Finché morte non ci separi è il thriller piscologico firmato da Taro Nogizaka recentemente approdato in casa Star Comics. Queste sono le nostre impressioni sul primo volume.
Finché morte non ci separi è l’ultimo lavoro di Taro Nogizaka (Team Medical Dragon, La Torre Fantasma). Il manga è ancora in corso in Giappone (8 volumi all’attivo) e da noi è stata Star Comics a puntare sul suo successo, iniziandone la pubblicazione lo scorso novembre.
Concluso il primo volume, abbiamo deciso immediatamente di parlarne per condividere con i nostri lettori, sempre alla ricerca di nuove letture stimolanti, le nostre impressioni a caldo. Quello che vi troverete di fronte è lo scontro tra due infimi bugiardi divisi dalle sbarre di una fredda prigione. Un uomo e una donna messi a confronto, capaci di manovrare l’uno la mente dell’altra. Come mai i protagonisti di Finché morte non ci separi si trovino in questa situazione è presto detto.
Natsume Arata è un funzionario dei servizi sociali impegnato nella difesa dei minori. Arata non è uno che va per il sottile e facilmente si lascia trasportare da emozioni irruente. Uno dei bambini attenzionato ai servizi sociali, Takumo, qualche anno prima perse il padre per mano di uno spietato killer.
L’uomo venne trucidato e fatto a pezzi, tant’è che il corpo fu infine ritrovato senza testa. Furono diversi gli omicidi commessi seguendo questo agghiacciante modus operandi, interrotti solo dalla cattura di Shinju Shinigawa, donna di appena vent’anni, detta Shinigawa Pierrot.
Shinigawa venne catturata truccata da pagliaccio, mentre infilava in borsa pezzi di cadavere. A seguito del processo di prima istanza, Shinigawa venne condannata alla pena di morte. Tornando a Takumo, il bambino non si rassegna sul mancato ritrovamento della testa del padre, così inizia a tenere una corrispondenza epistolare con Shinigawa usando però il nome del suo assistente sociale, Natsume Arata.
Scoperta la faccenda, e a seguito della richiesta di incontro da parte di Shinigawa, Arata decide di recarsi in carcere per aiutare Takumo a ritrovare la testa del padre.
Queste sono le premesse di Finché morte non ci separi, titolo molto evocativo dei fatti immediatamente successivi. Arata, messo a dura prova dall’incontro con Shinigawa, arguta e assolutamente non convinta che di fronte a lei ci sia l’autore delle lettere, si dichiara perdutamente innamorato e le chiede di sposarlo.
La piega degli eventi è all’istante messa in subbuglio. La sragionata dichiarazione di Arata sorprende anche Shinigawa, una ragazza che non sembra facile da sconcertare.
È davvero impossibile non essere presi in modo avido dalla lettura del primo volume di Finchè morte non ci separi. Siamo messi a confronto con colei che ci viene raccontata come una truce e spietata killer; immediata è la curiosità di scoprire se effettivamente gli eventi che la vedono condannata alla pena capitale si siano svolti come la cronaca riporta.
Poi c’è l’impetuoso Arata che, sconfinando con insana irruenza dal ruolo di funzionario pubblico, si ritrova alle sbarre mentre dichiara il suo fasullo amore per un’assassina. Prende avvio un’interessante seduta psicoanalitica a due. Arata vacilla di fronte alla ragazza, è attratto intellettualmente da lei che sembra quasi un agnello sacrificale, così diversa rispetto a quella che aveva visto subire il processo.
Nogizaka propone un percorso disturbante dalla gamma di sfumature potenzialmente infinite. Per farlo, oltre alla buona partenza della storia, si serve del suo inquietante tratto stilistico.
La sua assassina è terribilmente penetrante e imprevedibile. Fredda e vuota come le sue arcate dentarie rivoltanti, incapace di mostrare in modo sano affetto. Arata è un uomo tronfio e sadomasochista. Convinto che l’assassina dietro le sbarre marcirà in prigione in attesa di una morte indotta, non si rende conto che le sue parole hanno un peso enorme.
Il primo volume di Finchè morte non ci separi è certamente interessante e invoglia a conoscere il seguito degli eventi. Mai come in questo caso parlare di thriller psicologico è perfettamente calzante. La mente di Arata è attaccata da quella di Shinigawa e viceversa. Shinigawa è veramente la spietata killer che si diverte a fare a pezzi i cadaveri? Dove si trova la testa del padre di Takumo? Soprattutto, davvero le sbarre terranno al sicuro Arata dalla sua proposta di matrimonio?
Non ci resta che attendere il prossimo volume per scoprirlo!
Finchè morte non ci separi n.1
Volumi pubblicati in Italia: 1 in corso