Dopo cinque anni di attesa, arriva in tutte le edicole e fumetterie il crossover DC/Sergio Bonelli Editore più atteso: per la prima volta in assoluto, Dylan Dog e Batman vivranno un’avventura fianco a fianco! Questa è la recensione del primo numero, ovviamente senza spoiler
Dopo aver atteso per ben cinque anni (da Lucca Comics & Games 2018, anno in cui venne ufficialmente annunciata la collaborazione tra DC Comics e Sergio Bonelli Editore per realizzare tre crossover speciali), abbiamo finalmente tra le mani il primo albo di Dylan Dog/Batman, che fa seguito a Flash/Zagor: La scure e il fulmine e Nathan Never/Justice League: Doppio Universo. Ricordo ancora che quando venne annuciato questo progetto fu accolto con un certo scetticismo da una parte dei lettori, convinti che i colorati supereroi americani avessero poco o nulla a che spartire con i personaggi della storica casa editrice italiana. Ecco, questa è la cosa più sbagliata che chiunque potesse mai pensare.
I grandi autori Bonelli che hanno lavorato a questo complesso progetto hanno dimostrato che non solo nel mondo della fantasia è davvero tutto possibile, ma che se l’azione si muove sulla base di una storia solida, realizzata da chi ha a cuore entrambi gli universi narrativi, allora i limiti e le distanze si possono azzerare. Certo, inizialmente fa strano vederli insieme, magari sulla stessa copertina. Ma una volta immersi nella lettura, sarà tutto normale e verosimile, ovviamente se si ha la voglia di accettare le regole del gioco e ricordarsi che dopotutto parliamo di eroi che abitano nella nostra immaginazione, luogo caro a tutti noi che cerchiamo di non abbandonare mai del tutto.
Come dicevamo in apertura, il progetto inizialmente era stato accolto con un certo scetticismo, ma più passavano i mesi e più saliva una certa curiosità. Soprattutto vedendo che sostanzialmente i migliori nomi in forza a Bonelli erano stati impiegati in questo crossover, che nessuno dalle parti di Via Buonarroti ha mai pensato di prendere sotto gamba. Abbiamo atteso tanto anche a causa della pandemia, ma poi sono arrivati, come promesso, i già citati incontri tra Flash e Zagor nel 2021 e tra Nathan Never e la Justice League nel 2022, lasciandoci con la sensazione di aver letto delle storie molto buone, scritte con passione e amore per i personaggi e illustrate magnificamente da alcuni dei più grandi talenti che il nostro Paese può vantare. Ora però mancava il piatto forte, quello che aspettavamo sin dall’inizio: Batman e Dylan Dog, il Cavaliere Oscuro e l’Indagatore dell’Incubo. Insieme, per la prima volta.
Dopo un numero zero di 32 pagine uscito nel 2019, avevamo avuto immediatamente la sensazione che qui non si stava affatto scherzando: a realizzarlo, lo stesso team creativo che si è occupato della miniserie di tre albi in vendita a partire da questo mese, vale a dire Roberto Recchioni ai testi, Werhter Dell’Edera e Gigi Cavenago ai disegni, esaltati dai colori di Giovanna Niro. Quello ci era bastato per capire che si stava cercando di costruire una storia vera, che affondasse le proprie radici addirittura nel passato dei due personaggi e delle loro rispettive nemesi. Essendo un numero zero propedeutico solo per gettare delle basi, i due eroi non s’incontrano mai. E questo è stato oggettivamente un colpo di genio: leggi la storia, ti aspetti che prima o poi i due si ritroveranno faccia a faccia… ma quel momento non arriva, è troppo presto, bisogna – giustamente – alimentare un sano hype.
Ma ora non si può più tornare indietro, Gotham e Londra sono entrate in contatto e i loro maggiori esponenti sono pronti per conoscersi.
Lo hanno fatto – finalmente – quest’anno, nel primo numero di questa miniserie evento. Quello che ho maggiormente apprezzato di questo primo e introduttivo capitolo, è che Recchioni non ha scelto l’ormai classica e scontata strada delle dimensioni parallele o di multiversi vari che si scontrano, ma ha ripreso un concetto che solitamente veniva usato nei crossover tra Marvel e DC negli anni 70 e 90: gli eroi vivono tutti nello stesso pianeta, solo in zone diverse. Un concetto tanto semplice, che oggi sembra quasi rivoluzionario. Come mai non si erano mai incontrati prima? Magari non ce n’era stato bisogno, magari lo hanno fatto e noi lettori non l’abbiamo visto oppure – più semplicemente – abitavano in zone diverse degli USA o del mondo.
Proprio come in questo caso. Nella realtà della mini in questione, Batman e Dylan vivono nello stesso universo e soprattutto nella stessa Terra, solo in due continenti diversi. Hanno sentito parlare l’uno dell’altro, ma ovviamente non c’era mai stata occasione d’incontrarsi prima: oltretutto considerate che se per l’Indagatore dell’Incubo il Cavaliere Oscuro era poco più che una leggenda popolare, per quest’ultimo l’inquilino di Craven Road 7 era solo un semplice ciarlatano da quattro soldi.
Capirete bene che con queste premesse, l’alleanza contro le forze combinate di Joker e Xabaras non poteva partire esattamente con il piede giusto…
Ma come ci è finito Batman a Londra?
Xabaras propone a Joker di spostare il suo raggio d’azione nel posto più lontano possibile da Gotham e dal suo protettore: il principe pagliaccio del crimine prende così la palla al balzo e insieme a Killer Croc decide di volare nel Regno Unito, lontano dalla sua nemesi, per spargere terrore anche nel vecchio continente… ma non ha fatto i conti con la caparbietà del Cavaliere Oscuro, il quale non si lascia certo intimidire da un volo transoceanico per catturare il suo storico nemico e si mette subito sulle sue tracce. Le indagini lo portano a suonare alla porta di un certo Indagatore dell’Incubo, che nel frattempo ha avuto modo di conoscere una certa Selina Kyle, della quale si è perdutamente innamorato (il solito, vecchio, Dylan…), ma tra Bruce Wayne e l’Old Boy non nasce alcuna amicizia, anzi.
Ovviamente la storia li porterà a passare molto tempo insieme e saranno costretti a collaborare, seppur in modo riluttante, per fermare i due nemici, le cui forze combinate potrebbero creare davvero parecchi problemi. Questo è – in modo molto stringato – il plot del primo numero e ovviamente di più è davvero complicato poter rivelare.
La storia scorre bene – forse, se proprio dobbiamo trovare un difetto è che le vicende si susseguono in modo un po’ troppo rapido – e non solo tiene alta l’attenzione, creando quella sana attesa per il numero successivo, ma risulta interessante e soprattutto divertente per i fan di entrambi i personaggi. Il primo numero è per forza di cose introduttivo, ma si capisce che siamo di fronte all’inizio di una saga corale, di grande respiro, scritta con rispetto da parte di chi ama queste due icone e disegnata anche meglio da due Artisti che vorrei vedere sempre al lavoro sul Cavaliere Oscuro, che ci regalano un Batman ruvido, massiccio, imponente, forte.
Inutile nascondersi dietro un dito, i disegni sono il vero fiore all’occhiello di questo crossover evento. Dell’Edera ai layout e Cavenago ai disegni confezionano delle tavole magnifiche, che meriterebbero un grande formato (che probabilmente arriverà con la ristampa in volume il prossimo novembre), ricche di dettagli che esaltano l’insieme in modo davvero grandioso. Ogni pagina, credetemi, è una gioia per gli occhi e la narrazione non può che guadagnarne.
Fatto questo doveroso inciso, veniamo alla parte più interessante della trama: gli incontri tra i membri del cast. Proprio così, perché qui a fare la reciproca conoscenza non sono solo Batman, Dylan, Joker e Xabaras, ma anche i comprimari più stretti. Vedere lo scambio di battute tra Groucho e Alfred vale il prezzo del biglietto, signore e signori. Ma anche Bloch che chiama il commissario Gordon per sapere in che modo può contattare il Cavaliere Oscuro (e rimane di stucco quando viene a sapere del Bat-segnale…), oppure… ok, mi devo fermare.
Impossibile non menzionare i dialoghi: puntali, taglienti, cuciti ad arte sulla personalità di ogni personaggio. Forse è proprio lì che Recchioni ha dato il massimo, ma come detto poco più su, è evidente che lui ami entrambi gli universi, che li conosca quanto basta per raccontarceli con poche, semplici battute. Ecco, forse la forza più grande di questo albo introduttivo è proprio la sua semplicità nel racconto.
Piccola nota: non serve sapere molto della continuity per leggere questa mini. Si tratta delle versioni “classiche” dei due personaggi, il che vuol dire che Alfred è ancora vivo e assiste il signor Wayne con lealtà, che Bloch è ancora in servizio e Groucho lancia la pistola a Dylan, senza capire perché diavolo debba essere lui a portarsela dietro.
No, questo primo numero non è certo un capolavoro.
Si legge fin troppo rapidamente e alla fine hai la sensazione che qualcuno abbia spento la TV proprio nel bel mezzo di un film che ti sta prendendo (e questo ovviamente è un qualcosa di voluto).
Però quando lo chiudi, riguardi la copertina e lo sfogli ancora, al netto di tutto non puoi far altro che pensare “che spettacolo”.