Doctor Who – Recensione episodio 7: “Il Dio della Morte”

Una donna misteriosa e il passato di Ruby riportano Doctor Who e la sua compagna alla Unit Tower, dove li attende una missione top-secret e una finestra temporale. In mezzo a tutto questo, la verità verrà finalmente svelata.

copertina recensione doctor who ep 7


Il settimo episodio: Il Dio della Morte (The Legend of Ruby Sunday), scritto da Russell T Davies e diretto da Jamie Donoughue, ci introduce alla prima parte del finale di stagione.
Su di una cosa non ci sono dubbi, questo episodio prepara il finale di stagione di Doctor Who in modo spettacolare.

I primi segreti vengono finalmente svelati al centro di questa storia che ci regala una puntata adrenalinica e piena di colpi di scena, dal primo all’ultimo minuto.
In questo episodio la tensione palpabile è costante e anche se lo spettatore non ottiene il quadro completo riesce a rimanere stupefatto dallo sconvolgente finale di puntata.

Doctor Who – Il Dio della Morte

Il Dottore e la UNIT indagano sul passato di Ruby. Ma mentre la finestra temporale rivela orribili segreti della vigilia di Natale, la misteriosa Triad Technology scatena il più grande male di tutti.

Dalla prima apparizione di Susan Twist nel secondo speciale del 60º Anniversario: Wild Blue Yonder, tutte le sue successive comparse nel corso di questa stagione hanno intrigato il pubblico, che ha elaborato qualsiasi teoria che potesse il più possibile avvicinarsi al tentativo di svelarne la vera identità.

Finalmente, con il settimo episodio, anche se ancora non viene completato rivelato, iniziamo a ricevere le prime risposte agli enigmi che ruotano intorno a questa prima stagione.

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Con questa storia, Russel T Davies, si conferma ancora una volta un eccellente showrunner che conosce bene il pubblico di Doctor Who e quanto lo stesso ami formulare ipotesi che cerchino di indovinare la direzione della trama orizzontale della stagione e questo lo ben dimostra in questo settimo episodio dove, in parte come una sorta di presa in giro, in parte come punto focale della storia, inserisce varie speculazioni possibili sul passato di Ruby e sull’identità del grande villain di questa stagione, salvo demolirle una dopo l’altra fino ad arrivare alla grande rivelazione finale.

Davies gioca ripetutamente con il pubblico attraverso questo episodio, ne è un esempio l’anagramma della S Triad Technology, che continua a cambiare significato nel corso delle vicende fino ad arrivare a quello definitivo.

La prima ipotesi, a cui tutti i fan di lunga data della serie approdano nell’immediato, viene condivisa e sostenuta anche dalla UNIT, ad un punto tale per cui finisce per convincersene anche il Dottore stesso: Che si tratti della sua prima compagna di viaggio, sua nipote Susan?

Del resto, questa era una possibilità non del tutto escludibile, dato che viene teorizzata da anni, e, di fatto, venendo integrata nella storia al centro di questo episodio riesce facilmente a creare una connessione con le convinzioni dello spettatore, dimostrandosi in realtà uno specchietto per le allodole che, una volta arrivati alla fine, non fa altro che aumentare lo sbigottimento del pubblico.

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Insomma, il fulcro di questo episodio lo si individua subito nel giocare con le convinzioni del pubblico, fargli credere di aver trovato le risposte, per poi sistematicamente sconfessarle, dato che si scoprono essere quelle sbagliate.

Basti pensare alle scene con al centro la finestra temporale, attivata per riportare lo staff della UNIT e il Dottore alla notte della Vigilia di Natale del 2004, nel tentativo di trovare risposte all’enigma del passato di Ruby.

In tutte queste scene, per l’appunto, assistiamo alla frustrazione di Ruby che cresce di minuto in minuto, mentre si trova così vicina alle risposte sulle sue origini, risposte che cerca da tutta la vita e che sistematicamente le vengono negate.

Questa frustrazione diventa la stessa dello spettatore, creandosi così una fortissima connessione tra Ruby e il pubblico.
La finestra temporale ha inoltre un ulteriore ruolo importantissimo nell’introdurre quello che lo spettatore capisce subito essere la grande minaccia di questa stagione, che solo in apparenza viene prima presentata e poi temporaneamente abbandonata per tornare sul mistero che ruota intorno alla figura di Susan Triad (Susan Twist).

Dopo minuti di tensione accumulata e passi falsi nella ricerca della verità, compiuti tanto dallo spettatore, quanto dal Dottore, ecco la grande rivelazione: Sutekh, il Dio della Morte, è tornato e in qualche modo è rimasto inglobato con il TARDIS per tutto questo tempo.

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Per chi segue altri media legati all’universo di Doctor Who conosce molto bene il personaggio di Sutekh, storico avversario (soprattutto del Quarto Dottore di Tom Baker), apparso in alcuni romanzi, audiodrama e fumetti e che, proprio i fan dei fumetti del Signore del Tempo, hanno anche visto al centro di alcune storie pubblicate nel corso degli ultimi anni.

Sicuramente, un villain diverso dal solito che, bisogna riconoscerlo, rappresenta una scelta coraggiosa da parte di Davies, la cui prima gestione, come ricorderanno molti di noi, vedeva un utilizzo, sicuramente in salse diverse, ma comunque sistematico, dello stesso villain, tipicamente i Dalek, spesso impiegati come nemici finali di stagione, cosa che comunque è sempre stata molto apprezzata, in quanto antagonisti per antonomasia del Dottore.

Per quanto, come suddetto, quello di Sutekh non è un personaggio nuovo nell’universo di Doctor Who, questa sua apparizione in live action consente a Davies di avere carta bianca sulla sua caratterizzazione offrendo certamente qualcosa di nuovo al pubblico e dimostrando ancora una volta che la sua promessa riguardo questa nuova gestione, più orientata al fantastico e al soprannaturale, è stata mantenuta.

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Questa sorprendente introduzione di Sutekh come minaccia finale, infatti, riesce a creare un buon equilibrio tra le aspettative e le teorie del pubblico e quella che alla fine si dimostra essere la realtà dei fatti.

Come già detto, ancora non abbiamo il quadro completo, che penso ci verrà sicuramente fornito sabato prossimo, in ogni caso l’introduzione di Sutekh comincia a fornirci una prima spiegazione su quanto accaduto nel corso di questa stagione e classificato finora come inspiegabile.

Se, infatti, Sutekh è rimasto aggrappato al TARDIS per tutto questo tempo, questo spiega le continue apparizioni dei vari personaggi interpretati da Susan Twist, che altri non erano che il suo messaggero.
L’imbeccata l’avevamo avuta già nel secondo episodio con il messaggero di Maestro.

La cosa inquietante sarà sicuramente scoprire il legame di Sutekh con Ruby, dato che, come ricorderete, Maestro disse che in lei c’era qualcosa del potere del fantomatico “Colui che Aspetta”, che ora sappiamo essere Sutekh.

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Non è l’unico quesito che rimane nell’aria e che speriamo venga risolto settimana prossima, vale a dire quando esattamente Sutekh avrebbe infettato il TARDIS? E inoltre, per caso c’è qualcosa di più dietro il personaggio della Signora Flood?

Dato che da quando è apparsa nello scorso Speciale di Natale, in più di un occasione, non solo ha infranto la quarta parete, ma sembra avere anche una consapevolezza degli eventi circostanti, che porta a chiedersi come faccia a possederla.

In ultimo, sempre restando in tema, vorrei aggiungere una mia personale teoria, magari banale e scontata e che sicuramente verrà sconfessata, ma tutto questo utilizzo di divinità ed entità cosmiche, partendo dal Giocattolaio, passando per Maestro e arrivando a Sutekh, ha portato a chiedermi se per caso l’intento non sia quello di dare senso e dignità alla questione del Timeless Child, rivelando infine che il Dottore altri non sarebbe che la divinità che incarna il Tempo, essendo quello delle sue vere origini un tema ancora in sospeso e avvolto nell’ignoto.

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Devo dire che mi aspettavo qualcosa di assolutamente originale e mai visto, e lo dico, perché ho avuto già avuto modo di conoscere Sutekh attraverso altri media, nonostante ciò posso comunque dirmi soddisfatto, perché, come suddetto, rimane comunque qualcosa di inedito che sicuramente non ci si aspettava, anche se qualche teoria aveva cominciato a circolare negli ultimi giorni; oltre al fatto che in ogni caso rimane l’ultimo episodio per capire come Davies abbia deciso di costruire e proporre questa nuova caratterizzazione del personaggio, che forse settimana prossima potremmo anche vedere in forma umana.

Si tratta di ua mia supposizione ovviamente, dettata dal fatto che mantenerlo in forma canina per l’intera durata della prossima puntata, secondo me, renderebbe un po’ difficoltosa l’interazione e sarebbe comunque un salasso in termini di effetti speciali, a cui comunque, a tal proposito, va tutto il mio plauso, soprattutto per quanto riguarda le scene della finestra temporale.

Il finale sospeso di questa stagione, chiaramente diviso in due parti, costringe lo spettatore, sicuramente preoccupato per il fato rimasto in bilico dei suoi beniamini, a non poter fare a meno però di guardarsi indietro per rivalutare tutte le teorie fatte finora e capire cosa riserberà il futuro conseguentemente a questa grande rivelazione.

Il pericolo del finale in due parti è comunque sempre in agguato, ossia il fatto che quanto vedremo nella seconda parte potrebbe non soddisfare le aspettative generate dalla prima, ma voglio essere fiducioso e scommettere che sicuramente avrà modo di stupirci.

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Per chiudere, ancora una volta, devo purtroppo fare una piccola critica all’adattamento italiano dei titoli degli episodi di questa stagione che, quando non sacrificano il senso del tema al centro delle storie, fanno enormi spoiler come in questo caso.

Polemiche a parte, ormai siamo alle battute finali e tutto è pronto per tirare le somme della prima stagione di questa nuova gestione.

Come sempre, vi ringrazio per la vostra attenzione e vi aspetto sabato prossimo per il gran finale e per la nostra ultima recensione di stagione.

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Il trailer del settimo episodio: “Il Dio della Morte” (The Legend of Ruby Sunday):

Recensioni episodi precedenti (clicca per leggerle):
Episodi 1-2
Episodio 3
Episodio 4
Episodio 5
Episodio 6

Doctor Who (14esima serie) - Episodio 7

Doctor Who (14esima serie) - Episodio 7

Anno: 2024
Showrunner: Russell T Davies
Cast:
Ncuti Gatwa: Il Dottore
Millie Gibson: Ruby Sunday
Jemma Redgrave: Kate Lethbridge-Stewart
Bonnie Langford: Melanie Bush
Yasmin Finney: Rose Noble
Alexander Devrient: Colonnello Ibrahim
Lenny Rush: Morris Gibbons
Genesis Lynea: Harriet
Susan Twist: Susan Triad
Fela Lufadeju: Bailey Sinclair
Michelle Greenidge: Carla Sunday
Anita Dobson: Signora Flood
Angela Wynter: Cherry Sunday
Tachia Newall: Colonnello Chidozie
Jasmine Baves: Sullivan
Aidan Cook: Vlinx
Nicholas Briggs: Doppiatore Vlinx
Dove vederla: Disney+
Voto:

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True Believer 616

Indomito nerd sin dall’infanzia, nonché appassionato di film, serie tv e fumetti, di cui parla con passione presso il suo profilo Instagram: true_believer616

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