Five Nights at Freddy’s è uno dei videogiochi più divertenti degli ultimi anni e avevamo davvero tante speranze nel suo adattamento cinematografico. Purtroppo malriposte. Ecco la nostra recensione, onesta e imparziale, sul film (che poteva essere) perfetto per Halloween
Quando nel 2014 Five Nights at Freddy’s approda su Desura e su Steam, nessuno può immaginare il successo che avrebbe riscosso. Nel primo weekend di lancio diventa uno dei titoli più giocati su entrambe le piattaforme, tant’è che nel 2016 Scott Cawthon – il suo ideatore – esprime il desiderio di portare i suoi giochi anche su console. Nel 2019, grazie alla collaborazione con la società Clickteam, la versione mobile viene aggiornata e, nello stesso anno, arrivano altre versioni per Xbox One, Nintendo Switch e PlayStation 4.
La modalità di gioco è semplice: nelle vesti di guardia notturna del Freddy Fazbear’s Pizza, bisogna sopravvivere per cinque notti, da mezzanotte alle sei del mattino. Qualora questo avvenga, il gioco vi premia con un ulteriore notte bonus e, se sarete così bravi da superare anche questa, un’ultima notte, la settima, dove il livello di difficoltà potrà essere scelto. Gli animatroni (ovvero, Freddy e i suoi amici: Bonnie, Chica e Foxy) vanno tenuti d’occhio tramite telecamere e per nessun motivo il giocatore/guardiano può lasciare l’ufficio. Naturalmente gli amichevoli pupazzoni possono raggiungerlo, irrompere e farlo a pezzi.
Concepito in maniera davvero ottima, Five Nights at Freddy’s diventa in breve tempo un vero e proprio cult.
Nel 2017, cavalcando l’onda della popolarità, Blumhouse Productions, subentra a Warner Bros. in un progetto che vede il noto videogioco tramutarsi in un film. Il copione originario viene completamente riscritto nel 2018 e la regia viene affidata a Emma Tammi. Dietro alla realizzazione degli animatroni e dei costumi c’è la Jim Henson’s Creature Shop e tra i protagonisti principali spiccano Josh Hutcherson (Hunger Games) e Matthew Lillard (Scream).
Ed eccoci qui, freschi della visione del risultato di quanto appena detto.
È doverosa una premessa: eguagliare le atmosfere del videogioco non era cosa semplice. Questo, nel disperato tentativo di dare qualche attenuante a un film banale, prevedibile e davvero poco riuscito.
La trama è grossomodo quella del gioco, dettaglio più, dettaglio meno. I punti cardine ci sono tutti e fin qui, tutto bene. L’evoluzione del prodotto però è terribile.
Tolti un paio di jumpscare in fase iniziale, l’effetto horror sfuma irrimediabilmente, lasciando il posto a una sorta di commedia nera priva di fascino. Ma se di elementi horror non se ne vede nemmeno l’ombra, viene da pensare che probabilmente l’idea di partenza era di costruire un buon thriller. Invece, no. Neanche questo.
Privo di alcun effetto sorpresa, scivola lentamente in un epilogo scontato sin dalle prime scene.
Ma parliamo del quartetto di pupazzi assassini.
I poverini non solo non spaventano, ma non fanno nemmeno ridere. Restano sospesi in un limbo di apatia totale. Non si riesce a entrare in empatia con nessuno di loro, nemmeno quando – a onor del vero – la regista fa del suo meglio per mettere in evidenza il lato umano della faccenda.
Scene ripetitive si susseguono inesorabili, traghettando lo spettatore sul torbido fiume della noia e per quanto ci si sforzi di provare anche un quinto della tensione provocata dal videogioco, niente, calma piatta.
Una lancia però possiamo spezzarla a favore delle ambientazioni: il famoso locale ormai in stato d’abbandono è ben realizzato, cupo al punto giusto, ma anche eccentrico e decadente. Insomma, almeno qui, il lavoro è stato svolto con cura. Quando entriamo in ufficio per la prima volta assieme a Mike, il guardiano, la sensazione è quella di essere proiettati dentro il gioco.
Dura poco però, questione di attimi, tenete a bada gli entusiasmi.
Nel giro di qualche minuto, ecco di nuovo quella sensazione di noia che si riaffaccia impietosa.
La verità è che nemmeno il cast sembra troppo a fuoco. Il povero Hutcherson non accenna a cambiare espressione nemmeno sotto tortura e Lillard – per quanto bravo – si cala nuovamente nei panni di Stuart Macher, in onore dei bei tempi di Scream. Il risultato è un déjà-vu che lascia alquanto perplessi.
A questo punto è il caso di rivalutare il buon vecchio Willy’s Wonderland (di Kevin Lewis, 2021) che di sicuro non è un capolavoro, ma perlomeno ha un Nicolas Cage che, senza mai dire una parola, le suona di santa ragione ai grotteschi animatroni posseduti da un serial killer.
In buona sostanza, il consiglio è di giocare a Five Nights at Freddy’s fino allo sfinimento, ma di non riporre alcuna aspettativa sulla sua versione cinematografica.
Peccato, davvero.
Five Nights at Freddy's
Josh Hutcherson: Mike
Matthew Lillard: William Afton/Steve Raglan
Elizabeth Lail: Vanessa
Mary Stuart Masterson: Zia Jane
Piper Rubio: Abby
Theodus Crane: Jeremiah
Lucas Grant: Garrett
Kevin Foster: Freddy Fazbear
Jade Kindar-Martin: Bonnie
Jess Weiss: Chica
Roger Joseph Manning Jr.: Foxy