Eden – La natura dell’uomo in una storia vera

Il premio Oscar Ron Howard porta sul grande schermo la storia di un gruppo di coloni europei che, decisi a lasciarsi alle spalle gli effetti devastanti della Prima Guerra Mondiale, cercano rifugio nelle remote isole Galápagos, spinti dal desiderio di una vita libera, autentica e lontana dal pensiero borghese che, secondo loro, sta distruggendo l’umanità. “Eden” è un film ambizioso che vanta un cast eccezionale che include Jude Law, Vanessa Kirby, Sydney Sweeney e Ana de Armas. Soprattutto, è un film che racconta un’incredibile storia realmente accaduta. Noi lo abbiamo visto e queste sono le nostre impressioni, ovviamente senza spoiler

copertina recensione eden


“Eden”, un film che fa riflettere

Ogni film nasce con degli obbiettivi ben precisi. Ci sono film che giungono nelle nostre sale con il solo scopo di intrattenere. Facciamo riferimento a quelle opere che propongono storie che puntano a coinvolgere, divertire e offrire un’esperienza piacevole allo spettatore. Tipicamente presentano una trama semplice, facilmente accessibile ad un vasto pubblico.

CI sono pellicole che, invece, vanno oltre il semplice intrattenimento. Si tratta di opere che stimolano lo spettatore a profonde riflessioni, lo inducono a interrogarsi su tematiche più o meno complesse. Si tratta di un cinema che, attraverso la narrazione o scelte stilistiche mirate, sfida il pubblico a riflettere su aspetti etici, sociali, politici e filosofici.

Eden

È raro imbattersi in film capaci di coniugare intrattenimento e stimolo al pensiero critico. Eden“, ventottesima opera da regista (se abbiamo contato bene) di Ron Howard, è uno di questi rari esempi. Presentato in anteprima mondiale al Toronto International Film Festival nel settembre 2024 e dopo aver inaugurato il 42º Torino Film Festival nel novembre dello stesso anno, “Eden” arriva finalmente nelle nostre sale cinematografiche distribuito da 01 Distribution

Ron Howard, noto per capolavori come “A Beautiful Mind “(vincitore dell’Oscar per “Miglior Film” e “Miglior Regia”), “Apollo 13 e “Cocoon – L’energia dell’universo, porta sul grande schermo una vicenda basata su eventi realmente accaduti. Una delle tante affascinanti storie che si celano dietro i grandi eventi storici e che, spesso, rimangono nell’ombra. “Eden” ci racconta la misteriosa vicenda conosciuta come “The Galapagos Affair“, un enigma irrisolto ambientato negli anni ’30 sull‘isola di Floreana, nell’arcipelago delle Galápagos.

L’individualismo radicale del dottor Friedrich Ritter

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Siamo alla fine della Prima Guerra Mondiale e l’Europa si sta leccando le ferite dopo un conflitto folle che ha lasciato strascichi pesanti. Un medico tedesco di nome Friedrich Ritter (Jude Law) e la sua compagna affetta da sclerosi multipla Dore Strauch (Vanessa Kirby) sbarcano a Floreana, un’isola allora disabitata nell’arcipelago delle Galápagos, al largo delle coste dell’Ecuador. La coppia è alla ricerca di conforto. in fuga da un’esistenza difficile in una Germania devastata dalla Grande Guerra. Il loro desiderio è quello di riscoprire i valori autentici della vita e abbandonare un pensiero borghese che, secondo il loro pensiero, sta distruggendo l’umanità.

Questi novelli Robinson Crusoe cercano di sopravvivere in luogo tutt’altro che ospitale, un ambiente funestato da un clima torrido dove «qualsiasi cosa può uccidere». La coppia passa il suo tempo a coltivare il loro orto e respingere le bestie selvatiche che minacciano il raccolto. In particolare, il dottor Ritter si dedica alla scrittura di un libro che rappresenta il manifesto del suo credo filosofico. La comunicazione con il mondo esterno viene garantita da un rudimentale servizio di posta. Le gesta della coppia attirano l’attenzione di chi è rimasto in Germania e, ben presto, i due vengono raggiunti da Heinz e Margret Wittmer (interpretati rispettivamente da Daniel Brühl e Sydney Sweeney).

La famiglia Wittmer giunge sull’isola attratta dal miraggio di una nuova esistenza di pace in simbiosi con la natura e dal tenore di vita dei Ritter: «l’uomo che doma la natura» secondo le ricostruzioni edulcorate del dottore tedesco. La convivenza tra le due famiglie diventa subito problematica, soprattutto per lo spiccato sentimento di misantropia sviluppato dal dottor Ritter ma, ben presto, si stabilizza su labili regole di buon vicinato basato su un sano rispetto reciproco. La vita a Floreana è tesa ma armoniosa. Tutto è destinato a cambiare con l’arrivo dei coloni successivi.

La Baronessa e i suoi amanti

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Al centro del mistero delle Isole Galápagos si stagla l’enigmatica figura della baronessa austriaca Eloise Wehrborn de Wagner-Bosquet (Ana de Armas), una sedicente aristocratica che giunge sull’isola accompagnata dai i suoi due amanti tedeschi Rudolf Lorenz e Robert Phillipson (Felix Kammerer e Toby Wallace). Il suo ambizioso progetto è quello di stabilirsi sull’isola per realizzare il sogno di costruire un esclusivo hotel destinato a una clientela facoltosa.

Le origini della baronessa sono avvolte nel mistero: non è chiaro se la sua nobiltà sia autentica o frutto della sua avvenenza e delle sue spiccate doti manipolatorie e seduttive. Sicuramente è una figura che si distingue per essere apertamente selvaggia ed estroversa, con uno stile di vita in netta controtendenza rispetto a quello degli altri abitanti dell’isola. La baronessa Eloise Wehrborn rappresenta un vero e proprio elemento destabilizzante per il già sottile equilibrio che si è instaurato tra la famiglia Wittmer e i Ritter.

Il regista Milos Forman la definirebbe quel “qualcuno che volò sul nido del cuculo“. Le tensioni crescono inesorabilmente, alimentate dal desiderio della baronessa di eliminare gli altri coloni e assicurarsi la sopravvivenza. Si innesca così un’escalation di conflitti, una lotta spietata e senza esclusione di colpi che conduce a un epilogo tutt’oggi avvolto nel mistero, che ovviamente non sveleremo per non rovinare la visione.

The Galápagos Affair

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Del “Galapagos Affair” esistono diversi documenti tra cui libri scritti dai protagonisti della vicenda. Una documentazione che espone una versione dei fatti che risulta spesso contraddittoria e lacunosa. Dalla questi accadimenti è stato realizzato un documentario del 2013 dal titolo “The Galapagos Affair: Satan come to Eden” diretto da Daniel Geller e Dayna Goldfine che vede star come Cate Blanchett, Diane Kruger, Connie Nielsen e Sebastian Koch che hanno prestato la loro voce per il doppiaggio. In “Eden” Ron Howard e lo sceneggiatore Noah Pink forniscono la loro versione dei fatti sulla base di questa documentazione e su quello che risulta essere l’epilogo più plausibile.

Ron Howard non avrebbe potuto scegliere una storia più adatta per esplorare i recessi più oscuri dell’animo umano. L’ispirazione per “Eden è giunta al regista durante una vacanza alle isole Galápagos con la sua famiglia, dove venne a conoscenza degli eventi accaduti sull’isola di Floreana negli anni ’30. Affascinato dalla complessità dei personaggi e dalle dinamiche tra loro, Howard iniziò a riflettere su come avrebbe reagito in una situazione simile, costretto a condividere un territorio ostile con persone non desiderate.​

Un messaggio pessimista sulla natura dell’uomo

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Eden si presenta come un’opera che veicola un messaggio profondamente pessimista sulla natura umana. Tutti i protagonisti, spinti dalla necessità di sopravvivere, compiono azioni efferate per assicurarsi il proprio spazio vitale. Anche gli idealismi più radicati vacillano di fronte alla fame e alla disperazione. Il microcosmo rappresentato da Howard è un luogo fuori dal tempo e dallo spazio, dove le leggi che governano la civiltà vengono annullate.

“Eden” è un “Signore delle Mosche” in chiave adulta, che dimostra come, in determinate circostanze, gli individui siano costretti a confrontarsi con le stesse dinamiche da cui cercano di fuggire.​ Basato su eventi realmente accaduti, “Eden invita a una profonda riflessione su chi siamo veramente e su ciò che, con fatica, cerchiamo di nascondere. Come afferma il dottor Ritter in un momento di crollo emotivo: «L’uomo è un animale, e come tutte le bestie è nato per cacciare, mangiare carne, accoppiarsi e uccidere. Per secoli l’uomo ha cercato di celare la sua vera natura, ma questa, prima o poi, è destinata a riemergere».

Un cast stellare dalla forte impronta femminile

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“Eden” è supportato da un cast stellare dove le figure femminili fanno la parte del leone. Senza nulla togliere alla performance attoriale di un Jude Law sempre efficace e affidabile nei panni dell’eccentrico dottor Ritter, sono le recitazioni di Vanessa Kirby, Ana de Amas e Sydney Sweeney a colpire nel segno. La de Armas interpreta il ruolo della bella, cinica e maledetta.

Per alcuni versi molto simile alla Grimilde di Gal Gadot nel tanto chiacchierato “Biancaneve” di Marc Webb anche se, in questo caso, sfruttando la sue capacita seduttive che sembrano quasi magiche agli occhi degli stolti, si mostra ancora più malvagia e diabolica della strega della celebre fiaba Disney: una vera e propria Dea dell’Inganno che farebbe impallidire Loki.

Chi merita applausi a scena aperta è Sydney Sweeney. La giovane attrice americana si sta affermando come una delle interpreti più versatili e determinate della sua generazione. La Sweeney ha intrapreso un percorso artistico che la allontana dall’immagine di semplice sex symbol. Nel pessimo “Madame Web” la vediamo nei panni di una scolaretta in un ruolo marginale che non sfrutta appieno il suo talento.

Nel discreto horror “Immaculate” la vediamo interpretare Suor Cecilia, una giovane novizia americana che rimane vittima di un esperimento genetico finalizzato al concepimento di un nuovo Messia. In “Eden” interpreta Margret, una giovane donna dal carattere gentile e riservato, sposata per convenienza con un uomo più anziano. All’apparenza altruista e premurosa, Margret nasconde una forza interiore che emerge quando la sua famiglia si trova ad affrontare situazioni sempre più difficili. La Sweeney è straordinaria nella parte e, in un’ipotetica competizione attoriale, si “mangia” le sue autorevoli colleghe.

“Eden” è un film che va assolutamente visto

Eden

“Eden” ha suscitato reazioni contrastanti tra critica e pubblico, dividendo gli spettatori per la sua natura ambiziosa e provocatoria.​ Noi ci schieriamo decisi dalla parte di coloro che stanno amando questa pellicola. Howard dimostra ancora una volta la sua maestria nel raccontare la complessità dei suoi personaggi. Il suo sguardo attento alterna i volti segnati dei protagonisti della vicenda con paesaggi mozzafiato e una fauna vibrante, che alla lunga non appare così diversa dai coloni che cercano di dominarla.

La colonna sonora di Hans Zimmer conferisce all’ambientazione un peso emotivo straordinario.​ Supportato da un comparto tecnico eccellente e dalla bravura dei suoi interpreti, “Eden” è un film che va assolutamente visto, assaporato in ogni suo dettaglio e, successivamente, approfondito.

“Eden” è al cinema a partire dal 10 aprile, distribuito da 01 Distribution.

Eden

Eden

Anno: 2024
Paese: USA
Durata: 129 minuti
Regia: Ron Howard
Soggetto: Noah Pink, Ron Howard
Sceneggiatura: Noah Pink
Casa di produzione: Imagine Entertainment, AGC Studios
Distribuzione italiana: 01 Distribution
Personaggi e interpreti:
Jude Law: Dr. Friedrich Ritter
Vanessa Kirby: Dora Strauch Ritter
Daniel Brühl: Heinz Wittmer
Sydney Sweeney: Margret Wittmer
Jonathan Tittel: Harry Wittmer
Ana de Armas: baronessa Eloise Bosquet de Wagner Wehrhorn
Richard Roxburgh: Allan Hancock
Toby Wallace: Robert Phillipson
Felix Kammerer: Rundolph Lorenz
Ignacio Gasparini: Manuel Borja
Voto:

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Mr. Rabbit

Stanco dal 1973. Ma cos'è un Nerd se non un'infanzia perseverante? Amante dei supereroi sin dall'Editoriale Corno, accumula da anni comics in lingua originale e ne è lettore avido. Quando non gioca la Roma

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