A quasi venticinque anni di distanza dall’uscita de “Il Gladiatore”, Ridley Scott torna nell’antica Roma dell’era imperiale con il sequel di quella leggendaria pellicola. Noi di MegaNerd.it abbiamo avuto l’opportunità di vedere “Il Gladiatore 2” in anteprima e vi condividiamo le nostre impressioni rigorosamente prive di spoiler
Roma vale la vita di un uomo giusto
Venticinque anni fa, all’alba del nuovo millennio, nella sale cinematografiche di tutto il mondo arrivava una pellicola destinata a lasciare un segno indelebile nell’immaginario collettivo. “Il Gladiatore” è diventato uno dei film più iconici di genere storico degli ultimi decenni, consacrando Russell Crowe nell’olimpo dei grandi attori di Hollywood. La forza de “Il Gladiatore” è stata la sua capacità di rappresentare l’antica Roma dell’era imperiale con una maestosità visiva senza pari per l’epoca in cui fu realizzato.
A questa magnificenza estetica si aggiungeva una storia che esplorava magistralmente tematiche universali quali il sacrificio, il potere e la vendetta. Massimo Decimo Meridio, generale romano tradito che si trasforma in gladiatore per perseguire la lotta per la libertà e la giustizia, incarna perfettamente l’archetipo di eroe tragico, eterno e universale, diventando uno dei personaggi più amati della storia del cinema.
Il finale de “Il Gladiatore” ci mostrava Massimo Decimo Meridio compiere il suo sacrificio estremo durante il confronto con Commodo (Joaquin Phoenix). Nella sequenza finale lo vediamo passeggiare nei i campi Elisi per ricongiungersi, finalmente, con sua moglie e suo figlio. Un momento epico di fede e rinascita che incarna il desiderio universale di ricongiungimento con le persone amate e perdute. Il tutto viene accompagnato dalla maestosa colonna sonora di Hans Zimmer.
Impossibile rimanere insensibili sulle note di “Now we are free” mentre Lucilla celebra il sacrificio di un soldato di Roma con parole cariche di emozione: «Roma vale la vita di uomo giusto, noi lo credevamo una volta». Se vi scorre un brivido lungo la schiena leggendo queste parole converrete che ci troviamo di fronte al finale perfetto, un momento di grandissimo cinema. Pertanto la domanda sorge spontanea: “Cosa si potrebbe aggiungere a ciò che già abbiamo ammirato in questo capolavoro ?“.
Venti anni dopo nasce un nuovo Gladiatore
La storia de “Il Gladiatore 2” si sviluppa nel 200 d.C., esattamente 20 anni dopo la morte di Massimo Decimo Meridio. È un’epoca di violenza e disordini che travolge l’impero romano a causa della gestione dissennata degli imperatori Caracalla (Fred Hechinger) e Geta (Joseph Quinn), due fratelli mentalmente instabili, figli di Lucio Settimio Severo e della sua consorte Giulia Domna. Il film si apre con la conquista della Numidia da parte dell’esercito romano guidato da Marco Acacio (Pedro Pascal), un valoroso generale romano la cui etica è in forte contrasto dalla logica malata degli imperatori.
I barbari guidati da Annone (Paul Mescal) subiscono una pesante sconfitta. Gran parte dell’esercito viene annientato e i pochi sopravvissuti vengono fatti prigionieri. Tra questi c’è lo stesso Annone che, a causa della sua forza e abilità in battaglia, viene aggregato alla scuderia di gladiatori di Macrino (Denzel Washington), un ex schiavo che facendo leva sulla sua astuzia è riuscito a salire ai vertici del potere e che trama per ottenere il controllo assoluto di Roma.
Annone, la cui storia è una riscrittura degli eventi narrati nel primo film, è deciso a vendicarsi di Marco Acacio, l’uomo che ha segnato il destino della sua famiglia e della sua gente che lo ha adottato.
Una messa in scena maestosa
Ridley Scott cerca da subito una forte connessione con il primo film. Un’intenzione che appare evidente sin dai titoli di testa della pellicola – bellissimi – che, con suggestive animazioni, vuole riassumere gli eventi occorsi nel primo capitolo. La mano di Massimo Decimo Meridio che sfiora le spighe di grano nel momento del ricongiungimento con la sua famiglia nell’aldilà si trasforma in un atto più terreno di immersione nelle sacche di grano già raccolto, simbolo azzeccato del salto temporale che “il Gladiatore 2” compie nei confronti del primo capitolo.
La messa scena è semplicemente straordinaria. I primi venti minuti della pellicola, che coprono la conquista della Numidia da parte dei romani, sono maestosi e lasciano intuire di trovarci di fronte a un nuovo epico film. Le principali location in cui si sviluppa la trama sono le arene di combattimento, luoghi che incarnano la crudeltà della legge del più forte, dove il dominio dei potenti sulla sofferenza dei più deboli diventa una mera forma di intrattenimento per chi detiene il potere.
Rimarrete affascinati di fronte alla messa in scena delle Naumachie, ricostruzioni delle grandi e sanguinose battaglie navali che avvenivano negli anfiteatri e nei luoghi pubblici trasformati in bacini artificiali. Non mancano i combattimenti con bestie feroci e, in tal senso, Ridley Scott si toglie anche lo sfizio di mettere in scena un rinoceronte, sogno che coltivava da tempo per sua stessa ammissione.
Tanti elementi che non ci hanno convinto
Purtroppo, le solide premesse sulle quali si costruiscono le aspettative per il proseguo della storia vengono malamente disattese. A nostro avviso, “Il Gladiatore 2” presenta tutta una serie di difetti che non lo rendono nemmeno lontanamente paragonabile al primo film. Pur inserendosi in un periodo storico ben definito, con eventi che, sebbene romanzati per esigenze narrative, sono comunque fedeli agli avvenimenti storici tramandati, ci sono numerosi dettagli che minano la coerenza delle location rispetto all’epoca in cui la trama si sviluppa. Questo ci costringe a fare affidamento sulla nostra sospensione dell’incredulità per accettare alcune scelte visive e narrative, sforzo che francamente non ci aspettavamo di compiere.
Altro aspetto che non ci ha convinto del tutto è la rappresentazione di alcuni personaggi chiave della vicenda, in particolare i fratelli Caracalla e Geta, che detengono il potere su Roma. Ridley Scott ha voluto calcare la mano sulla loro caratterizzazione mettendo in scena una versione distorta e psicologicamente instabile di Romolo e Remo. Il regista britannico, interpellato in merito, ha descritto i due come «merce danneggiata dalla nascita». Tuttavia l’effetto ottenuto è un mix tra Sid Vicious e Cletus Kasady, la controparte umana di Carnage antagonista di Venom nei fumetti Marvel. I due fratelli sono accompagnati da una scimmia, come a voler sottolineare ulteriormente la loro follia. Il risultato è una caricatura che, invece di aggiungere profondità ai personaggi, finisce per renderli poco credibili e macchiettistici, contribuendo così a minare la solidità complessiva della pellicola.
Il difetto maggiore de “Il Gladiatore 2” a nostro avviso è una mancanza totale di originalità nella trama. Gli intrecci narrativi appaiono troppo simili a quelli del film del 2000 con Russel Crowe. Questa carenza di idee riflette anche una certa mancanza di coraggio nel voler esplorare territori narrativi nuovi. Ridley Scott si mantiene ancorato, mani e piedi, al suo capolavoro e non fa nulla per scrollarsi di dosso questa importante eredità. La pellicola risulta troppo derivativa e autoreferenziale, una sorta di eco del primo storico capitolo che inevitabilmente sfocia in un fan service troppo esplicito.
Un cast stellare che sostiene il film
Il cast de “Il Gladiatore 2” è di primissimo livello. Pedro Pascal, attore in forte ascesa in questi ultimi anni, porta sullo schermo il suo talento nei panni del generale romano dalla solida etica. Tuttavia il suo personaggio viene offuscato dalla potente interpretazione di Paul Mescal. Quest’ultimo impone la sua presenza scenica e le sue capacità recitative notevoli che lo rendono un gladiatore notevole, giusto erede della figura iconica incarnata da Russel Crowe.
Ma la vera punta di diamante di tutto il cast è sicuramente Denzel Washington. Il suo Macrino è ambiguo, machiavellico e tremendamente crudele. Ex schiavo che ha conquistato la libertà grazie alla sua astuzia, Macrino è disposto a tutto pur di ottenere il potere. È lui il vero motore trainante di tutto il film, e l’interpretazione che ne da Washington la vera nota positiva di tutta la pellicola.
Il sequel di cui non sentivamo il bisogno
Il Gladiatore 2 è un film visivamente imponente, ma che si affida in maniera eccessiva all’eco del suo leggendario predecessore per suscitare emozioni nel pubblico. Nonostante le straordinarie performance di Paul Mescal e Denzel Washington, la pellicola soffre di una evidente carenza di originalità, rendendola un sequel che, francamente, non sembrava necessario.
“Il Gladiatore 2” è in sala a partire dal 14 novembre, distribuito da Eagle Pictures.
Il Gladiatore II
Paul Mescal: Lucio Vero
Pedro Pascal: Marco Acacio
Connie Nielsen: Augusta Lucilla
Denzel Washington: Macrino
Joseph Quinn: Geta
Fred Hechinger: Caracalla
Derek Jacobi: senatore Gracco