saldaPress ripropone, nella nuova collana RamenBurger, l’ opera di Daniel Warren Johnson Extremity, dove rancore e vendetta si confermano problemi del genere umano anche in era post-apocalittica
A partire dallo scorso Giugno saldaPress ha lanciato la collana RamenBurger, con la quale l’editore intende creare un punto di incontro tra il fumetto occidentale e orientale proponendo opere di autori occidentali in cui l’influenza e l’amore della produzione giapponese sono palesi (graficamente e narrativamente), così da poter creare un comune punto di interesse per gli appassionati di entrambi gli stili. Nel mese di Novembre è stato il turno di Extremity, scritto e disegnato da Daniel Warren Johnson (Murder Falcon, Wonder Woman: Terra Morta), già precedentemente pubblicato da saldaPress in due volumi e ora riproposto in un volume unico brossurato con tavole in bianco e nero, scelta editoriale volta ad avvicinare l’opera ai formati tipicamente giapponesi come già avvenuto per le precedenti uscite della collana.
Con questo fumetto, Johnson si riconferma abilissimo nel raccontare e rappresentare ambientazioni post- apocalittiche, riuscendo sapientemente ad unire un messaggio su come rancore, vendetta e risentimento, in qualunque realtà, finiscano sempre per condurre le persone verso un inevitabile auto annientamento.
In una terra futura, un catastrofico conflitto ha devastato la civiltà e innalzato grandi masse di terreno nei cieli denominate “isole”, le quali sono ora abitate da un’umanità riunitasi in clan di stampo tribale. In questo contesto si dipana la tragedia che coinvolge due dei principali clan, i Roto e i Paznina, a seguito di uno scontro nel quale Annora, principessa dei Paznina, è stata orribilmente mutilata al viso. Questo ha portato alla rappresaglia della regina Nim, che dopo aver attaccato il capo dei Roto Jerome ne ha ucciso la consorte e tagliato la mano della figlia Thea, una promettente artista molto amata dalla tribù per la sua bravura, prendendosi in fine il loro castello come trofeo.
In cerca di vendetta, Jerome decide di organizzare una gigantesca operazione d’attacco con lo scopo di annientare i Paznina ed uccidere Nim, nella quale coinvolge anche Thea e il fratello Rollo. In questa ennesima guerra figlia del livore, starà ai due giovani decidere se portare avanti la scia di sangue o cercare di accantonare i vecchi asti per provare a creare un mondo migliore.
Partendo dal punto di vista estetico, Johnson rinnova cui il suo amore per Mad Max creando un futuro dove ad elementi fantasy quali gerarchie e architetture “medievaleggianti” e creature quali idre, grifoni e rinoceronti mostruosi, si uniscono elementi futuristici quali grandi corazzate volanti, piccoli e velocissimi mezzi di trasporto singoli, armature da combattimento e gigantesche armi biotecnologiche. In virtù di questo è impossibile non notare una fortissima influenza da opere quali Nausicaä della Valle del vento di Miyazaki , Akira di Otomo e Gundam. I disegni, in particolare nelle scene di combattimento, nel design delle armi e in quello delle creature, mettono nuovamente in luce il lustro del fumettista statunitense anche su lato artistico, mentre per quanto questa edizione non possa contare sui colori del fedelissimo MIke Spicer, il bianco e nero delle tavole fa in compenso un ottimo lavoro nell’ esaltare l’ atmosfera di desolazione e tragedia della quale l’opera è permeata.
Ciò che però distingue Extremity da un bel racconto fantascientifico, è l’ abilità con cui l’autore (in modo simile a quanto fatto con Wonder Woman: Terra Morta) riesce a veicolare il messaggio su come, seppure in un ambiente duro e pieno di difficoltà come può essere quello di un mondo apocalittico e primitivo, il vero problema della nostra specie, ciò che impedisce ad essa di progredire davvero e che ci costringe a ristagnare negli stessi problemi dalla notte dei tempi, e l’incapacità di lasciarci alle spalle i torti e le ingiustizie subite, e non perché queste vadano perdonate o dimenticate, ma perché logorare se stessi per eventi passati non può fare altro che impedire all’uomo di migliorarsi portandolo, con l’ ossessione di ripagare con la stessa moneta chi lo ha danneggiato, a rovinare il presente e il futuro con le sue stesse mani, rendendosi conto solo troppo tardi di non aver ottenuto nulla, se non il generarsi di nuovo odio che tornerà presto a presentare il conto. Valori deprecabili questi di qui si è più volte visto il trionfo nella storia umana e tutt’oggi sopravvivono, basti pensare alle Faide Longobarde o ai Delitti d’onore Vichinghi, o in tempi più recenti ai continui scambi di violenze tra Israele e Palestina. Ad incarnare al meglio questi vizi nell’opera è la vecchia generazione, rappresentata dai capi clan Jerome e Nim. Entrambi inizialmente condannano se stessi per non essere riusciti a proteggere i propri cari, e devastati dal senso di colpa e dal rancore non trovano altra scelta che perseguire la vendetta a qualsiasi costo, finendo per coinvolgere e plagiare così i propri figli e arrivare al punto di rinnegarli qual ora questi ultimi non vogliano condividere i loro propositi. Proprio al centro della trama si pone la nuova generazione, rappresentata in particolare dai fratelli Thea e Rollo e dal loro diverso atteggiamento verso la realtà che li circonda.
Thea, la maggiore, soffre per il talento che le è stato portato via oltre che per la morte della madre, e proprio in virtù di questo tormento, nonostante un carattere fondamentalmente buono risulta molto più suscettibile all’ influenza paterna e, almeno all’ inizio, asseconda il suo desiderio di vendetta senza domande. Rollo, al contrario, rifiuta con ostinazione gli ideali del genitore, e cerca disperatamente di convincere la sorella che ricambiare l’ odio non potrà portarle niente di buono. I due giovani si ritroveranno così su fronti contrapposti prima di potersi riunire, e grazie all’ incontro con una comunità di persone che cercano di lasciarsi alle spalle il peso del rancore perseguendo una vita pacifica, dovranno infine scegliere da che parte schierarsi nel conflitto, se lasciarsi andare alla rabbia o sforzarsi di coltivare la flebile speranza di un mondo diverso.
Extremity è un’opera che unisce perfettamente l’azione e il fantasy con una storia profonda e attuale, che in virtù della sua forte deriva orientale risulta perfetta per i fan di manga e anime che vogliono approcciarsi, per la prima volta, al mercato occidentale.