Batman: Una Brutta Giornata. Clayface – Ciak, azione!

Penultimo appuntamento con la serie antologica “Batman: Una Brutta Giornata“. Basil Karlo, alias Clayface, è il protagonista ormai determinato a lasciarsi Gotham alle spalle ed intraprendere la carriera attoriale a Los Angeles: lo farà senza scrupoli, impantanando nel fango chiunque cerchi di ostacolarlo.

copertina recensione batman una brutta giornata clayface

Clayface è uno dei nemici storici di Batman: la sua genesi risale al 1940, sulle pagine di Detective Comics #40. Creato dagli stessi Bill Finger e Bob Kane è, quindi, un personaggio presente fin dalla genesi del Cavaliere Oscuro. Nonostante moltissimi personaggi abbiano assunto il nome di Clayface, quello che si lega indissolubilmente ad esso è Basil Karlo il quale, di conseguenza, non poteva affatto mancare nella serie antologica Batman: Una Brutta Giornata.

Giunti ormai al penultimo appuntamento con la serie, rimangono pochi villain “maggiori” che sarebbero potuti essere protagonisti di questa operazione: sfogliando la margherita di nomi rimasti, ecco quello di Basil Karlo/Clayface. Da sempre attore in cerca di fama e successo, desideri che l’hanno portato ad assumere l’aspetto con cui lo conosciamo, Clayface è stato un criminale spietato ma anche un alleato di Batman e della Bat-Famiglia, stringendo un rapporto molto forte con Cassandra Cain (ci riferiamo al periodo Rebirth sulle pagine di Detective Comics). Il suo legame, quindi, con il Cavaliere Oscuro è molto delicato e viaggia sul filo del rasoio tra un passato remoto di violenza, ad uno più recente di alleanze.

 

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Collin Kelly e Jackson Lanzing, allora, per la loro Nessun commento, decidono di riportare Clayface “alle origini”, di farlo ricominciare: Basil Karlo si è trasferito a Los Angeles, ad Hollywood, per tentare di fare il salto definitivo nel mondo dello spettacolo e dedicarsi a ciò per cui sente di essere nato. Basil non ha paura di sostenere provini perché ritiene di essere in grado di ottenere qualsiasi ruolo: sa recitare, sa cosa significa recitare, ha studiato per diventare un attore. Basil è un attore.

A L.A., sotto mentite spoglie, per evitare di essere riconosciuto con il suo aspetto originale, assume l’identità di Clay: biondo, prestante, sensibile. Il ragazzo della porta affianco che cerca l’occasione giusta per sfondare. E questa gli si presenta con “The Killing Joke” (sì, esattamente quel titolo): un film drammatico e romantico su un comico che si trova “costretto” ad uccidere delle persone cattive per il bene della sua relazione con Jeanine. Basil/Clay fornisce una prova che non convince troppo i produttori né la direttrice del casting e ciò lo lacera dentro: Basil è un’anima dilaniata che ritorna a vivere i vecchi incubi. Addirittura, la parte del protagonista viene affidata al suo amico e collega Corey.

Oltre al danno, la beffa.

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Basil intraprende un’ascesa di omicidi e sostituzioni argillose che lo portano fin sulla vetta del potere di Hollywood, ad assaporare una vita cui ha sempre aspirato ma che non è mai riuscito a raggiungere con le sue capacità. Non perché non sia capace: Basil è un attore. Ma è un attore, appunto, dilaniato. Segnato dalle sue esperienze gothamite, influenzato da un passato oscuro in cui sembra rimanere perennemente impantanato.

Come nelle sabbie mobili, come nel fango.

Nessun amico, nessuna nuova conoscenza e nemmeno la nuova città sembrano poter portare un bagliore nell’esistenza di Clayface: l’oscurità non vuole abbandonarlo, la dipendenza dalla fama, l’irrefrenabile voglia di successo modellano la sua psiche, oltre che il suo aspetto. La storia di Kelly & Lanzing (duo ormai inscindibile ed affermatissimo nel mondo dei comics) mette ben in evidenza i tratti caratteristici del personaggio: mettendo da parte la vena eroica mostrata nel periodo Rinascita di cui sopra, Basil torna a commettere crimini efferati con lo scopo di ottenere le luci della ribalta. Si auto-convince di esserne meritevole, incastrato in un idillio egocentrico che non riesce – e non vuole fare – a piegare alle dinamiche dello showbusiness.

Ad un più superficiale livello di lettura, il protagonista di questo numero potrebbe risultato piuttosto bidimensionale, ma gli sceneggiatori riescono a portare in scena una sua dimensione più profonda: la psiche di Basil Karlo è afflitta da un mondo che sembra rifiutarlo in ogni suo aspetto, ogni capacità, ogni pregio. È ossessionato dalla ricerca di approvazione perché non ha mai ricevuto attestati di stima, nonostante si consideri un attore eccellente, capace di creare empatia dapprima con i personaggi e poi con il pubblico portandoli in scena. Il duo riesce a focalizzarsi su una peculiarità caratteristica del personaggio: il suo potere, la sostanza argillosa che gli permette di assumere qualsiasi aspetto e forma, è lo specchio del suo animo, della sua fragilità interiore. Come l’argilla, è malleabile, debole sotto forze esterne e, una volta messa a riposare, si indurisce senza poter cambiare più. A meno di cadere e rompersi in mille cocci.

In “Nessun commento” possiamo ritrovare diverse dinamiche sociali che ormai pervadono la nostra vita nel mondo reale: aprite un qualsiasi social e leggerete quanto odio, quante critiche vengono riversate all’altro attraverso una tastiera. Sotto sotto, forse, anche noi ci disperiamo un po’ quando troviamo sotto i nostri post “nessun commento”.

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La messa in scena della storia è funzionale: Xermánico realizza tavole ricche di tensione, aumentando la densità dei tratti nei momenti cruciali della narrazione per portare in scena il tormento del protagonista e la paura degli altri personaggi che gli orbitano intorno. La figura di Batman è marginale ed entra in gioco solo sul finale per regolare i conti con Basil, ormai ritornato alla vecchia vita criminale.

In questo modo, il palcoscenico è davvero tutto per il villain: come di consueto, cercando di analizzare la singola storia nel più ampio quadro della serie, quello dedicato a Clayface è un buon episodio che si presta ad interessanti chiavi di lettura. La messa in scena dei crimini efferati da parte del villain fanno comprendere appieno al lettore il disagio provato da Karlo senza, però, poterlo giustificare. Basil si autoconvince di star facendo la cosa giusta, quasi inevitabilmente, per ottenere il proprio posto nel mondo: come il protagonista del film che avrebbe voluto interpretare, un rifacimento meta-narrativo di “The Killing Joke” di Alan Moore e Brian Bolland, Basil tenta di giustificarsi agli occhi degli altri personaggi, non riuscendo ad ammettere di aver bisogno non di compiacimento, non di apprezzamenti, ma di aiuto.

E quello, è il primo vero passo per poter ricominciare.

Batman: Una Brutta Giornata. Clayface

Batman: Una Brutta Giornata. Clayface

Autori: Collin Kelly, Xermanico, Jackson Lanzing
Formato: 17x26; Brossurato; 64 pagine a colori
Dove trovarlo: Fumetteria, store online
Editore: Panini Comics
Prezzo: € 6,00
Voto:

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Pier

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Appassionato di scienza e supereroi, divoratore di comics, serie TV e pizza. Ex power ranger wannabe, matematico nella vita, Batman nello spirito. Mentre cerco qualche significato nascosto nelle mie letture, sono già proiettato verso la prossima recensione... Ed oltre!

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