Esce oggi nelle sale italiane Horizon: An American Saga. Capitolo 1, la prima parte dell’ambiziosa avventura cinematografica di Kevin Costner. Noi di MegaNerd lo abbiamo guardato in anteprima e siamo qui per svelarvi qualche dettaglio in più senza, ovviamente, farvi spoiler. Pronti a immergervi nel Vecchio West?
Questa estate è pienissima di tanti titoli interessanti da andare a vedere al cinema e oggi siamo qui per parlarvi di un progetto davvero impegnativo, una vera epopea cinematografica ambientata nel Vecchio West. Si tratta di Horizon: An American Saga. Capitolo 1, il primo di quattro capitoli che Kevin Costner ha in mente di portare sul grande schermo per raccontare la storia dell’America.
Ad accompagnarlo in questa folle avventura c’è Jon Baird, colui che lo ha aiutato nello scrivere il soggetto e la sceneggiatura. Lo abbiamo visto alla regia di Filth (2013), Stanlio & Ollio (2018), Tetris (2023), con i quali ha raccolto ottimi risultati e riconoscimenti.
Ma torniamo alla saga: ogni pellicola avrà una durata di circa tre ore, cosa che potrebbe mettere a dura prova sia gli amanti del genere western che i fan del premio Oscar che è coinvolto in questi film da ogni punto di vista, dalla sceneggiatura all’interpretazione di uno dei ruoli principali. Distribuito da Warner Bros. Pictures, arriverà nelle sale il 4 luglio e il secondo capitolo arriverà circa un mese dopo, il 15 di agosto.
Horizon: An American Saga – La trama
1859, Montana, due anni prima della Guerra Civile Americana. Da un lato vi sono le carovane dei coloni che vogliono insediarsi in territori che non gli appartengono, dall’altra gli Apache che vogliono difenderla a tutti i costi: è la loro terra e non possono lasciarla all’uomo bianco. Gli indiani attaccano di notte, approfittando del fatto che i nuovi arrivati si sentano talmente al sicuro da festeggiare, e attaccano mietendo più vittime di quante se ne possano contare.
Una famiglia si ritrova a barricarsi in casa e grazie ad una botola, una madre e una figlia si salvano e, insieme ai pochi altri sopravvissuti, vengono soccorse da una guarnigione dell’esercito degli Stati Uniti. Altrove, in Wyoming, Hayes Ellison si ferma in un piccolo agglomerato di case e lì incontra la prostituta Marigold che tenta di sedurlo attirandolo nella casa in cui vive occupandosi di un bambino non suo.
Ed è proprio il piccolo ad avere sulla testa una taglia simbolica, il segno di un torto subito e mai dimenticato che verrà a galla all’improvviso, portando Hayes a farsi carico di queste due vite che ha incontrato per caso e cercando una terra sicura per loro. Inizia, e prosegue per gli altri, un viaggio alla ricerca del proprio angolo di paradiso in America.
Il cast
- Kevin Costner nel ruolo di Hayes Ellison
- Abbey Lee nel ruolo di Marigold
- Sienna Miller nel ruolo di Frances Kittredge
- Sam Worthington nel ruolo del tenente Trent Gephartt
- Jena Malone nel ruolo di Lucy
- Jamie Campbell Bower nel ruolo di Caleb Sykes
- Owen Crowshoe nel ruolo di Pionsenay
- Tom Payne nel ruolo di Hugh Proctor
- Ella Hunt nel ruolo di Juliette
- Isabelle Fuhrman
- Wase Chief
- Luke Wilson
- Hayes Costner
Il cast stellare di questa pellicola ha, tra i tanti pregi, quello di aver accontentato un po’ ogni tipo di pubblico. Nonostante il film sia stato vietato ai minori di 17 anni non accompagnati negli Stati Uniti, Costner sembra rivolgersi anche ai più giovani e lo fa attraverso attori molto conosciuti tra i ragazzi. Jena Malone, sua collega in Gioco d’amore, ha una lunghissima carriera ma la nuova generazione la ricorda principalmente per il suo ruolo della cazzutissima Johanna nella saga di Hunger Games.
E come non parlare di Jamie Campbell Bower, noto alla mia generazione per i suoi ruoli in Twilight, Harry Potter e Shadowhunters – Città di Ossa, e a quella i oggi per aver interpretato Vecna in Stranger Things. Poi ovviamente c’è lui, Kevin Costner, il cui nome fa smuovere un po’ tutti, che si fa accompagnare dal suo terzogenito Kevin in questo suo lungo viaggio.
Kevin Costner – La carriera
Kevin Michael Costner nasce a Lynwood, California, nel 1955 e inizia la sua storia d’amore con i film western a soli sette anni, quando vide La conquista del West. Tuttavia, la sua passione per il cinema ci mette un po’ a sbocciare e prosegue gli studi fino a laurearsi in marketing e finanza.
A convincerlo a virare verso il suo sogno è un incontro del tutto casuale con l’attore Richard Burton, candidato sette volte al premio Oscar, e nel 1986 debutta al cinema con un film indipendente, Malibu Hot Summer (girato nel 1981). A partire dagli anni ’80 la sua carriera inizia a prendere avvio e viene conosciuto dal grande pubblico soprattutto grazie a Fandango (1985) e The Untouchable – Gli intoccabili (1987).
Ma è grazie a Balla coi lupi (1990) che il suo nome entra nel firmamento di Hollywood con ben sette statuette agli Oscar, tra le quali quella come miglior regista e miglior film. Il successo continua negli anni ’90, con il suo Robin Hood – Principe dei ladri, per arrivare agli anni 2000, che vengono ricordati come il periodo delle commedie.
L’amore che aveva mostrato da bambino per i western torna sotto forma del film Terra di confine – Open Rage, la terza pellicola che lo vede alla regia con un genere che però non riscuote il successo sperato (quello che sta accadendo anche con Horizon?). Ma Costner non abbandona questo mondo ed entra a far parte del cast della serie televisiva Yellowstone (2018 – in corso), attualmente alla quinta stagione, nella quale interpreta John Dutton. E oggi possiamo vederlo alle prese con la creatura che ha più desiderato, il suo Horizon: An American Saga.
L’attore ha anche altre passioni, come lo sport e la musica. Da grande appassionato di baseball, ha girato alcuni film incentrati su questo sport, tra i quali ricordiamo L’uomo dei sogni (1989) e Gioco d’amore (1999).
Nel 2007 si lancia anche in una avventura rock and roll e guida una band in un concerto imbracciando una chitarra folk elettrificata per le riprese del film Swing Vote – Un uomo da 300 milioni di voti, nel quale interpreta il difficile Earnest “Bud” Johnson.
Nel 2010 arriva persino a pubblicare un album, Turn it On, che rientra nella top 30 dei dischi più venduti in Germania. Una figura eclettica, niente da aggiungere.
L’accoglienza
Dopo aver investito 50 milioni di dollari solo per questo capitolo e aver collezionato commenti contrastanti durante la sua presentazione in anteprima Fuori Concorso al Festival di Cannes lo scorso maggio, anche ora il film non convince pienamente.
L’aggregatore Rotten Tomatoes riporta solo il 44% di recensioni positive su un totale di 105, anche se il voto medio si attesta sulla sufficienza più che piena. Forse a scoraggiare lo spettatore è la durata del film oppure la prospettiva di doverne vedere altri tre per poter vedere la fine della saga.
Quello che emerge è sicuramente il cuore che Costner ci ha messo nella realizzazione di questi film, tanto da aver ipotecato persino parte di un terreno sul quale avrebbe dovuto costruire una nuova casa e abbandonare l’ingaggio cospicuo di Yellowstone. A sessantanove anni prendersi un rischio simile non è da tutti, ma l’attore aveva in mente questo progetto già dalla fine degli anni ’80 e non si è fatto scoraggiare dai costi della produzione. Non resta che vedere cosa ne penserà il pubblico italiano e scoprire se supererà i 12 milioni di dollari dell’incasso statunitense.
Perché non un serie TV?
La mia impressione è che Horizon: An American Saga avrebbe funzionato splendidamente come serie TV da episodi di circa 40 minuti. Seguire diverse storie, spesso porta nei lunghi film a stacchi bruschi o al mettere troppa carne al fuoco, ed è quello che molti spettatori hanno pensato della prima pellicola.
La critica più in voga è , infatti, quella di aver mostrato dei bei racconti ma disuniti, creando un po’ di confusione. I personaggi, tuttavia, sono stati tutti molto apprezzati per la loro caratterizzazione essenziale ma ben delineata, e una serie TV avrebbe potuto giovare ulteriormente anche sotto questo punto di vista.
Nonostante ciò, posso dirvi in tutta onestà, che tre ore passano tranquillamente e riuscirete a godervi questa storia anche se questo non è il vostro genere preferito. Oltre ad avere un cast pazzesco, la trama ha tanto da dire e lo fa senza indicare da che parte schierarvi. Non ci sono i buoni e i cattivi, ma dei racconti che si intrecciano sopra sorrisi e sofferenza, amore e odio, giustizia e orrori indiscriminati.
Fateci sapere se andrete al cinema a dargli una chance e, ovviamente, aspettiamo i vostri commenti post visione. Ci vediamo nel Vecchio West!