I Am Not Okay With This è il nuovo teen drama targato Netflix, un’altra azzeccata storia di adolescenti dalle menti di Charles Forsman e Jonathan Entwistle.
Netflix è la piattaforma regina dei teen drama. Questo è innegabile e ormai noto praticamente a chiunque. L’intricata matassa di emozioni propria dell’adolescenza sembra essere la fonte preferita del colosso dello streaming, alla quale attingere per sfornare continuamente nuovi show a tema, riuscendo sempre a spaziare dal puro intrattenimento ai prodotti più impegnati. Parlando di serie TV, nel giro di pochi anni abbiamo visto esplodere titoli dall’intento educativo come Tredici e Sex Education, show dal tono soprannaturale o dark come Le Terrificanti Avventure di Sabrina e Stranger Things, serie cariche di intrighi giovanili un po’ stereotipati come Elite, e veri e propri drammi come The End of The F***ing World.
E anche nel 2020, Netflix non sembra avere intenzione di cambiare rotta. Da pochi giorni infatti si è aggiunta alla lista anche I’m Not Okay With This, che vede tra i protagonisti i giovanissimi Sophia Lillis e Wyatt Oleff, entrambi apparsi nell’horror It del 2017. La serie è tratta dall’omonimo fumetto di Charles Forsman e mette nuovamente al centro il disagio dell’età giovanile, toccando l’ambito familiare, quello scolastico, dell’amore e dell’amicizia. Tuttavia, a complicare le cose si aggiunge anche qualche piccolo, incomprensibile superpotere fuori controllo, che compare e scompare senza chiedere il permesso. Niente di particolarmente nuovo nella trama o nei temi, c’è da dirlo. Eppure I Am Not Okay With This riesce a tenerci incollati allo schermo fino alla fine, merito della curiosità che suscita fin dall’apertura, ma anche della durata degli episodi. A favore infatti del binge-watching c’è il fatto che sia composta da sette puntate della durata massima di 27 minuti, un po’ controcorrente rispetto alle sempre più frequenti serie con episodi da circa un’ora.
Sydney è il nome della protagonista, che si autodefinisce “una noiosa ragazza bianca di diciassette anni”. Emarginata, infastidita da un rapporto conflittuale con la madre, ma con una migliore amica, Dina, che sembra essere l’unica sua ancora di salvezza. Una storia che non raggiunge i livelli di The End of The F***ing World, nonostante provenga anch’essa dalla mente di Forsman e sia stata realizzata dallo stesso Jonathan Entwistle, ma che sicuramente è simile nei toni e negli intenti. I misteriosi superpoteri di Sydney infatti, non la rendono una serie soprannaturale, piuttosto rappresentano in modo simbolico una perdita di controllo in tutte quelle situazioni che ci saturano di emozioni troppo forti. Una metafora e una cornice interessante dunque, per quella che rimane una serie sui teenager, senza che questo rappresenti un punto a sfavore.
I Am Not Okay With This infatti, intrattiene, diverte e non ha molti peli sulla lingua. Ha poco di innovativo, eppure sa mostrarci la realtà, il lutto, il fastidio e l’imbarazzo. Insomma, il lato brutto di un periodo giovanile, condito dalla paura di qualcosa che non conosciamo e non controlliamo. In tutto questo, i protagonisti sono decisamente azzeccati. Sophia Lillis per prima, perfetta nell’aspetto e nell’interpretazione, tanto quanto Wyatt Oleff, che veste i panni di un ragazzo fuori dagli schemi senza mai perdere di credibilità. I personaggi secondari completano il quadro, rendendo tutti e sette gli episodi decisamente piacevoli da guardare. Il finale, che interrompe le vicende senza dare troppe spiegazioni, lascia decisamente ben sperare per la produzione di una seconda stagione che, mi auguro, venga presto confermata.
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