Doctor Who e Ruby giungono ai margini di un’apparente utopia fatta su misura per giovani facoltosi, ma mai come in questo contesto è il caso di dire che le apparenze ingannano e ogni aspettativa verrà ribaltata.
Con il quinto episodio si compie ufficialmente il proverbiale giro di boa ed entriamo nella seconda parte di questa stagione.
Al centro di questa puntata, una storia che, devo dire, personalmente non mi ha coinvolto particolarmente, soprattutto, perché ritroviamo ancora una volta il duo di protagonisti, in particolare il Dottore, non venire sfruttati a pieno potenziale, anche se non possono non riconoscersi i punti di forza dell’episodio che emergono progressivamente con lo svolgersi delle vicende, regalandoci, a storia conclusa, una breve ma intensa performance da parte di Ncuti Gatwa e una profonda riflessione sulle tematiche al centro di questo episodio.
Come detto, non si può certamente negare il fatto che anche questo episodio offre molti spunti di riflessione sulla società di oggi: ostaggio dei social media e travolta da un fiume di informazioni che spinge il pubblico destinatario verso il senso opposto, fino a rasentare l’indifferenza.
Doctor Who – Il Pianeta dei Mostri
Il quinto episodio: Il Pianeta dei Mostri (Dot and Bubble), scritto da Russell T Davies e diretto da Dylan Holmes Williams, ci trasporta nella realtà del mondo di Finetime (Città Bella), una colonia composta unicamente da giovani facoltosi su un pianeta alieno, apparentemente felice e armoniosa, ma sotto assedio da parte di una terribile minaccia che sta divorando i suoi stessi cittadini:
“Il mondo di Finetime, una colonia su un pianeta alieno, apparentemente felice e armoniosa, ospita però una terribile minaccia che sta divorando i suoi stessi cittadini. Lindy Pepper Bean deve fare i conti con una situazione pericolosa e fuori controllo.
Un suono gorgogliante, sbavante, sgranocchiante può essere sentito dietro ogni angolo e i suoi amici stanno misteriosamente scomparendo.
Il Dottore e Ruby riusciranno a far vedere la verità agli abitanti di Finetime prima che sia troppo tardi?”.
Al centro di questo episodio troviamo il personaggio di Lindy Pepper-Bean (Callie Cooke) che incarna lo stereotipo della ragazza benestante, viziata e dipendente dai social, al punto da non essere nemmeno in grado di camminare correttamente senza la guida del DOT, il sistema di intelligenza artificiale che controlla Finetime.
La protagonista arriva addirittura a non rendersi conto di cosa le accade intorno: persino quando la situazione prende una piega altamente pericolosa, trova comunque modo di lamentarsi e anteporre le priorità sbagliate, mentre liquida stizzosamente quelle che non le aggradano.
Quando si rende finalmente conto che tutti i suoi amici stano venendo progressivamente divorati dai mostri lumaca, si convince nel farsi guidare verso la salvezza da Ruby e il Dottore.
Sebbene venga nuovamente messo leggermente da parte il Dottore, anche se in misura non così massiccia come settimana scorsa, il fulcro di questo episodio è proprio quello di scoprire la realtà di Finetime e il pericolo che la sta minacciando, attraverso la percezione di Lindy.
Il Dottore e Ruby non sono l’unica guida in cui si imbatte Lindy, che inaspettatamente si trova di fronte ad uno dei suoi idoli, il noto influencer conosciuto come Ricky September (Tom Rhys Harries).
Al primo impatto con il personaggio di Ricky, lo spettatore è inevitabilmente portato a sospettare che sia in qualche modo coinvolto nel complotto al centro di questo episodio, ma è proprio in questo che si nasconde la forza di questa storia: nulla è come sembra e ogni aspettativa è destinata ad essere disattesa.
Ricky, infatti, si dimostra un personaggio molto positivo, si scopre in realtà che la sua vita sul social ‘Bubble’ è meno intensa di quello che potrebbe apparire, vive molto la realtà del suo mondo (seppur dal suo appartamento), si informa sulla storia passata, motivo per cui, al pari del Dottore, è a conoscenza della via di fuga che intraprende insieme a Lindy per evitare di essere digeriti dai mostri lumaca.
Ricky, inoltre, cerca fino all’ultimo di proteggere Lindy dalla tragica verità: il loro Mondo Natio, sui cui si trovano i rispettivi ricchi genitori, è già caduto, preda dei mostri lumaca.
Il colpo di scena, quando si scopre che i mostri stanno uccidono in ordine alfabetico, è proprio il tradimento da parte di Lindy, la quale, al fine di assicurare la sua sopravvivenza, rivela al sistema DOT che, in realtà, quello di “September” è un soprannome per Ricky, mentre il suo cognome comincia per C e quindi viene prima di lei.
Il culmine lo raggiungiamo verso la fine dell’episodio, quando lo spettatore, senza più filtri, viene messo di fronte al fatto che quella di Finetime è una realtà elitaria, un paradiso dove solo i più ricchi e “puri” giovani di etnia caucasica hanno il diritto di abitare, tanto da essere disposti ad andare incontro a quella che palesemente sarà una morte certa, nella loro tentativo di salvarsi, pur di rifiutare l’aiuto del Dottore, semplicemente per mantenere salde le loro convinzioni razziste.
Lo spettatore non può non rimanere avvilito di fronte a tutto ciò, il Dottore manda giù la sua rabbia e frustrazione, dicendo ai sopravvissuti che possono pensare e dire quello che vogliono di lui, basta che gli diano la possibilità di salvarli.
Tutto ciò però non avviene, fino all’ultimo lo spettatore pensa che, come al suo solito, il Dottore ribalterà la situazione, ma non è così.
Anche quando Lindy sembra dare tenui segni di un risveglio di coscienza, questo non si verifica, e si allontana dal Dottore e da Ruby con uno sguardo tra lo sprezzante e il confuso.
Il Dottore ride frustrato, grida e si agita, ma a nulla serve tutto ciò, e alla fine assiste impotente all’ignoranza di coloro che, pur di evitare di cambiare opinione o prospettiva, si dirigono verso quella che sarà una morte sicura, il tutto esaltato dalla brillante performance di Ncuti Gatwa.
Questo è un altro colpo di scena, per gli standard di Doctor Who, che, soprattutto in questo episodio, ribalta le aspettative del pubblico come non mai e questa volta condivido anche la versione italiana del titolo, dal momento che, come si può facilmente notare, le creature lumaca ad un certo punto passano in secondo piano, e questo, perché i veri mostri, in realtà, sono gli stessi abitanti di Finetime.
Piccola chiosa sull’ennesima apparizione di Teresa Twist, che in questa occasione interpreta la madre di Lindy, e sulla quale il Dottore e Ruby hanno un divertente scambio di battute sulla frequenza delle sue comparse già avvenute nei precedenti episodi.
Come ho detto, pur essendo questo l’episodio che mi ha coinvolto di meno, finora, le implicazioni culturali e sociali, nonché gli spunti di riflessione che porta con sé, non sono minimamente in discussione e si rivelano oggetto di tematiche assolutamente forti e concretamente attuali, che non possono non suscitare qualche esame di coscienza.
Nel salutarvi e darvi appuntamento alla recensione dell’episodio di settimana prossima, vi lascio con una piccola curiosità: Russel T Davies aveva già proposto questa storia per la precedente settima stagione di Doctor Who con l’Undicesimo Dottore (Matt Smith) e Clara Oswald (Jenna Coleman), ma venne messa da parte per questioni di budget.
Il trailer del quinto episodio: “Il Pianeta dei Mostri” (Dot and Bubble):
Recensioni episodi precedenti(clicca per leggerle):
Episodi 1-2
Episodio 3
Episodio 4
Doctor Who (14esima serie) - Episodio 5
Lindy Pepper-Bean: Callie Cooke
Ricky September: Tom Rhys Harries
Cooper Mercy: Eilidh Loan
Harry Tendency: Aldous Ciokajlo Squire
Hoochy Pie: Niamh Lynch
Valerie Nook: Millie Kent
Blake Very Blue: Billy Brayshaw
Gothic Paul: Pete MacHale
Dr Pee: Max Boast
Rotterdam Twin 1: Elloise Bennett
Rotterdam Twin 2: Olivia Bennett
Weatherman Will: Jack Forsyth-Noble
Alan K Sullivan: Milo Callaghan
Penny Pepper-Bean: Susan Twist
Suzie Pentecost: Ellie-Grace Cashin
Brewster Cavendish: Jamie Barnard