Dall’autore di Soil, Deathco e Search and Destroy (tra le sue opere più conosciute) prende vita Evol, la storia di un mondo immaginario in cui i superpoteri non assolvono sempre reali funzioni di giustizia sociale. Atsushi Kaneko, con il suo innegabile talento narrativo, colpisce ancora una volta i suoi lettori, ma facendolo punta davvero lo sguardo un po’ troppo ad Occidente?
Il caos, generatore del mondo e con esso del male oltre che del bene. Secondo molti ritenuto la personificazione del disordine primordiale, di quel vuoto da cui poi avrebbe avuto origine il cosmo intero, nella mitologia e nella cosmologia degli antichi greci è proprio dal caos che sarebbero emersi uomini e dei. Energia pura esplosa e trasformatasi in materia esattamente come nella concezione della nascita dell’Universo secondo la scienza moderna. Una sorta di distruzione destinata, però, a dare vita a decine, centinaia e migliaia di nuovi organismi viventi: il miracolo dell’evoluzione, volendo utilizzare un’espressione ossimorica.
E se da questa, in una qualche strana maniera, i ruoli del mondo si fossero mischiati al punto tale da non sapersi più riconoscere? Se tutto ciò che veniva universalmente etichettato come buono, giusto e degno di validazione si fosse confuso con tutto quello da sempre definito malvagio, illegittimo e irragionevole? Insomma, se il concetto di evoluzione ad un certo punto si fosse scontrato con l’ancora inesplorato straordinario ignoto come sarebbe oggi la nostra vita?
Nella sua nuova serie, Atsushi Kaneko abbraccia proprio questa nuova, seppur non innovativa, concezione di universo, abitato e abitabile da esseri umani ordinari nella loro imperfezione da una parte e dotati di poteri al limite dell’immaginabile dall’altra. Il mangaka, celebre per il suo tratto molto ispirato al fumetto occidentale, già artefice di storie dal calibro di Soil, Search and Destroy e Deathco (pubblicati nel nostro Paese rispettivamente da Planet Manga, J-Pop e Star Comics), riunisce in Evol alcuni degli stilemi più popolari degli ultimi tempi, strizzando in particolare l’occhio ad una delle opere più conosciute (o quanto meno più chiacchierate) di Garth Ennis, cercando però di declinarla alla sua massima punk attitude.
Impercettibile ai più, quello che sembrerebbe essere stato un evento su scala mondiale ha riportato alla luce in tre giovani adolescenti abilità particolari, manifestatesi proprio nel momento di massimo bisogno. Ma in un mondo in cui esistono poteri capaci di andare oltre lo scibile umano nulla dovrebbe ormai sorprendere. Se non fosse per un piccolo fondamentale dettaglio: non a tutti piacciono i supereroi. Soprattutto a coloro in grado di guardare oltre lo scintillante mantello che li ricopre. Cosa fare, allora, se ci si ritrova improvvisamente con il privilegio di chi sta dalla parte sbagliata dell’umanità, dal lato di chi la propria fortuna (o sfortuna, a seconda dei casi) la sfrutta per arricchire i potenti e mettere a tacere chi ricerca solo la verità? Semplice: scatenare il caos sulla Terra.
Topos letterario sempre più presente tra le fila della narrativa supereroistica, la decostruzione della figura dell’eroe sta richiamando a sé un interesse generalizzato nel mondo del fumetto, sia sul versante occidentale, sia su quello orientale, seppur in maniera nettamente differente. Non c’è da stupirsi, in fondo, se nella cultura del primo personaggi dotati di poteri straordinari ne sono diventati un emblema, mentre nel secondo sono per lo più stati ridotti a poche comparse. E non è certo un caso che a prenderne le redini nel Paese del Sol Levante sia proprio il mangaka considerato più influenzato, dal punto di vista stilistico, dai comics americani.
Atsushi Kaneko con Evol tenta, infatti, in qualche modo di attingere a ciò che l’occidente sta lasciando in eredità costruendo una storia che non ha certo nell’innovazione il suo punto di forza, ma che riesce comunque a catalizzare l’attenzione del suo pubblico. Attratto dai più diversi fattori, il mondo in cui si ritrova scagliato si rivela essere quasi del tutto privo di soggetti positivi: a partire dai supereroi, coloro che per antonomasia dovrebbero rappresentare la giustizia e il bene nella sua massima accezione, fino ad arrivare ai cittadini che hanno deciso di perseguire il crimine passando per chi pur detenendo posizioni di comando non agisce per il benessere della collettività, Evol non sembrerebbe di fatto puntare su caratteristiche quali empatia, sensibilità e senso del dovere.
La morale che muove la maggior parte dei suoi protagonisti, infatti, difficilmente risulta condivisibile, costellata com’è da violenze, fisiche e verbali, prevaricazioni e quasi totale assuefazione al potere. Ogni azione posta in essere rivela di essi un profilo costantemente corruttibile, alla ricerca di quel qualcosa in più dettato in maniera esclusiva dalla soddisfazione di un proprio piacere personale sempre a discapito di chi siede alla parte opposta del tavolo e il tono con cui Kaneko affronta e narra le vicende di Evol ne costituiscono lo specchio.
Il terrore provocato da Lightning Volt e Thunder Girl in coloro che conoscono la verità, la crudeltà a loro richiesta e dagli stessi attuata senza il minimo rimorso, la distruzione causata dall’essere umano, le conseguenze spesso sottovalutate del suo comportamento e il linguaggio non solo verbale utilizzato in ogni circostanza vengono rappresentati egregiamente dal mangaka, che non si risparmia in quanto a scenari cruenti e dialoghi al veleno, allontanandosi così in maniera netta e repentina da tutto quello che oggi viene definito politicamente corretto e andando a ricreare intorno ad Evol una denuncia sociale tanto mirata quanto, al momento, efficace.
Il lume della ragione, se così può essere definito, Kaneko lo accende nei tre adolescenti veri protagonisti della serie manga, la parte rivoluzionaria della storia, in pieno conflitto con se stessi prima e con il mondo intero dopo. Puntando i riflettori anche sulla salute mentale dei giovanissimi, l’autore rimescola nuovamente le carte in gioco pur restando su quell’asse di capovolgimento di bene e male che, in definitiva, costituisce la colonna portante dell’intero Evol. Nozomi, Sakura e Akari fanno proprie le caratteristiche tipiche dei ragazzi della loro età, amplificate però da un passato traumatico, un presente opprimente e un futuro senza alcuna prospettiva. Accomunati da una repulsione pressoché totale per tutto ciò che riguarda eroi e superpoteri, i tre predispongono le basi per una narrazione ancor più sopra le righe, andando ad aggiungere alla ponderata follia di Atsushi Kaneko un elemento sì infarcito di cliché, ma capace di fare la differenza: la nascita di un legame affettivo.
Lo stile incredibilmente realistico che caratterizza l’arte del mangaka si unisce così ad una storia il cui unico fine sembrerebbe essere quello di mettere in dubbio la moralità dei simboli del bene rivelando la verità insita nelle zone grigie dell’umanità. E come fosse un paradosso, è proprio quel grigio a mancare quasi del tutto tra le tavole di Evol: il contrasto tra i bianchi e neri di Atsushi Kaneko è netto, chirurgico, a tratti persino caustico, a rappresentazione perfetta di una vicenda narrata con quell’ironia volutamente provocatoria che richiama a gran voce almeno parte della cultura punk che anche la grafica richiama. Come e quanto questa verrà rispettata, solo i futuri numeri sapranno dirlo.