Il Doctor Who e Ruby giungono sulla costa gallese, ma la situazione prende subito una piega inquietante in questo episodio immerso nell’orrore popolare gallese e con al centro una misteriosa donna che starà esattamente a 73 yards di distanza da Ruby per tutta la sua vita.
Russell T Davies riesuma una vecchia formula narrativa introdotta con la sua gestione, quella dei cosiddetti episodi Free Doctor, dove il Dottore fa in pratica l’equivalente di un cameo e il tutto, come in questo caso, viene lasciato nelle mani di coloro che lo accompagnano e proprio per questo motivo può accedere qualsiasi cosa e la storia ha così la possibilità di andare in qualunque direzione possibile, permettendo allo spettatore di staccare dalla normale routine tipica di una stagione di Doctor Who ed esplorare in questo modo un territorio diverso.
Ci tengo a ricordare come questa formula narrativa ha prodotto episodi di grande successo nella storia di Doctor Who, ne sono un esempio, solo per citarne alcuni, Colpo d’Occhio, nella terza stagione, scritto da Steven Moffat, oppure Gira a Sinistra o Midnight, scritti dallo stesso Davies per la quarta stagione.
A tal proposito, non percepivo delle vibrazioni così tese e inquietanti proprio dai tempi di Midnight, anche se i livelli di quest’ultimo difficilmente riusciranno mai ad essere completamente eguagliati al massimo.
Doctor Who – Il Cerchio delle Fate
Il quarto episodio: Il Cerchio delle Fate (73 Yards), scritto da Russell T Davies e diretto da Dylan Holmes Williams, ci trasporta all’interno di un mistero che travolge lo spettatore e lo tiene sulle spine fino alla fine, tra orrore popolare gallese e l’enigma che vede al centro una donna inquietante che accompagna Ruby per tutta la sua vita, il tutto mentre il Dottore è misteriosamente scomparso.
“Atterrati sulla costa gallese, il Dottore e Ruby intraprendono il viaggio più strano della loro vita. In un pub sferzato dalla pioggia, la gente del posto si siede nel timore che antiche leggende prendano vita.”
Può sembrare sicuramente un paradosso, ma, ragionando per assurdo, il pregio di episodi come questo sta proprio nell’assenza del Dottore, togliere infatti il Signore del Tempo dall’equazione, significa guidare ad alta velocità senza cinture di sicurezza.
Peraltro, l’episodio di questa settimana ci offre un parallelismo con il precedente, dove abbiamo avuto il Dottore bloccato in una situazione di pericolo, mentre in questo episodio abbiamo invece una situazione alla rovescia, con Ruby costretta ad affrontare una minaccia che inizialmente non sembra essere così problematica come potrebbe apparire, ma con il proseguo delle vicende si dimostrerà non meno pericolosa di quella della precedente settimana.
Il ritmo narrativo di questo episodio sembra essere molto casuale, ma non privo di senso.
La prima parte dell’episodio vede Ruby approcciarsi al mistero che ruota intorno alla sparizione del Dottore e alla comparsa di una donna che però non riesce a raggiungere, perché si mantiene sempre ad una debita distanza, per la precisione quella di 73 yards, e ogni volta che tenta di avvicinarsi a lei, la stessa si allontana esattamente della medesima distanza.
Nonostante questo però, il mistero al centro della storia non viene sin da subito subito indagato nel profondo, ci sono infatti diversi momenti di interazione tra Ruby e i personaggi che incontra sul suo cammino, interazioni che contribuiscono a staccare la sua attenzione sulla donna del mistero, per poi riportarla nuovamente su di essa.
Nel frattempo, cresce la frustrazione provata da Ruby per via della situazione contingente nella quale si ritrova incastrata, frustrazione che diventa propria anche dello spettatore, il quale insieme alla protagonista, inizialmente non si capacita di come nessuno prenda sul serio il problema e infatti progressivamente alla fine tutti abbandonano Ruby, persino sua madre, che va incontro al medesimo destino a cui sembrano essere condannati tutti i malcapitati che entrano in contatto con la donna del mistero, i quali fuggono terrorizzati alla prima interazione.
Persino il sollievo che porta l’inaspettato ingresso in scena di Kate con la UNIT al seguito, viene fatto crollare come un castello di carte, quando anche la nota agenzia cade preda dell’inquietante potere della donna del mistero.
Sta proprio in questo la forza, nonché il punto focale, della storia al centro di questo episodio: lo spettatore, piuttosto che farlo cadere nello sconforto, viene messo di fronte ad una verità che si cerca di nascondere, perché scomoda, ma di cui tutti nel profondo sono consapevoli: la maggior parte delle persone va avanti con la propria vita e ignora i problemi che gravitano attorno ad esse.
Tanto è vero che, ad un certo punto, Ruby alla fine si arrende e comincia a costruirsi la sua vita quotidiana, vivendo ben vent’anni senza compiere alcun tentativo volto a cercare di capire dove sia finito il Dottore o di quale possa essere la soluzione all’enigma rappresentato dalla donna del mistero.
Anche quando Ruby trova un nuovo obiettivo da perseguire, ricordando l’avvertimento fatto ad inizio episodio dal Dottore in merito alla persona del Primo Ministro del futuro Roger AP Gwilliams, questo senso di adattamento a quella che è di fatto divenuta la sua nuova normalità continua a persistere, mentre assiste alla progressiva ascesa al potere di un uomo orribile caratterizzato da una visione politica distorta e deviante, con la quale Davies cattura e rappresenta brillantemente il clima politico attuale e le preoccupazioni per il futuro.
L’episodio gioca molto anche sulla confusione nella quale ad un certo punto entra lo spettatore, mentre assiste al dipanarsi della vita di Ruby di fronte ai suoi occhi.
Il pubblico è infatti consapevole del fatto che la situazione, in qualche modo, deve tornare alla normalità, eppure, mentre l’episodio si avvicina sempre più alla conclusione, il mistero non sembra trovare una soluzione.
Questo fino al momento in cui, con una Ruby ormai prossima alla morte, ci viene finalmente svelata l’identità della donna del mistero, che è sempre rimasta a 73 yards di distanza da lei.
Si tratta della stessa Ruby che, come in un loop temporale, ha dovuto vivere la sua intera esistenza prima di poter avere la possibilità di avvertire il Dottore e la sé stessa del passato per impedire l’innescarsi degli eventi a cui abbiamo assistito a partire dall’inizio.
Questo episodio permette inoltre al personaggio di Ruby di risplendere con un ottima caratterizzazione che, gioco forza data la situazione, non aveva ricevuto fino ad ora in modo così approfondito e viscerale.
Ruby potrebbe anche non aver risolto il mistero come avrebbe fatto il Dottore o con lo stesso zelo ossessivo di altre companion, ma ha comunque capito a modo suo come capovolgere la situazione a suo vantaggio e fare qualcosa di cui sentirsi fiera.
Mi aspettavo qualcosina di più, in termini di pericolosità, dal personaggio di Roger AP Gwilliams, intendiamoci: non che non lo sia! Ma, di fatto, tutto a quello a cui aspira rimane (fortunatamente) molto astratto, mentre per come era stato introdotto sembrava dovesse causare guai molto più concreti.
Si potrebbe anche dire però che a volte la cosiddetta “pistola puntata alla testa” riesce a sortire più effetti di una minaccia concretamente attuata.
Nonostante l’inevitabile lieto fine, per le ovvie medesime ragioni di settimana scorsa, dettate dal fatto che siamo solo a metà stagione, l’episodio di questa settimana riesce a mantenere l’attenzione dello spettatore, che fino all’ultimo resta in allerta, grazie alle leggende tipiche del folklore popolare gallese che arricchiscono la storia stuzzicando e divertendo, alla sottolineatura fatta su quelle scomode verità con cui a volte si finisce inevitabilmente con l’impattare e infine anche grazie alla presa di coscienza che a volte la vita ci lascia con più domande che risposte e il bello dell’ignoto sta proprio nel fatto che non tutti i quesiti devono per forza trovare sempre e comunque una soluzione.
Con questo episodio Davies mantiene la parola data: il nuovo Doctor Who della seconda Era Davies esalta e abbraccia pienamente il lato più fantasy e soprannaturale della serie mettendolo molto più al centro rispetto alle passate stagioni.
Vi aspetto sabato prossimo con una nuova recensione per continuare insieme il nostro viaggio a bordo del TARDIS.
Il trailer del quarto episodio: “Il Cerchio delle Fate” (73 Yards):
Recensioni episodi precedenti(clicca per leggerle):
Episodi 1-2
Episodio 3
Doctor Who (14esima serie) - Episodio 4
Millie Gibson: Ruby Sunday
Ncuti Gatwam il Dottore
Sian Phillips: Enid Meadows
Aneurin Barnard: Roger AP Gwilliams
Maxine Evans è Lowri Palin
Hilary Hobson: La Donna
Susan Twist: Escursionista
Sion Pritchard: Joshua Steele
Gweion Morris: Ifor Jones
Elan Davies: Thin Lucy
Glyn Pritchard: Eddie Jones