Oggi vi presentiamo un manga italiano davvero interessante: Black Letter di Mogiko, un seinen che è riuscito a stupire positivamente tutti coloro che lo hanno letto. Volete saperne di più? Dateci qualche minuto del vostro tempo per scoprire qualcosa su quest’opera
Black Letter – Il manga italiano di Edizioni BD
È da qualche tempo che non si fa altro di parlare della nuova ondata di manga europei, e stanno uscendo tantissime opere di qualità. Vi abbiamo già parlato di Oneira in uno speciale, il titolo targato Star Comics che vede una grande artista al timone, Federica di Meo, in collaborazione con un fantastico sceneggiatore francese, Cab. Questa volta tocca a Black Letter di Mogiko, un manga che potremmo tranquillamente definire un seinen per i temi trattati, che sta avendo un enorme successo.
Edizioni BD sembra averci puntato molto, tanto da aver organizzato un bellissimo tour per tutta Italia, che ha visto la mangaka anche a Etna Comics dove è stata intervistata da noi. Personalmente sono stata presente anche ad un suo firmacopie romano e ho avuto modo di scoprire tanti aspetti del manga, oltre ad aver avuto l’opportunità di vederla all’opera.
La trama
Immaginate un giorno di ricevere una lettera che reca il vostro nome, la data e l’ora della vostra morte e non poter fare nulla per cambiare la realtà che si sta delineando davanti a voi. E a portarle sono dei postini molto speciali, delle creature alate vestite di nero che hanno il nome di “angeli”, che hanno il compito di comunicare il momento dello spegnimento dell’essere umano prescelto.
In questo mondo, infatti, non si parla di morte, ma di qualcosa che rende quasi gli uomini più simili a macchine che a creature viventi. Eppure di umano c’è molto e c’è chi ha aperto una agenzia funebre, la Miyagawa Mori, per fare sì che la cerimonia dello spegnimento sia il più dignitosa e dolce possibile. Rushi lavora lì con Tamako e Tosa, e si occupa dei corpi dei defunti dopo la loro dipartita.
Tutto questo non sembra tangerlo più di tanto, fino a quando una sera, rientrando da una cerimonia, non trova un angelo proprio davanti alla sua porta di casa. Che abbia lasciato un lettera per lui? Inizia per Rushi una strana avventura fatta di paura, curiosità e grande introspezione.
Giulia Monti alias Mogiko
Il nome di Mogiko, all’anagrafe Giulia Monti, non suona nuovo ai più. Infatti, la mangaka è stata la prima sulla scena italiana a raggiungere il record di finanziamento su Kickstarter per il suo fumetto Yo-Chan’s First Stream, scritto da Volpescu (Giovanni Ballerini) e uscito poi per Tora Edizioni. In quel caso si era occupata solamente del lato artistico, cercando di adattare il proprio stile ad un hentai (fumetto per un pubblico adulto, poiché tratta in modo esplicito la sessualità) che ha come protagonista una giovane creator e il suo streamer preferito che finiscono per avere una collaborazione non solo lavorativa ma anche fisica, il tutto ripreso “accidentalmente” dalle telecamere.
Ma non si è occupata solo di questo. Prima dell’avventura nel mondo dei manga, ha illustrato diversi albi per ragazzi per Fabbri Editore e per Shockdom. Ed è stato proprio durante un altro lavoro che ha avuto l’idea alla base di Black Letter che, fortunatamente, si è appuntata ed è riuscita a trovare il tempo di sviluppare!
La mangaka romana si occupa da sola di questa sua nuova opera, della quale è autrice unica, e lavora anche per tredici ore al giorno. Non c’è un singolo giorno che passi senza disegnare, cosa che potete appurare voi stessi seguendola sul suo profilo Instagram nel quale mostra i suoi progressi e gli esercizi di stile che fa ogni giorno per migliorare la resa dei suoi personaggi. Un’artista da tenere davvero d’occhio!
Black Letter – Le influenze
Come potrete notare, ogni cosa in Black Letter è studiata per essere a tutti gli effetti un manga puro, dallo stile alle onomatopee in giapponese. E questo è stato uno degli obiettivi primari di Mogiko: fare sì che la sua opera potesse “mimetizzarsi” tra le altre dei suoi colleghi nippoci e poter un giorno arrivare proprio nelle librerie del Giappone e, perché no, vederlo trasformarsi persino in un anime (io già ci spero).
A primo impatto, la mia reazione con le pagine è stata: “questa ragazza ama Tatsuki Fujimoto“, e non mi sono sbagliata. Durante le chiacchierate con i fan, Mogiko ha raccontato quali sono gli artisti che più le piacciono e tra essi c’è anche lui, l’autore di Chainsaw Man, Fire Punch, Look Back, Goodbye, Eri, e le sue short storie. Ma adora anche Inio Asano e da lui ha preso quell’amore per i dettagli nel background: date un’occhiata alle splash page seminate in Black Letter, sono qualcosa di meraviglioso.
Ma c’è anche qualcosa di Sui Ishida (Tokyo Ghoul, Choujin X), altro autore da lei molto apprezzato, così come Posuka Demizu (The Promised Neverland). Il suo stile, infatti, è un mix di tutto ciò che ha “rubato” ai mangaka che ama, che ha letto e sfogliato per anni e che continua a tenere inconsciamente presenti nella realizzazione delle sue tavole. Guardando Black Letter, infatti, non verrebbe mai da confonderla con un altro autore, perché emerge fortissima la sua personalità e il suo modo di essere una mangaka.
Mogiko ha studiato molto i suoi colleghi e tiene sempre sul suo tavolo da lavoro tantissimi fumetti da sfogliare per vedere cosa c’è di nuovo, come si sta evolvendo il mondo dei manga, cosa è piaciuto e sta piacendo al pubblico di riferimento. Insomma, è un’artista che non si ferma mai e utilizza tutte le sue energie per fare ciò che ama, e si vede.
Impressioni finali
Posso dirvi che, se non si fosse capito, sono una fan di Black Letter. Mi piace tantissimo lo stile pulito dei personaggi e la minuziosità dei particolari seminati in tutto l’albo, e ancora di più adoro il tema trattato. Parlare di morte, anche se gli viene dato un altro nome, è sempre davvero complesso e questo volume invita il lettore a porsi tante domande sulla propria vita, prima fra tutte “vorrei sapere quando sarà la mia ora?” E poi viene da chiedersi chi vorremmo accanto, se preferiremmo invece essere soli e lasciare a nostra volta delle lettere di commiato dalle persone amate.
E poi che meraviglia il modo in cui vengono trattati gli angeli, qui dipinti come postini della morte, creature che non sappiamo siano benevole o meno. Saranno gli angeli alla Evangelion o alla Platinum End? Io non vedo l’ora di scoprirlo! E niente paura, la nostra Mogiko ci ha assicurato che sa già a grandi linee come andrà a finire e che l’opera avrà un massimo di 10 volumi, perciò possiamo tranquilli: vedremo la fine, che sia l’Inferno o il Paradiso. Fateci sapere se avete letto questo manga e cosa ne pensate, vi aspettiamo nei commenti e sui nostri social.
In bocca al lupo Mogiko per la tua nuova avventura!