Paolo D’Antonio ci porta nel mondo di Galileo Galilei, attraverso un racconto efficace e appassionante
La collana “Prodigi fra le nuvole” all’interno del catalogo della casa editrice Kleiner Flug presenta le biografie a fumetti di artisti, scienziati, personalità eccelse della storia della nostra penisola. Come potrete immaginare dalla mia bio, la scintilla è scoccata quando ho letto, tra i vari titoli, “Galileo Galilei”. Sui libri di scuola o in qualche documentario, anche se in misure differenti, tutti abbiamo sentito parlare di Galileo: fisico, astronomo, matematico e anche filosofo, padre della scienza moderna e figura fondamentale, tra il ’500 e il ‘600, della Rivoluzione Scientifica. Un personaggio che non avrebbe bisogno di presentazioni, eppure la trasposizione di Paolo D’Antonio presenta con efficacia sia l’uomo che il genio.
La copertina, realizzata dallo stesso D’Antonio, è fortemente indicativa: Galileo nel suo ufficio, circondato da libri e strumenti, che fissa fuori dalla finestra è la figura che vedremo esplorata all’interno dell’opera. La figura di un uomo con i piedi ben piantati a terra ma con lo sguardo sempre rivolto al cielo.
Senza preamboli, ci troviamo subito catapultati al 22 Giugno 1633 nel convento domenicano di Santa Maria sopra Minerva a Roma: Galileo, al termine di un estenuante processo, è costretto ad abiurare le proprie tesi, i propri studi, le proprie scoperte circa la teoria dell’eliocentrismo di fronte al Sant’Uffizio. È l’ennesima, quanto ingiusta, repressione della Chiesa – che all’epoca “custodiva” il sapere universale basato sulle Sacre Scritture e sul pensiero aristotelico- verso la comunità scientifica. Sulle tavole in cui si alternano le accuse dell’Inquisizione e gli strumenti di tortura, partecipiamo al dramma e al dolore di un uomo che rinnega il lavoro di una vita dedicata all’osservazione di ciò che ci circonda. Un lavoro destinato a cambiare per sempre la visione del mondo e il ruolo dell’Uomo all’interno di esso.
Riviviamo, quindi, i momenti salienti della vita dello scienziato: si torna al 1592 quando Galileo era il rettore della cattedra di Matematica presso l’Ateneo pisano. Alle osservazioni sulla caduta dei gravi si alternano accesissime discussioni con gli altri docenti: le teorie promosse da Galileo cozzavano con la tradizione aristotelica dell’Università e uno stipendio insufficiente per il mantenimento della propria famiglia lo spinsero verso Padova. Grazie al clima di tolleranza religiosa della Repubblica di Venezia, Galileo poté continuare i propri studi sulle oscillazioni del pendolo e tenere lezioni private agli studenti: fu in questo periodo che venne a conoscenza dei primi prototipi di cannocchiale, strumento che perfezionò e che gli permise di osservare le macchie lunari e i satelliti di Giove. Tornato a Firenze, Galileo diventa Matematico e Filosofo del Granduca di Toscana: attraverso le parole del vecchio amico Simplicio (probabilmente lo stesso personaggio protagonista del Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo che si ispira all’omonimo matematico bizantino commentatore delle opere di Aristotele), possiamo evincere una lenta diffusione delle idee dello scienziato, dalla teoria dell’eliocentrismo al moto di rivoluzione dei pianeti. Ancora una volta, però, non si era pronti ad accettarle, preferendo il vecchio sistema geocentrico di Tolomeo, la filosofia aristotelica e le Sacre Scritture. L’accusa decisiva arriva dal frate domenicano Tommaso Caccini che, dal pulpito di Santa Maria Novella, denuncia pubblicamente Galileo, costretto poi a presentarsi a Roma nel 1616: è la sua condanna. La Chiesa Cattolica dichiara eretiche le teorie copernicane e ammonisce lo scienziato che, mestamente, fa ritorno a Firenze.
Paolo D’Antonio estrapola i momenti più importanti e decisivi della vita di Galileo senza presentare una biografia prolissa che avrebbe fatto perdere efficacia al suo racconto. No, lo scopo è quello di far risaltare la curiosità e l’intuizione eccezionali di un uomo proiettato al futuro, capace di andare oltre i dogmi imposti dal periodo e dalla Chiesa. La contestualizzazione storica permette di comprendere al meglio le difficoltà di Galileo nel diffondere le proprie tesi sia negli ambienti accademici, che in quelli ecclesiastici: l’Europa e l’Italia erano state investite dalla Riforma protestante e, in piena Controriforma, qualsiasi studio che minasse le fondamenta del sapere aristotelico e biblico veniva repentinamente represso. Vengono, poi, mostrati alcuni personaggi importantissimi nella vita dello scienziato pisano: Marcantonio Mazzoleni, aiutante ed artigiano nel periodo padovano; la madre Giulia, la compagna Marina e i suoi cinque figli; Cesare Cremonini, docente di filosofia naturale a Padova con il quale Galileo ebbe modo di confrontarsi più volte. Menzione particolare per Niccolò Copernico che appare in forma “onirica” a metà e a fine racconto per fornire delucidazioni sulla teoria eliocentrica che per primo aveva rigorosamente dimostrato: viene fuori, così, l’aspetto pedagogico dell’opera. Il filone principale, che segue la vita di Galileo, si concede tre pause didattiche: nella prima è lo stesso Galileo che spiega in prima persona a noi lettori il potenziamento effettuato sul cannocchiale mentre la seconda e la terza vedono protagonista Copernico che guida Simplicio e Tolomeo nella comprensione del Libro della Natura. Il suggerimento principale è quello di non essere passivi di fronte alla realtà ma, piuttosto, cercare di indagarla a partire dall’osservazione e dall’esperienza: è il primo passo del metodo scientifico che, con logica e rigore, riscriverà il modo di fare Scienza. È la Rivoluzione Scientifica.
A coinvolgere ancora di più nell’opera è lo stile dell’autore, che riesce a farci empatizzare con Galileo soprattutto grazie alle sue espressioni facciali che mostrano alla perfezione il suo carattere e i suoi stati d’animo: concentrato, triste, felice, arrabbiato, deluso, sconfitto, curioso. Un turbinìo di emozioni e momenti che ci fanno sentire vicinissimi al protagonista in un’opera che unisce il fascino storico e culturale alla potenza narrativa del fumetto.
Galileo Galilei: una storia che non sta né in cielo né in terra ma che ci aiuta a capire entrambi.
E molto spesso quelli che credono di aver capito tutto,
sono proprio quelli che non hanno capito nulla
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