che soprattutto in un momento storico come quello che stiamo vivendo negli ultimi due anni ha tanto materiale per suscitare un analisi approfondita di quello che accade intorno a noi e ci porta un esempio di come l’odio possa rovinare il mondo. Allo stesso tempo, tramite i quattro ragazzi, gli autori ci danno la piccola speranza che anche i buoni sentimenti sono contagiosi, non solo quelli cattivi.
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