Abbiamo visto in anteprima “Citadel: Diana“, la serie tv spin-off di “Citadel“, una delle produzioni seriali più imponenti di sempre. Il mondo di “Citadel” giunge in Italia con una spy story diretta da Arnaldo Catinari e un cast tutto italiano che vede per protagonista Matilda De Angelis. “Citadel: Diana” debutterà su Prime Video il 10 ottobre. Queste sono le nostre impressioni, rigorosamente no-spoiler
Era il 2018 quando Jennifer Salke, amministratrice delegata di Amazon Studios, contattò Antony e Joseph Russo per proporgli la produzione di una spy series ambientata in un ipotetico futuro dove le sorti del mondo sono in mano a grandi organizzazioni segrete. Una storia che narra una guerra nascosta tra Citadel, un’agenzia di spionaggio incaricata di garantire la sicurezza dell’intera umanità e Manticore, un’organizzazione segreta che manipola il mondo e dagli scopi per nulla cristallini. Ad affiancare i fratelli Russo è David Weil che in “Citadel” ricopre anche il ruolo di showrunner.
Citadel: Diana è un blockbuster da 300 milioni di dollari
Ad Aprile 2023 “Citadel” fa il suo debutto sulla piattaforma streaming Amazon Prime. Sei episodi esplosivi, una spy story che per spettacolarità e adrenalina ricorda “Mission Impossible” e gli action movie di John Woo. Un cast di primo ordine con Richard Madden e Priyanka Chopra Jonas sugli scudi e la prestigiosa presenza di Stanley Tucci. 300 milioni di dollari di budget che fanno di “Citadel” una delle produzioni seriali per la TV più costose di tutti i tempi. Un investimento che ripaga su schermo, non tanto per la qualità della storia, quanto per le location e gli effetti speciali di grande effetto.
Il parere comune della critica è di un prodotto che non bada a spese ma che stride nei confronti di una storia dal taglio fortemente action, ma con venature da commedia. Un prodotto che mostra un enorme potenziale, ma che sembra incompiuto, come se ci fosse ancora tanto da raccontare di questo universo narrativo.
L’universo espanso di Citadel si arricchisce di nuovi capitoli
Una sensazione che trova conferma nelle intenzioni di Amazon Studios e dei Fratelli Russo di voler creare un vero e proprio universo espanso che non si limita alla realizzazione di stagioni della serie principale ma che vuole estendere il raggio della sua mitologia con una serie di produzioni locali che raccontano storie che si inseriscono nell’universo di Citadel.
Una serie di spin-off ambientati in Italia, India, Spagna e Messico sono state messe nel mirino con l’obbiettivo di dare al progetto un ampio respiro internazionale. Il riscontro positivo del pubblico, sopratutto al di fuori degli Stati Uniti (seconda nuova serie originale più vista su Prime Video al di fuori degli Stati Uniti e la quarta più vista in tutto il mondo), ha fatto in modo che gli spin-off ambientati in Italia e in India diventassero realtà.
Il 10 ottobre debutta “Citadel: Diana”, la risposta italiana alla chiamata dei fratelli Russo mentre a novembre arriva “Citadel: Honey Bunny” realizzato in India. Il tutto mentre è in cantiere una seconda stagione della serie principale. Insomma, chi si poneva il dubbio sul fatto che ci fosse ancora tanto da raccontare su Citadel, vedrà ben presto soddisfatta la propria curiosità.
Una spy story all’italiana
Siamo nel 2030, un futuro distopico che ci appare del tutto plausibile. Una società militarizzata dove l’uso delle armi è quello necessario per ripristinare l’ordine. Radio e televisioni rilanciano la breaking news che, di li a breve, il parlamento italiano sta per approvare un decreto legge che consente la liberalizzazione delle armi. Uno scenario che oggi è del tutto reale anche in paesi occidentali che si ergono a culla della civiltà. La prima inquadratura è di grande impatto: la panoramica aerea di una Milano ferita, il Duomo sventrato da un attacco terroristico.
Una sequenza forte che ci mostra una città, da sempre mostrata affascinate e voluttuosa, come non l’abbiamo mai vista. Una dichiarazione di intenti sul taglio che avrà lo show ma anche un monito: tutto questo potrebbe accadere anche a noi. Durante la conferenza stampa, dove erano presenti gli autori e tutto il cast, è stato ribadito che l’immagine del Duomo sventrato ha rappresentato per tutti coloro impegnati nella realizzazione di “Citadel: Diana” un’immagine fissa, una sorta di magnete da appendere nello studio e su cui stimolare la creatività. In questo scenario per nulla rassicurante si muove Diana, la protagonista interpretata da Matilda De Angelis.
Diana Cavalieri (Matilda De Angelis) è un ex agente segreto della defunta agenzia Citadel caduta sotto i colpi dell’organizzazione rivale Manticore. La donna, rimasta sola dopo la caduta di Citadel, lavora come spia sotto copertura infiltrata nelle fila di Manticore. Il suo obbiettivo è quello di uscirne fuori e, per farlo, decide di fidarsi di Edo Zani (Lorenzo Cervasio), figlio di Ettore Zaini (Maurizio Lombardi) leader di Manticore Italia. Tra Diana e Edo nascerà una relazione che renderà lo scenario ancora più complicato e intrigante.
Simmetrie e Asimmetrie
GIochi di potere, relazioni sentimentali, colpi di scena, ribaltoni narrativi e tanta azione. Nulla è come sembra, ripetono come un mantra gli autori della serie durante la presentazione alla stampa. Ci sono tutti gli ingredienti che rendono “Citadel: Diana” una buonissima spy story, degno spin-off dell’universo espanso di Citadel.
A questa ottima ricetta aggiungiamo l’efficace caratterizzazione dei personaggi a partire, ovviamente, da Diana Cavalieri. Il regista Arnaldo Catinari è bravissimo nel raccontarci il passato e il presente di Diana facendo scorrere la storia su due linee temporali differenti ma, nella sostanza, molto simili tra loro. L’alternanza tra le scene d’azione ambientate nel presente e i flashback del passato (dove assistiamo ai primi passi compiuti dalla donna nelle fila di Citadel), avanzano di concerto creando una simmetria armonica.
Asimmetrico invece appare il look di Diana: un taglio di capelli che mostra le due facce del personaggio. Il caschetto, cortissimo da un lato, capelli più lunghi dall’altro e una frangetta al limite. Una corazza riconoscibile ricca di significati che diventa metafora dei due volti della donna.
Una spy story al femminile
“Citadel: Diana”, come la serie principale, è una spy story dove la componente femminile è predominante. Matilda De Angelis è calata perfettamente nel personaggio. È un’eroina dal passato complicato segnato dalla perdita dei genitori a causa di un attentato aereo. Assistiamo al percorso che ha trasformato il suo essere fragile in una macchina da guerra.
Per raggiungere un risultato così tanto efficace la De Angelis, nonostante 12 anni dedicati alla ginnastica artistica, si è sottoposta a numerose ore di training che l’hanno segnata sia dal punto di vista fisico che psicologico. Durante la conferenza stampa l’attrice bolognese non ha nascosto le difficoltà incontrate nell’imparare a maneggiare le armi, l’atto innaturale di tenere in mano un oggetto così piccolo ma, potenzialmente, così letale.
Siamo davanti a un ottimo prodotto di intrattenimento. La dimostrazione lampante che il genere action non è prerogativa dei blockbusters hollywoodiani ma che anche qui in Italia siamo capaci di realizzare simili produzioni.
Questa è una serie che vi sorprenderà ad ogni puntata, vi farà amare i suoi personaggi, vi intrigherà con i suoi giochi di potere, vi farà ribaltare nelle montagne russe delle sequenze action. Vi terrà incollati alla poltrona anche se non siete amanti del genere.
“Citadel: Diana” è su Amazon Prime Video a partire dal 10 ottobre.
“Citadel: Diana” è il capitolo italiano del progetto internazionale dei fratelli Joe e Anthony Russo. La storia è sviluppata da Alessandro Fabbri, che ricopre anche il ruolo di head writer, Ilaria Bernardini, Gianluca Bernardini, Laura Colella e Giordana Mari. Prodotta da Cattleya (“Gomorra“, “ZeroZeroZero“)— parte di ITV Studios— con Amazon MGM Studios, e il sostegno del Ministero della Cultura – Direzione Generale Cinema e Audiovisivo, la serie ha per showrunner ed executive producer Gina Gardini; con lei, nel ruolo di executive producers, Riccardo Tozzi, Marco Chimenz, Giovanni Stabilini ed Emanuele Savoini.
Alla regia siede Arnaldo Catinari, cineasta e direttore della fotografia dalla grande esperienza. Catinari in passato si è cimentato nella regia di “Vita da Carlo” e “Suburra – La serie“, oltre ad una sterminata serie di pellicole in cui compare come Direttore della Fotografia. Per sua stessa ammissione è un patito del genere action e delle spy stories, con un mito su tutti: John Woo. E proprio dal regista di Hong Kong ha tratto ispirazione per la realizzazione di “Citadel: Diana”, senza però imitarne la cifra stilistica.
Citadel: Diana
Matilda De Angelis è Diana Cavalieri
Lorenzo Cervasio è Edo Zani
Maurizio Lombardi è Ettore Zani
Julia Piaton è Cécile Martin
Thekla Reuten è Julia Zani
Bernhard Schütz è Wolfgang Klein
Filippo Nigro è Gabriele