La collana DC Graphic Novel for Young Adults di Editrice il Castoro continua a regalare emozioni ai suoi lettori, anche a coloro che non sono più giovani adulti. Oggi vi parliamo della graphic novel Harley Quinn: Gotham Arrivo!, scritta dalla celebre Mariko Tamaki, per i disegni di Steve Pugh, che ci portano nell’adolescenza della fantasmagorica Harley
Negli ultimi anni, DC Comics ha scelto di aprire le porte del suo colorato e supereroistico mondo anche ai lettori più giovani. Per farlo nel miglior modo possibile, la casa di Burbank ha creato due collane ad hoc, ovvero DC Zoom e DC Ink, indirizzate proprio alla grande fascia di lettori “young adult”, che magari si approcciano per la prima volta al mondo del fumetto. Le opere di questa collana ci portano nell’adolescenza di alcuni degli eroi più iconici di casa DC, come Wonder Woman, avvicinandoli il più possibile alla quotidianità dei ragazzi di oggi.
Queste splendide graphic novel, tra le quali ricordiamo anche Teen Titans: Raven, a cura di Kami Garcia e Gabriel Picolo, sono poi arrivate anche in Italia grazie ad Editrice il Castoro, pubblicate nella collana DC Graphic Novel for Young Adults. La prima opera di questa collana ad essere pubblicata è stata proprio Harley Quinn: Gotham Arrivo!, scritta da Mariko Tamaki ed illustrata da Steve Pugh.
Molti, soprattutto i più giovani, sono entrati per la prima volta in contatto con il personaggio di Harley Quinn dopo averla vista al cinema in Suicide Squad. Ma quella pellicola, che non ha convinto il pubblico, è solo la punta dell’iceberg di questo personaggio. Harleen Frances Quinzel, creata da Paul Dini e Bruce Timm, fece la sua prima apparizione nella prima stagione della serie televisiva Batman, andata in onda nel 1992. Harleen nasce come spalla del Joker, incontrato quando lavorava come psichiatra all’Arkham Asylum. Innamoratasi di lui, decide di liberarlo e di seguirlo nelle sue attività criminali.
Ha poi debuttato nei fumetti nel 1994, in Batman: Amor Folle, mentre a partire dal 1999 la nostra Harley è entrata a pieno titolo nella continuity regolare degli albi DC Comics. Da allora, questo personaggio ha acquistato una popolarità sempre maggiore e se l’Harleen di Stjepan Sejic ne ha reinventato le origini, la graphic novel di Tamaki e Pugh ci porta invece nella sua strampalata adolescenza.
Dietro Harley Quinn, c’è Harleen Quinzel
Prima di diventare una psichiatra ed uno dei villain più iconici del panorama di casa DC, Harley era semplicemente Harleen Quinzel, una giovane quindicenne che ha già vissuto diverse situazioni complicate. Proprio per il suo intenso vissuto, la ragazza non è preoccupata di andare a vivere a Gotham City, già dominata dal crimine. Ma nella città che diede i natali al Cavaliere Oscuro, Harleen non sarà sola. A proteggerla c’è Mama, la più famosa dragqueen di Gotham, e la ragazza sente di aver finalmente trovato il suo posto nel mondo, dove poter crescere ed essere davvero se stessa.
Qui infatti, oltre ad entrare in contatto con diversi esponenti della comunità LGBTQ, Harleen conosce Ivy, un’afroamericana che lotta per i diritti delle donne e che è, ovviamente, amante delle piante. Ma ad Harleen non basta battersi per la parità dei sessi, lei vuole di più. Ed è forse per questo che rimane affascinata dal fascino dell’anarchico Joker.
Quando poi Gotham cade inesorabilmente in mano alla multinazionale dei Kane, che vuole distruggere il quartiere dove vive la giovane, e che costringerà quindi Mama a lasciare la sua casa ed il suo locale notturno, la rabbia di Harleen esplode. La ragazza decide però di non soccombere dinanzi a questa emozione, ma di tramutarla in azione. Si trova quindi dinanzi ad un’importante scelta. Seguirà la sua amica Ivy, che si prodiga per rendere Gotham un posto migliore, o si unirà al Joker, intenzionato ad abbattere la città?
Una storia solida, incorniciata da un tratto perfetto
Mariko Tamaki ha scritto una storia che funziona, anche non seguendo il canone classico del personaggio. Ci troviamo dinanzi ad una graphic novel che parla di molti temi caldi del momento, dal mondo LGBTQ, passando per la gentrificazione e le lotte sociali, fino al femminismo. Si tratta di temi con i quali i giovani lettori ai quali è indirizzata quest’opera si trovano a confrontarsi ogni giorno, ed è forse questo il maggior punto di forza dell’opera che fa esattamente ciò per cui è nata: avvicinare i più giovani all’universo dei personaggi di casa DC Comics, senza però catapultarli in storie dai toni più dark come ad esempio la magnifica Harleen di Stjepan Sejic.
Steve Pugh, poi, con il suo tratto realistico ed espressivo, incornicia alla perfezione la storia scritta dalla Tamaki. Il disegnatore britannico dà particolare risalto alle figure e all’interazione che si crea tra i vari personaggi, senza però trascurare mai i dettagli. Magistrale, poi, è l’uso che Pugh fa dei colori. In Raven era il viola, da sempre tratto peculiare della nostra Corvina, a dominare, mentre in Warbringer ad essere preponderante è un malinconico blu, che fa da sfondo alla prima avventura di Diana lontana dalla sua Themyscira.
In questa graphic novel, invece, Pugh ha creato dei contrasti d’impatto tra i freddi grigi e verdi di Gotham, che si scontrano con il rosso ed il viola dei ricordi dell’infanzia di Harleen. Non mancano poi i due colori emblematici del personaggio, ovvero il rosso ed il nero, che spiccano soprattutto in relazione al finale, d’arancio vestito, che prefigura il futuro della nostra protagonista.
Harleen, una quindicenne artefice del suo destino
Leggendo quest’opera, gli young adult che si approcciano per la prima volta al mondo del fumetto non devono di certo aspettarsi una fiaba in cui la protagonista è in pericolo ed un eroe arriva in suo soccorso. Al contrario, qui è proprio Harleen ad essere coscientemente l’artefice del suo destino. Troveranno un Harleen che crescerà e si evolverà insieme a loro, con tematiche attuali che vedono in Ivy e Joker le due strade di un bivio, con la nostra protagonista che si chiederà più volte chi lei sia e chi lei voglia essere, come tutti gli adolescenti. Se poi i lettori più adulti sceglieranno di approcciarsi a questa opera tenendo per mano l’adolescente che sono stati, troveranno una storia ben strutturata e dei disegni d’impatto, che può far rivivere quel periodo di incertezze e domande continue che è l’adolescenza.
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