Blue Lock – La battle royale si affronta sul campo da calcio

Planet Manga pubblica Blue Lock, l’atteso manga sul calcio giocato senza esclusione di colpi. Dimenticate il gioco di squadra. State per assistere al calcio più egoistico del mondo

recensione blue lock

Non è un mistero che la Nazionale giapponese, per quanto ce la metta tutta, non riesca mai ad eguagliare, o anche solo ad avvicinarsi, ai risultati raggiunti da altre nazionali calcistiche, compresa la nostra ovviamente.

Carichi di fervore sportivo, dopotutto siamo anche reduci dal Campionato che ci ha investito del titolo dei più forti d’Europa, e in pieno svolgimento delle Olimpiadi di Tokyo 2020, Planet Manga dà il suo contributo al nostro entusiasmo rilasciando l’attesissimo numero 1 di Blue Lock.

Blue Lock, 14 volumi all’attivo in Patria, è lo spokon del momento firmato da Muneyuki Kaneshiro (storia) e Yuusuke Nomura (disegni), autori entrambi conosciuti e apprezzati in Italia grazie ad As the Gods Will per quanto riguarda il primo, e Dolly Kill Kill per il secondo.

Quali sono le premesse di Blue Lock?

Si sono appena conclusi i mondiali di calcio 2018. Il Giappone è stato eliminato agli ottavi di finale e alla Japan Football Union si analizza l’ennesimo fallimento. La Federazione decide così di intraprendere una nuova strada: creare un programma di addestramento rivolto alle giovanissime leve calcistiche, e forgiare i campioni del domani affinché la coppa del mondo non sia più miraggio esclusivo delle altre Nazioni.

Accantonate i valori di una volta, quelli del sano gioco di squadra, del sacrificio personale in favore dei compagni di gioco; dei risultati condivisi e dell’altruismo in campo. Tra l’altro, la Nazionale giapponese da sempre è espressione di quella cultura nazionale del sacrificio che abbiam imparato a conoscere. Qui, quello che conta è il risultato personale. Attaccare, segnare, vincere. Blue Lock è un battle manga sul campo di calcio.

Blue Lock – La battle royale si affronta sul campo da calcio

Il prezzo che si paga è altissimo e Blue Lock vi sfida sin dalle battute iniziali a rimettere in discussione le vostre certezze, a saggiare un nuovo punto di vista sugli sport di squadra. Un’interessante provocazione che testa la solidità degli insegnamenti che abbiamo ricevuto (e lo diciamo con orgoglio) anche dalle splendide opere sportive provenienti dal Giappone.

A più riprese, con stili eterogenei e portavoce di generazioni a confronto, la passione calcistica è stata egregiamente raccontata dal Maestro Ikki Kajiwara in Akakichi no Eleven (Arrivano i Superboys); da Captain Tsubasa di Yoichi Takahashi che ancora appassiona i lettori di tutto il mondo. Un grande ritorno di fiamma lo abbiamo avuto negli anni 2000 con lo strepitoso Giant Killing (2007) e Inazuma Eleven (2008). Ora Blue Lock ci sfida a viso aperto sui valori acquisiti, presentandoci un gioco egoistico e frutto di un crudele addestramento che non fa sconti a nessuno.

Un calcio esasperato ed esasperante. Se non sono belle premesse queste per un sano shonen, non sappiamo davvero quali potrebbero esserlo.

Per stravolgere le certezze che assistono il calcio giapponese, la Federazione ingaggia lo spietato (e dissennato) Jinpachi Ego. Si punta tutto sull’allenatore Jinpachi e il suo metodo, il blue lock. Trecento giovani promesse, trecento attaccanti grezzi, sono stati selezionati per un programma di perfezionamento. Uno di loro ne uscirà come il miglior cannoniere non solo del Giappone ma del mondo.

Isagi Yōichi è uno dei trecento. Faremo la sua conoscenza durante la finale della Prefettura di Saitama, mentre Isagi e i suoi compagni in campo si giocano la qualificazione per il campionato nazionale di calcio delle scuole superiori.

Da solo, davanti alla porta Isagi, invece di tirare, altruisticamente effettua un passaggio laterale in favore del compagno che chiama la palla; quest’ultimo sbaglia il tiro consegnando la vittoria della partita agli avversari. Sarebbe finita diversamente se Isagi avesse tenuto per sé quella palla preziosa? Se solo avesse ascoltato l’istinto che  gli suggeriva di tirare…

La prigione blu è il posto all’interno del quale i calciatori inizieranno una convivenza forzata  e sosterranno un particolare top training. Bisogna sbaragliare 299 avversari e sopravvivere. Solo così avremo il cannoniere che guiderà la Nazionale verso la vittoria del titolo mondiale. L’eliminazione è diretta creando una tensione molto forte. Inoltre la numerazione dei ragazzi corrisponde alla valutazione tutta discrezionale dell’allenatore, dove il numero 1 è il più forte dunque e il numero 300 quello giudicato più scarso. La classifica è in costante cambiamento e più si sale di livello, e più migliora il cibo, l’alloggio e probabilmente (perché nel primo numero non lo vediamo) le tecniche di allenamento saranno meno disumane.

Blue Lock – La battle royale si affronta sul campo da calcio

Nelle pagine di Blue Lock si respira aria di competizione all’ultimo sangue e una consistente dose di buon calcio, raccontato in modo professionale da Muneyuki Kaneshiro . Le premesse sono di ampio respiro, e qualche colpo di scena è presente già dalle prime pagine.

Il disegno di Yuusuke Nomura è accattivante ma non espresso appieno nei luoghi chiusi e delimitati in cui nel primo volume si muovono i protagonisti. Sono molto presenti i primi e i primissimi piani per aiutare il lettore a immediatamente comprendere i lati caratteriali di maggior spicco dei personaggi sinora comparsi. Sarà molto interessante vederlo esprimersi nei campi all’aperto, quando gli attaccanti saranno chiamati a dare il meglio di loro stessi.

Un inizio che non delude le nostre aspettative. Come diceva il grande Arrigo Sacchi, il calcio è la cosa più importante delle cose non importanti. Blue Lock è una lettura stra-consigliata per sbarazzarsi dei brutti pensieri e godersi lo sport in modo folle e spettacolare quest’estate.

 

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Blue Lock

Blue Lock

Autori: Muneyuki Kaneshiro (storia); Yuusuke Nomura
Editore: Planet Manga
Formato: 11.5x17.5; b/n; brossurato con alette; 208 pp
Volumi: 14 - in corso
Prezzo: € 7,00
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Sig.ra Moroboshi

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Contro il logorio della vita moderna, si difende leggendo una quantità esagerata di fumetti. Non adora altro Dio all'infuori di Tezuka. Cerca disperatamente da anni di rianimare il suo tamagotchi senza successo. Crede ancora che prima o poi, leggerà la fine di Berserk.

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