(I Wanna Live Like) Common People – E se tutti avessimo i superpoteri?

Che mondo sarebbe se tutti avessimo (un modo per acquisire) i superpoteri? Le disparità sociali verrebbero azzerate? La criminialità, i soprusi e gli abusi verrebbero estirpati? Marco Rizzo e Lelio Bonaccorso indagano i risvolti di questa utopia patinata in “(I Wanna Live Like) Common People”, storia in cinque capitoli pubblicata in volume cartonato da Panini Comics.

i wanna live like common people

Immaginate un mondo in cui tutti hanno dei superpoteri: c’è chi vola, chi corre a velocità supersoniche, chi manipola questo o quell’elemento, chi ha una forza fuori dal comune e via discorrendo. E immaginate se questa fosse la quotidianità di ognuno di noi: nessun mantello (non per tutti, almeno), nessun cappuccio, nessun simbolo sul petto a distinguere i Super dalla gente comune. Tutti hanno superpoteri e, perciò, nessuno ha bisogno di distinguersi con un costume o un’uniforme o un vestiario particolare. 

Immaginate, quindi, che la vita scorra come al solito: ci si sveglia, si fa colazione, si va al lavoro e si torna a casa. Magari saremmo facilitati nel realizzare qualche azione utilizzando il nostro potere, magari potremmo partecipare ad una riunione all’altro capo del mondo a soli cinque minuti dalla fine di un’altra. Sarebbe un mondo più veloce, più efficiente….Ma sarebbe un mondo più sicuro? Un mondo più equo? Un mondo più giusto

Marco Rizzo e Lelio Bonaccorso (autori di Salvezza, Peppino Impastato, The New Adventures of Spider-Man), ormai uno dei team creativi più apprezzati e seguiti del mondo del fumetto di casa nostra, immaginano un futuro utopico (o distopico?) non troppo lontano nel quale ogni persona ha la possibilità di acquisire un chip in grado di fornirgli un superpotere ed indagano i risvolti che tale possibilità ha sulle persone, sulle dinamiche sociali, politiche ed economiche.

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(I Wanna Live Like) Common People – Quando la normalità è la scelta più eroica

New Jersey, 2032. Jill Johnsonn è una ragazza di 20 anni che cerca un impiego ma non riesce proprio a trovarlo. Non perché non si impegni o rifiuti delle offerte: Jill non riesce perché ha deciso di non avere superpoteri. Sì, perché in questo futuro non troppo lontano in cui tutti possono essere “super” grazie all’acquisto di un chip iPower, Jill ha deciso di andare controcorrente e di non cedere alle offerte della compagnia e di rimanere se stessa.

Certo, non è l’unica ma in un mondo in cui tutti sono ormai “straordinari“, scegliere di rimanere “normali” fa sì che alcune strade vengano sbarrate, altre porte chiuse in faccia, altre opportunità ancora diventano inaccessibili fino a dover cercare compagnia, condivisione, conforto dei “Normali Anonimi”.

Ciò che distingue Jill dalle altre persone è la sua rabbia evidente nei confronti dei superpoteri (e di chi li vende): le motivazioni dietro la sua scelta non sono da ricondursi a motivi religiosi, di salute od economici, bensì familiari. Jill ha perso il padre, dotato di vista notturna, e la madre è diventata invalida a causa di un malfunzionamente del chip che aveva deciso di impiantarsi per tirare avanti e garantire un futuro migliore alla propria figlia. 

La rabbia di Jill, così come la sua ferma posizione sulla questione, viene notata ad una riunione da un misterioso partecipante che la invita a riunirsi in un altro luogo per progettare la vendetta verso la iPower ed il suo presidente Elijah Moores, uno degli uomini più ricchi del mondo. Seppur riluttante, Jill accetta e, come nelle più classiche delle storie di “iniziazione” a tema supereroi, si ritroverà invischiata nella proverbiale situazione più grande di lei.

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(I Wanna Live Like) Common People, pubblicato da Panini Comics a ridosso dell’ultima edizione di Lucca Comics & Games, si presenta ai lettori come una storia dall’ambientazione piuttosto nota: siamo nel New Jersey, lì dove i supereroi sono nati e – per esempio, per Marvel Comics – agiscono quotidianamente; uomini e donne dalle capacità fuori dal comune popolano le strade e i cieli; le persone comuni – le poche che hanno resistito o sono state costrette dalle circostanze – sono abituate a tali presenze.

Ma se nella lore delle major a stelle e strisce i tizi con superpoteri sono eroi (o villain) che risolvono le faccende a pugni e scontri, nella storia di Marco Rizzo e Lelio Bonaccorso le persone continuano a svolgere il proprio lavoro, ad occupare la propria posizione sociale come se fosse tutto normale.

D’altronde, se tutti avessimo dei superpoteri dove sarebbe la straordinarietà? 

Partendo da questo incipit, (I Wanna Live Like) Common People diventa l’opera trait d’union tra il genere supereroistico e il graphic journalism di cui Rizzo-Bonaccorso costituisce un’accoppiata di primissimo ordine: il team creativo, infatti, utillizzando come allegoria poteri e mantelli, vuole indagare più a fondo alcune dinamiche sociali, politiche ed economiche che anche un futuro di questo genere potrebbe presentare in analogia con il mondo di oggi.

Alla sceneggiatura, Rizzo imbastisce una trama che non si concentra troppo su questioni “eroiche” come ci si potrebbe aspettare ma, al contrario, presenta in poche ed efficaci pagine il mondo in cui siamo proiettati (che ormai è entrato nell’immaginario collettivo anche grazie alle varie trasposizioni cinematografiche) e sviscera le problematiche che lo affliggono. Le analogie con il nostro sono evidenti ed anzi, sono portate all’estremo proprio grazie alla “normalità” dei superpoteri: il capitalismo assoggettante, le discriminazioni economiche e sociali, gli abusi di potere sono problematiche tanto attuali quanto potenzialmente sempre peggiori.

Eppure, la speranza che qualcosa possa cambiare, che anche i più deboli, le persone meno abbienti, i reietti della società possano godere di agi e di possibilità, deve alimentare la lotta quotidiana, l’impegno civile e sociale di tutti. Anche in un mondo che viaggia più veloce, che sembra più efficiente, che vuole essere straordinario.

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Ancora una volta, la premiata ditta Rizzo-Bonaccorso va a segno: (I Wanna Live Like) Common People si configura ben presto, dietro la metafora dei superpoteri, come un’opera di denuncia sociale nella quale le disparità sono nascoste dietro una solo apparente straordinarietà diffusa. È una denuncia all’omologazione di massa, all’influenza del capitalismo nella vita delle persone comuni, all’apparente benessere dei più che continua a celare, in una maniera ancora più crudele, l’emarginazione e l’eliminazione dei meno abbienti.

Dal punto di vista grafico, Bonaccorso realizza delle tavole sempre efficaci, in grado di veicolare i messaggi della sceneggiatura di Rizzo in maniera puntuale ed attenta. Recupera dai canoni supereroistici le tavole potenti e plastiche quando necessarie, riuscendo ad essere altrettanto efficace anche nelle sequenze più drammatiche, impostando il tutto con un taglio tipico del procedurale.

Il risultato è una lettura capace, in primo luogo, di intrattenere per freschezza e ritmo ma, ad un’analisi più profonda, di sensibilizzare l’animo di chi legge anche attraverso la declinazione in un genere che va ormai per la maggiore, ricordandoci che sono (state) proprio le persone più “normali” a compiere le rivoluzioni più straordianarie.

(I Wanna Live Like) Common People

(I Wanna Live Like) Common People

Autori: Marco Rizzo, Lelio Bonaccorso
Formato: 17 x 26, Cartonato, 112 pagine a colori
Editore: Panini Comics
Dove trovarlo: Fumetteria, shop e store online
Prezzo: € 18,00
Voto:

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Pier

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Appassionato di scienza e supereroi, divoratore di comics, serie TV e pizza. Ex power ranger wannabe, matematico nella vita, Batman nello spirito. Mentre cerco qualche significato nascosto nelle mie letture, sono già proiettato verso la prossima recensione... Ed oltre!

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