E se uno dei migliori fumetti su Superman non parlasse (direttamente) dell’Azzurrone? Steven T. Seagle e Teddy Kristiansen per DC Black Label ci offrono una storia meravigliosa, dove realtà e finzione si incontrano regalando un racconto unico.
Superman torna in fumetteria e libreria con uno dei migliori lavori a lui dedicati grazie a Panini Comics, che ha recentemente ristampato in edizione cartonata la graphic nove targata DC Black Label (originariamente uscita sotto l’etichetta Vertigo), …è Superman! (It’s a Bird! in originale, È un aereo… nell’edizione precedente di RW Lion). L’opera, scritta da Steven T. Seagle (autore di Sandman: Mystery Theatre) e illustrata da Teddy Kristiansen (che per questo lavoro ha vinto il prestigioso premio Eisner), racchiude la storia semi-autobiografica di Seagle stesso, affrontata in parallelo con la destrutturazione dell’eroe per eccellenza, simbolo della DC.
…è Superman – La trama
Il protagonista (Seagle/Steve) è un promettente autore di fumetti a cui, improvvisamente, una telefonata cambia la vita: la casa editrice ha deciso di affidargli la serie regolare di Superman, un’occasione irripetibile! Ma quella che chiunque altro vivrebbe come un regalo dell’universo, per Steve è un bel problema: segretamente, infatti, ha da sempre odiato il perfettissimo Uomo d’Acciaio. Come farà a scrivere proprio di lui in modo convincente?
Alle spalle di tanto astio c’è un trauma familiare che lo ha profondamente segnato: stava leggendo proprio un fumetto di Superman il giorno in cui l’amata nonna è morta, portata via da un male terribile e subdolo. Nella famiglia dell’autore corre infatti la malattia di Huntington, rara, degenerativa, incurabile e, soprattutto, ereditaria. Una spada di Damocle pende da sempre sulla testa di Steve e dei suoi cari: cosa gli sarà toccato in sorte alla lotteria genetica?
Il dover disegnare un eroe quasi indistruttibile è l’occasione dell’autore-Seagle per affrontare un viaggio introspettivo, scavando sotto l’apatia e il distacco dietro cui si è trincerato per proteggersi, per affondare fino in fondo nei suoi timori più oscuri. E più andrà a fondo, più si sfogherà su Superman, denigrandolo e smontando pezzo dopo pezzo la figura dell’eroe divino, del salvatore proveniente da un altro pianeta. Paradossalmente, sarà proprio quell’eroe che tanto odia a salvarlo da sé stesso, permettendogli di fare pace con i propri demoni e di affrontare la vita con rinnovata serenità.
Superman e i suoi cliché
Il fumetto presenta varie caratteristiche che ho trovato molto affascinanti: la prima è sicuramente l’approccio autobiografico, in genere poco adatto a una storia su Superman, accompagnato per giunta dalla rottura frequente della quarta parete. Capita spesso, infatti, che Seagle – che è al tempo stesso attore, protagonista e narratore della storia – si rivolga direttamente al lettore, dando sfogo a tutta la frustrazione che lo attanaglia man mano che la storia prosegue.
Uno di tutti gli aspetti più interessanti di tutta quanta la lettura sta nel come l’autore scelga di incarnare Il classico detrattore di Superman, procedendo per luoghi comuni e frasi fatte che non tengono conto degli 85 anni di serializzazione, andandosi così a soffermare su delle nozioni meramente enciclopediche che anche il fan meno accanito conosce e da per scontante. Cosa oltremodo sbagliata, in quanto nella sua lunga vita editoriale, Superman via via ha subito profondi cambiamenti, che lo hanno trasformato in una figura molto più complessa e sfaccettata in confronto a quella della Golden Age, epoca in cui l’Azzurrone doveva incarnare principalmente il concetto stesso di Super Eroe, soffermandosi poco o nulla sulla controparte umana, infondendo in qualche modo una speranza in un’America degli anni 30 che decisamente non se la passava bene.
Il personaggio creato da Jerry Siegel e Joe Shuster e apparso nel 1938 non è quello di oggi, non può esserlo: il mondo cambia e con esso i suoi eroi, nessuno escluso.
Allora perché nonostante tutta questa enorme evoluzione, Seagle sceglie deliberatamente di non approfendire nulla a riguardo? Semplicemente perché per l’autore trovargli dei difetti ad ogni costo rappresenta per lui l’unico porto sicuro all’interno della sua mente attanagliata dall’oscurità dei suoi pensieri e delle sue paranoie. Dalle sue pagine emerge quasi un grido: se Superman è invulnerabile e indistruttibile, perché io devo esserlo?
Tirarlo giù dal piedistallo e portandolo al suo stesso livello quindi diventa per Seagle un gesto necessario per esorcizzare la paura, non ammettendo così a se stesso e a chi lo circonda che in realtà ha un bisogno disperato di aiuto.
Un meccanismo di difesa contorto eppure così umano ed affascinante che porterà il lettore ad immergersi nella mente dell’autore, arrivando quasi ad essere disgustati dal vittimismo di Seagle, il quale da protagonista diventa in Villain della storia, allontanando tutto e tutti, ma come nelle migliori storie anche nell’ora più oscura vi è sempre una speranza, ed è qui che …é Superman si rivela essere un’opera straordinaria.
Superman come simbolo d’amore universale
Uno degli aspetti che più mi ha colpito di questa storia è stata (paradossalmente) la copertina di questa bellissima ristampa, così semplice eppure tanto evocativa, una volta che si è letto il fumetto. Mostra semplicemente Superman di spalle, parzialmente in ombra, con il mantello rosso a riempire l’intero spazio, quasi che voglia raccogliere tutto il mondo sotto di esso.
Ed è proprio nel finale infatti che emerge l’essenza dell’Uomo d’Acciaio: figura che sarà pur vulnerabile a un sasso (parole dell’autore, ndr), ma nonostante tutto, storia dopo storia, ha saputo dimostrare un profondo amore per l’umanità, accogliendola indiscriminatamente sotto la propria protezione, avvolgendola delicatamente in quel drappo rosso che saprà infondere nuovamente speranza e fiducia nel prossimo, così come farà con lo stesso Steve, il quale calunnia dopo calunnia, lentamente verrà a patti con i suoi demoni interiori consapevole in cuor suo di non essere più solo, rendendosi conto che grazie a Superman tutto ebbe inizio e che sempre grazie a lui, (forse) tutto sarebbe finito.
Questo fumetto saprà regalarvi emozioni sincere e profonde, attraverso una storia incredibilmente umana e soprattutto autentica, in quanto ci ricorda che non si è mai soli nel dolore e che c’è sempre qualcuno disposto a tenderci una mano anche in quei momenti dove l’oscurità sembra prevalere, possiamo sempre trovare della luce a cui aggrapparci, sia che essa venga da un fumetto o dalle altre persone, basta semplicemente non arrendersi e continuare a lottare. Ricordandoci così che non bisogna per forza essere super per aiutare il prossimo, lanciando così ad ogni lettore un messaggio d’amore universale che forse, dopotutto, è ciò che Superman ha sempre rappresentato.