Furiosa: A Mad Max Saga – Storia di un franchise che è diventato cult

Abbiamo visto “Furiosa: A Mad Max Saga“, pellicola prequel di “Mad Max: Fury Road” diretta dal genio visionario di George Miller. In questo speciale vi raccontiamo la storia di una saga che è sulla breccia da quasi 40 anni e vi daremo le nostre impressioni rigorosamente no-spoiler su questo quinto capitolo della saga di Mad Max

copertina recensione furiosa


George Miller
ho ha fatto di nuovo. Vi sembrerà un incipit banale, forse questa frase l’avrete già letta da qualche parte. Fatto sta che questa considerazione ci sentiamo di condividerla in pieno. “Furiosa: A Mad Max Saga” non fa nulla per far rimpiangere i fasti di “Mad Max: Fury Road“. A George Miller si deve ascrivere il grande merito si aver creato la serie cinematografica di Mad Max, un franchise che oggi viene considerato un caposaldo della fantascienza apocalittica. Una saga il cui successo ha avuto una parabola particolare.

Scopriamo assieme la genesi una saga che è sulla breccia da quasi 40 anni. Se volete invece saltare questa parte e leggere direttamente la nostra opinione su “Furiosa: A Mad Max Saga” allora potete riprendere la lettura direttamente al paragrafo “Furiosa: A Mad Max Safa…Go On !“.

Mad Max, una parabola singolare

furiosa

Per raccontare le origini di Mad Max bisogna risalire alla fine degli anni 80, quando un giovane regista australiano fa il suo debutto alla regia di un lungometraggio. Il film in questione dal titolo “Interceptor” (titolo con cui la pellicola viene distribuita in Italia e riferimento al veicolo V8 Interceptor, ma il titolo originale è – appunto –  “Mad Max“),  narra la storia di un ipotetico futuro non auspicabile in cui le riserve energetiche primarie scarseggiano.

George Miller immaginò la sua Australia abitata da bande di criminali psicopatici che imperversano sul territorio e una task force di polizia che cerca di mantenere l’ordine. Un mondo sull’orlo del precipizio che non era ancora caduto ma che da li a breve avrebbe assistito all’apocalisse delle bombe atomiche. Per il ruolo da protagonista di quel film, l’agente scelto Max Rockatansky – il Guerriero della Strada – , fu scelto un attore statunitense che, come George Miller, era pressoché al debutto: Mel Gibson.

manifesto INTERCEPTOR mad max mel gibson 1 edizione italiana 1979 A109

Interceptor” ebbe un successo clamoroso. A fronte di un investimento di circa 400 mila dollari, il film incassò in tutto il mondo oltre 100 milioni di dollari, entrando nel Guinness dei Primati come il film che ha realizzato il più alto incasso a fronte del minor investimento. Nonostante questo fattore per nulla secondario, il film ricevette opinioni contrastanti dalla critica a causa di una realizzazione piuttosto rudimentale per via di un budget risicato e la presenza di scene particolarmente violente in un contesto distopico che, per quegli anni, era un’assoluta novità (o quasi).

George Miller, a quel tempo, non sapeva ancora che “Interceptor” sarebbe stato solo il primo capitolo di una saga che avrebbe avuto un’influenza culturale che avrebbe ispirato moltissimi progetti cinematografici (e non) che sarebbero arrivati in futuro.

Interceptor - Il guerriero della strada (1981) - Poster — The Movie Database (TMDB)

Nel 1981 usci il sequel di quel primo fortunato capitolo. “Interceptor – Il Guerriero della Strada” venne realizzato con un budget decisamente più alto. La storia fa un balzo temporale in avanti e, stavolta, ci troviamo in un mondo che è definitivamente caduto. La fine della Terza Guerra Mondiale, combattuta a colpi di ordigni nucleari, ha portato caos, disordine e bande di criminali che si contendono le poche risorse rimaste.

Il protagonista è ancora Max Rockatansky (sempre interpretato da Mel Gibson) che, a bordo della sua V8 Interceptor e in compagnia di un cane, vaga per le lande desolate cercando di contenere lo spirito selvaggio dei predoni. Nonostante fu sottoposto ad una pesante censura a causa della presenza di scene particolarmente violente, “Interceptor – Il Guerriero della Strada” mise d’accordo pubblico e critica e le sequenze messe in scena da Miller cominciarono ad entrare nell’immaginario collettivo.

Il terzo capitolo della saga di Mad  Max arriva nel 1985 e, finalmente, il titolo con il quale arriva in Italia rispetta l’originale. “Mad Max – Oltre la Sfera del Tuono” rappresenta il sequel di “Interceptor – Il Guerriero della Strada”. Il lungometraggio non ottenne il riscontro positivo dei primi due film. Come accade spesso la pellicola venne affetta dalla sindrome del “terzo capitolo di un franchise“, dove l’effetto wow è svanito e la storia sembra essere qualcosa di già visto ed esplorato.

Mad Max - Oltre la sfera del tuono (1985) scheda film - Stardust

Non basta la presenza di Tina Turner, icona pop degli anni 80, per restituire vigore alla pellicola. In “Mad Max – Oltre la Sfera del Tuono” la Turner ha il duplice ruolo di co-protagonista e autrice di due pezzi che vanno a comporre la colonna sonora. Nonostante questo, il film venne accolto in maniera tiepida tanto che molti lo considerano tutt’oggi il più debole dell’intera serie.

 

Arrivati a questo punto, se pensavate che il franchise di “Mad Max” avesse detto tutto quello che c’era da raccontare allora vi sbagliate di grosso. Il bello doveva ancora arrivare.

Prime Video: Mad Max: Fury Road

Fury Road

L’idea di un quarto capitolo del franchise si muoveva come un tarlo dentro la testa di George Miller ma a frenarne lo sviluppo è stato il susseguirsi di una serie di vicissitudini. Le difficoltà finanziarie, l’attentato dell’11 settembre 2001 alle Torri Gemelle, lo scoppio della guerra in Iraq (considerato un elemento ostativo in quanto il film era considerato «potenzialmente politicamente sensibile »), e le visioni creative di Miller il quale, addirittura, voleva realizzare un film d’animazione.

La mente di Miller era un fuoco perennemente ardente. Il regista australiano voleva realizzare un lungometraggio che fosse compreso in maniera non ambigua dal Giappone agli Stati Uniti, pertanto la sua forte predisposizione è sempre stata quella di realizzare un action movie dove i dialoghi lasciano completamente la scena alle scene d’azione, condite da spettacolari inseguimenti tra fantasiosi veicoli e morti truculente. Raccontare una storia per immagini.

Dovete capirlo George Miller. Un tipo brillante con alle spalle un passato da medico del pronto soccorso di Sidney, quindi con una certa esperienza nell’ambito dei sinistri stradali, corpi offesi e sangue a ettolitri. La sua passione per il cinema arrivò dopo aver visto “Mash“, pellicola del 1970 diretta da Robert Altman. La voglia di esprimere la sua creatività attingendo esclusivamente alle immagini fu un’ispirazione già manifestata ai produttori del primo Mad Max, ma la richiesta di girare un film muto venne prontamente rispedita al mittente.

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Solo nel 2015, esattamente 30 anni dopo “Mad Max – Oltre la sfera del tuono”, il quarto capitolo della saga Mad Max diventa realtà. Il progetto non costituisce ne un prequel, ne un reboot, ne un sequel della trilogia originale. Miller stesso ha specificato che la pellicola rappresenta una “rivisitazione” della saga di Mad Max. Per la parte di Max Rockatansky viene ingaggiato Tom Hardy in quanto l’oramai divo di Hollywood Mel Gibson ha perso progressivamente l’interesse per il progetto durante i 30 anni di limbo in cui la saga ha latitato.

Mad Max: Fury Road” è George Miller all’ennesima potenza: la sua estetica folle e ricercata, l’adrenalina delle scene d’azione e i dialoghi ridotti al minimo costituiscono appieno ciò che il regista australiano intende quando si vuole fare un film. Assistiamo a due ore di folli inseguimenti e sequenze fuori di testa comprendendo con chiarezza la storia che si sta raccontando. Sopratutto, a rubare letteralmente la scena, è un personaggio creato per l’occasione.

Furiosa è una Figlia della Guerra, un’armata che detiene il controllo delle pochissime riserve d’acqua e che è guidata dal Signore della Guerra Immortan Joe. La donna ha un passato complicato ma grazie alla sue scaltrezza riesce a scalare rapidamente i ranghi di Immortan Joe diventando la preziosa autista di un’autocisterna corazzata da rifornire di prezioso carburante. La donna, interpretata dalla magnetica Charlize Theron, si ribella a quel sistema dispostico e, assieme a Max Rockatansky, libera la comunità della Cittadella dal giogo del despota.

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Mad Max: Fury Road è stato un trionfo che ha ottenuto il riconoscimento da parte dell’establishment hollywoodiano come mai il franchise aveva ottenuto in passato. Il film ha raccolto premi Oscar con la rete a strascico: delle 10 nominations per cui era candidato ottenne sei premi. Questo risultato è ancora più sorprendente se consideriamo che il primo film di Mad Max è stato rilasciato quasi 40 anni fa. Oggi, in un’epoca in cui il genere distopico post-apocalittico (di cui la stessa trilogia originale di Mad Max costituisce un’opera seminale) è stato ampiamente riconosciuto, è notevole che un film come “Mad Max: Fury Road” abbia finalmente ottenuto i giusti riconoscimenti. Non vi sembra questa una parabola singolare ?

Furiosa: A Mad Max Saga… Go On !

furiosa a mad max saga

Se siete arrivati nella lettura fino a questo punto oppure se avete saltato la parte iniziale di questo articolo arrivando direttamente in questo paragrafo vi do una buona notizia: finalmente parliamo di “Furiosa: A Mad Max Saga“.

Nonostate “Mad Max: Fury Road” sia stato riconosciuto da tutti come un capolavoro – o quanto meno il miglior lungometraggio di tutto il franchise –  e nonostante quel film racconti benissimo una storia senza utilizzare soliloqui di sorta, George Miller ha sentito il bisogno di realizzare una pellicola prequel di quel film che mostri la storia del personaggio di Furiosa, quello che ha contribuito in maniera determinante al grande successo di Fury Road.

Furiosa: A Mad Max Saga” racconta l’odissea di Furiosa dalla sua infanzia nel Luogo Verde, un’oasi di pace e prosperità, al rapimento subito da parte del folle Dementus, dall’attacco di quest’ultimo all’avamposto della Cittadella protetta da Immortan Joe al baratto in cui la giovane Furiosa rimane vittima, dalla crescita e la perdita di un braccio fino alla sua scalata nella fila di Immortan Joe, diventandone una delle mogli. Insomma, tutto quello che abbiamo intuito in maniera inequivocabile in Fury Road viene qui rappresentato e approfondito in maniera esplicita, con un approccio molto più “convenzionale” rispetto a quello che ha reso magica la pellicola interpretata da Charlize Theron.

Furiosa: A Mad Max Saga - Official Trailer (Warner Bros.)

Furiosa: A Mad Max Saga” è diviso in cinque capitoli, ognuno dei quali racconta uno spaccato della vita di Furiosa fino a giungere ad un epilogo che si riconduce in maniera perfetta con l’incipit di Fury Road, tanto che durante i titoli di coda assistiamo a sequenze tratte da quest’ultimo film, come se fosse un trailer volto ad invitare il pubblico a recuperare il resto della storia. Scelta questa, dobbiamo ammetterlo, che non ci ha convinto per niente: non serviva essere così didascalici, è già sufficientemente evidente il punto di contatto con lo splendido lungometraggio del 2015.

Sebbene l’approccio risulti più classico, non viene per nulla tradita l’estetica di George Miller. Sono presenti, seppur con minutaggio minore, i folli inseguimenti che ci hanno fatto scoppiare il cervello in Fury Road, impreziositi da elementi di world building che non snaturano la lore della saga di Mad Max. Lo stile di Miller rimane intatto in “Furiosa: A Mad Max Saga” sebbene qui l’intento è quello di approfondire la psicologia del parco dei personaggi in scena, pertanto comprendiamo lo sconcerto che proveranno i fan puri del regista australiano quando si troveranno di fronte ad una pellicola che lascio ampio spazio ai dialoghi e a quelli che vengono definiti “spiegoni”.

Furiosa - A Mad Max Saga: trama, cast, trailer e biglietto

Per la parte di Furiosa serviva un’attrice femminile che potesse incarnare la versione adolescente del carismatico personaggio interpretato da Charlize Theron. Scartata da subito l’ipotesi di ingaggiare la Theron e ringiovanirla mediante avanzate tecniche al computer, la scelta è caduta su Anya Taylor-Joy. L’attrice statunitense di origini britanniche ci è sembrata da subito la scelta ottimale per raccogliere la pesante eredità lasciata dalla Theron ma, alla prova sul campo, dobbiamo registrare che fatica a reggere il confronto.

Sebbene nutriamo grande stima per la Taylor-Joy, la protagonista di  ottime produzioni quali “La Regina degli Scacchi” e “Ultima Notte a Soho” mantiene lo stesso sguardo alieno e ammaliante ma non emana lo stesso carisma dell’attrice sudafricana. Non è quindi un caso che a rubare la scena sia Chris Hemsworth nella parte del malvagio Dementus, un individuo reso folle dall’istinto di sopravvivenza. Chris Hemsworth semplicemente fa… Chris Hemsworth.

Sappiamo quanto sia bravo l’attore australiano e “Furiosa: A Mad Max Saga” rappresenta la prova che la sua performance attoriali vengono valorizzate al massimo se gli si costruisce addosso un personaggio scritto con raziocinio (e non la versione parodia di Thor che ci siamo dovuti subire in “Thor: Love & Thunder“.

furiosa a mad max saga

Arrivati a questo punto vogliamo sintetizzare il nostro giudizio rispondendo alle domande più gettonate che abbiamo visto circolare in merito a questa pellicola.

«Consigliate di correre al cinema per vedere “Furiosa: A Mad Max Saga” ?». Assolutamente sì. “Furiosa: A Mad Max Saga” è un gran bel film che raccoglie in maniera degna l’eredità di “Mad Max: Fury Road” arricchendolo di nuovi elementi che rendono ancora più interessante la storia. L’estetica di George Miller non viene tradita a la ritroverete in pieno anche su questo film.

« “Furiosa: A Mad Max Saga” è migliore o peggiore di “Mad Max: Fury Road” ?». Dal nostro punto di vista questa è una domanda posta male. Riteniamo “Furiosa: A Mad Max Saga” un film “diverso” rispetto “Mad Max: Fury Road”. I puristi adoratori di Miller si sentiranno traditi dall’approccio didascalico adottato dal regista australiano e lo considereranno peggiore senza se e senza ma.

Altri invece apprezzeranno un approccio più convenzionale che tende a prendersi una pausa dall’azione frenetica a beneficio di un maggior approfondimento dei personaggi.

« “Devo necessariamente vedere prima”Mad Max: Fury Road” o la trilogia originale prima di gustarmi “Furiosa: A Mad Max Saga” ?». Assolutamente no. Anzi consigliamo il contrario ! Vi invitiamo a vedere in rapida successione prima “Furiosa: A Mad Max Saga” poi “Mad Max: Fury Road”, come se fosse un’unica opera di circa 5 ore. Per vostra cultura personale, non possiamo non consigliarvi di recuperare anche i film della trilogia originale, sopratutto “Inteceptor” e “Interceptor – Il Guerriero della Notte” che costituiscono vere e proprie opere seminali per tutto un genere.

“Furiosa: A Mad Max Saga” è al cinema a partire dal 23 maggio distribuito da Warner Bros. Pictures.

Furiosa: A Mad Max Saga

Furiosa: A Mad Max Saga

Anno: 2024
Paese: Australia, Stati Uniti d'America
Durata: 148 minuti
Regia: George Miller
Sceneggiatura: George Miller, Nico Lathouris
Produzione: Village Roadshow Pictures Kennedy Miller Mitchell
Distribuzione italiana: Warner Bros. Pictures
Interpreti e personaggi:
Anya Taylor-Joy: Furiosa
Alyla Browne: Furiosa bambina
Chris Hemsworth: Dementus
Lachy Hulme: Immortan Joe
Tom Burke: Praetorian Jack
Nathan Jones: Rictus Erectus
Josh Helman: Scrotus
John Howard: Mangiatore di persone
Angus Sampson: Organic Mechanic
Charlee Fraser: Mary Jo Bassa
Quaden Bayles: Guerriero
Daniel Webber: Guerriero
Elsa Pataky: Generale Vulvalini
Jacob Tomuri: Max Rockatansky (cameo)
Doppiatori italiani:
Margherita De Risi: Furiosa
Gabriele Sabatini: Dementus
Andrea Lavagnino: Immortan Joe
Raffaele Carpentieri: Praetorian Jack
Alberto Angrisano: Rictus Erectus
Massimo Triggiani: Organic Mechanic
Voto:

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Mr. Rabbit

Stanco dal 1973. Ma cos'è un Nerd se non un'infanzia perseverante? Amante dei supereroi sin dall'Editoriale Corno, accumula da anni comics in lingua originale e ne è lettore avido. Quando non gioca la Roma

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