Blue Period – Recensione dello shonen che omaggia l’arte

Nel panorama dei manga shōnen, Blue Period, vincitore del Manga Taisho e di un Kodansha Manga Award nella categoria Best General Manga, arriva in finalmente in Italia, distinguendosi per storia e personalità. Un omaggio al mondo dell’arte e della pittura, ma anche un percorso di crescita interiore. Noi di MegaNerd abbiamo recensito il primo volume, edito da J-Pop Manga

recensione blue period

Quando nel panorama attuale si parla di shōnen manga, nonostante questa sia una categorizzazione piuttosto che un genere, si pensa quasi immediatamente ad una storia che racconta di battaglie, combattimenti, di un eroe che nemico dopo nemico cresce e si evolve nel nome di un bene in lotta universale contro il male. D’altronde, il battle-shōnen è quello che vende di più. Eppure, Blue Period, edito qui da noi in Italia da J-Pop Manga, è una felice eccezione. Il suo target è sempre quello giovanile, ma qui non ci sono ne combattimenti, nè lotte ataviche. Anche se, in effetti, uno scontro nella sua trama esiste.

La storia che ci racconta Tsubasa Yamaguchi nasce proprio da un conflitto, quello interiore che il protagonista Yatora Yaguchi ha con se stesso. Brillante studente, quasi un genio, ragazzo invidiato dai propri amici e desiderato dalle ragazze della sua scuola, Yatora ha il destino nelle sue mani. La sua famiglia, infatti, visto il suo grande potenziale, ha in mente per lui un radioso futuro, quello di dottore, o magari avvocato. Per i suoi genitori, nessun destino mediocre può andar bene per lui.

Eppure Yatora non è felice. Potrebbe avere tutto, è vero. Ma vive quasi per inerzia. Fuma solo per piacere ai propri amici, fa i compiti con i secchioni della classe solo per studiare in compagnia, quando potrebbe tranquillamente prendere il massimo dei voti anche da solo, fa tardi tutte le sere solo per non sentirsi emarginato dal gruppo. Yatora è un ragazzo finto, costruito. Ed è così perché gli altri vogliono che lui sia così. Ma a Yatora questa situazione non piace per nulla. Va avanti in questo modo, giorno dopo giorno, trasportato dalle situazioni.

Finché, un giorno, tutto cambia. Durante l’ora di arte, scopre il piacere per la pittura. Shibuya al mattino è veramente bella. E Blu. Decide così di disegnarla come paesaggio a piacere, e finisce per ricevere i complimenti della sua insegnante e dei ragazzi del club di arte. Finalmente Yatora comincia a sentirsi importante per se stesso, comincia ad intravedere una via per il suo futuro. Finalmente è felice. Decide quindi, dopo numerosi dubbi, di iscriversi al club d’arte della scuola, e di seguire questo percorso anche dopo il liceo. Una via difficile, che non lo farà diventare importante come vuole la società in cui vive, e nemmeno ricco come vorrebbero i suoi genitori. Sta sprecando il proprio talento. E allora, è difficile decidere: vale la pena studiare arte e disegno all’università? Riuscirà a sfondare a ad affermarsi? Riuscirà a convincere i genitori della sua scelta?

blue period

Blue Period: un viaggio nel mondo dell’arte

La storia che ci racconta e disegna Yamaguchi nasce così: un viaggio introspettivo di un ragazzo che si sta affacciando al mondo dei grandi, con la paura del futuro e le aspettative del mondo attorno a lui da mantenere. Abbandonare una strada sicura, abbandonare i ragazzi giusti da frequentare, per seguire una strada senza certezze ma che fa bene al suo cuore. Una strada che pagina dopo pagina ci trasporta fuori dalla nostra finestra, come accade a Yatora quando deve immaginare i mondi che vuole creare su carta, per trasportarci in un altro piano e in un altro tempo.

Questo primo numero di Blue Period getta le basi per una storia che si prospetta decisamente interessante, con personaggi che iniziano appena a caratterizzarsi ma che, se seguiranno questa strada, potrebbero rivelarsi poliedrici e complessi. Ognuno di loro ha un motivo per appassionarsi all’arte, e lo fa in maniera personale e per un fine specifico. E dall’arte ognuno di essi viene plasmato e motivato. Un racconto di formazione molto simile ad uno spokon, ma ambientato in un contesto completamente diverso e peculiare.

I disegni poi, seguono uno stile decisamente particolare, adattabili perfettamente ad un quadro più che a un manga. Le opere che Yatora e i suoi compagni si troveranno a dover dipingere si staccano dalla scena e ci trasportano in una vera e propria galleria d’arte, e noi insieme a loro impariamo le tecniche base del disegno e della pittura, crescendo assieme a lui e ai membri del club d’arte. Ognuno di loro si sta approcciando ad un mondo sconosciuto, che ammira e vorrebbe far suo, ma che non comprende ancora appieno. Ognuno disegna con un tratto specifico, che rispecchia la propria personalità e che si tramuta in risultati che pagina dopo pagina ci lasciano sopresi. Importantissimi sono i contributi di numerosi artisti che hanno realizzato i quadri e le sculture che potremo ammirare pagina dopo pagina di questo primo volume. Una scelta decisamente azzeccata.

blue period 2

Blue Beriod, quindi, è una ventata d’aria fresca. Una storia che nel panorama attuale spicca per personalità e stile. Un racconto peculiare, che nel gruppo di shōnen tutti uguali a se stessi ci racconta finalmente qualcosa di nuovo. Le tavole hanno uno stile pulito e definito, intervallato dalle riproduzioni artistiche di numerosi altri disegnatori, che hanno arricchito il volume con i primi schizzi dei protagonisti.

Una storia che ci guiderà passo passo attraverso le decisioni e le paure di Yatora, seguendo il suo percorso di apprendistato, e il suo sogno di diventare un grande artista. Se il buongiorno si vede dal mattino, questo primo numero di Blue Period risplende della pace e della luminosità di una Shibuya colorata di blu alle prime ore dell’alba.

 

 

 

 

 

 

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Blue Period n.1

Blue Period n.1

Autore: Tsubasa Yamaguchi
Pagine: 220
Formato: 12.5x18; Brossurato
Prezzo: € 6,50
Editore: J-Pop Manga
Voto:

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