Con il terzo volume edito in Italia da saldaPress, si conclude la serie fantasy young adult dei coniugi Chris e Laura Samnee “Jonna e i Mostri Impossibili“. Rainbow e Jonna sono vicine a risolvere i misteri post-apocalittici che hanno avvolto l’arrivo dei mostri… poi sarà, finalmente, il lieto fine?
Fin da piccoli abbiamo ascoltato quelle storie che, nonostante le mille vicissitudini, mostri, nemici di ogni genere, si concludevano con il lieto fine. Per quello, per la conclusione idilliaca che riuscivano a raggiungere, erano davvero delle belle storie e, così, andavamo a letto contenti con l’augurio del caso che fosse, davvero, una buona notte.
Ora, senza andare a snocciolare secoli e secoli di letteratura, di tradizione orale e scritta, le belle storie, le favole, continuano ad accompagnarci ancora oggi e senza ombra di dubbio, anche in occasione dei volumi precedenti (qui e qui le recensioni dedicate), la serie “Jonna e i Mostri Impossibili“ di Chris e Laura Samnee rientra nei canoni e negli stilemi delle favole.
Con la pubblicazione da parte di saldaPress del terzo volume, anche questa storia è giunta al termine: per le sorelle Jonna e Rainbow è finalmente arrivato il momento del lieto fine?
Jonna e i Mostri Impossibili 3 – La favola giunge al termine
Jonna e Rainbow sono ancora alla ricerca del loro padre, disperso dopo la grande esplosione che ha portato i Mostri sulla Terra. Se questa ricerca è stata difficoltosa, con le due protagoniste trovatesi di fronte ai più disparati pericoli – non solo i mostri ma anche la povertà delle vittime sopravvissute all’apocalisse, l’avidità dei più cinici – non sono mancati i misteri che hanno reso ancora più tortuoso il percorso verso la verità. Il “clone” di Jonna rinvenuto alla fine del volume precedente ha reso subito chiaro che gli straordinari poteri posseduti dalla bambina “selvaggia” sono legati alla comparsa dei kaiju e alla loro origine.
Per scoprire, recidere questo legame, ritrovare il padre scomparso e debellare il pianeta dai Mostri Impossibili, alle due ragazze è richiesto un ultimo sforzo magari contando sull’aiuto dei cari alleati trovati durante il percorso. Così, anche il volume 3 di Jonna e i Mostri Impossibili ripropone scontri grandiosi tra la ragazza protagonista e i grossi kaiju che costituiscono l’ultimo ostacolo tra Jonna, Rainbow e la verità.
Se il primo volume più degli altri costituiva un doveroso wordbuilding della storia e il secondo l’aveva arricchita con dei misteri che hanno stuzzicato la curiosità del lettore, questo terzo lascia ampio spazio alle botte da orbi – che non erano certo mancate nemmeno in precedenza – tra la protagonista e i Mostri Impossibili. Non solo un divertissement degli autori, però: gli scontri hanno la funzione narrativa di avvicinare Jonna e Rainbow al cuore del mistero, ponendosi come ultima schiera a difesa del cuore – o si dovrebbe dire, dell’uovo – del nemico.
Con l’inconfondibile stile cartoonesco che l’ha reso celebre nel mondo dell’industria del fumetto e riconoscibile anche in quello supereroistico, Chris Samnee spinge sull’acceleratore e ci regala tavole piene di energia e dinamicità, che si caricano di energia cinetica e sense of wonder contemporaneamente. Le tavole hanno una struttura libera che alterna le griglie (senza un numero fisso di vignette) a splash page ormai caratteristiche della serie: così il ritmo del racconto, il pathos, le emozioni possono accelerare e rallentare a seconda del momento della trama, offrendo al lettore un’esperienza visiva totalmente coinvolgente. Non si possono non notare, oltre alla presenza derivativa (qui da intendersi in senso positivo) dei kajiu, le influenze tipiche del fumetto orientale che il disegnatore declina in maniera puntuale per questa favola fantasy.
Il tutto viene esaltato dalla tonalità sempre accesa e vivida dei colori di Matt Wilson che rendono ancora più evidente, insieme alla cinetica del disegno, la sensazione di trovarsi in tutto e per tutto di fronte ad uno shōnen purissimo, che non avrebbe sfigurato sulle celebri riviste del Sol Levante. Da apprezzare particolarmente la scelta di utilizzare le bande nere nelle scene ambientate nel sottosuolo: lì dove il mistero si andava infittendo, la claustrofobia indotta dal colore della griglia porta il lettore ancor più dentro la storia, a vivere il momento di altissima tensione e dramma come se fosse al fianco delle protagoniste.
Queste sono il gancio attraverso il quale i lettori, soprattutto quelli più piccoli, possono entrare all’interno della storia: le loro dinamiche e il loro carattere possono offrire il giusto appiglio grazie al quale poter procedere con la lettura. Il nome di Chris Samnee e il lavoro compiuto in questa serie al fianco di sua moglie e di Matt Wilson non poteva essere più adatto per riuscire nell’intento.
Concentrandosi, al netto del carattere prettamente più d’azione, ancora una volta sui punti di forza dei precedenti capitoli – l’amore per la famiglia, la sorellanza, l’affetto, la bontà d’animo -, anche il terzo volume di Jonna e i Mostri Impossibili regala la sensazione di essere di fronte ad una riuscitissima favola che potrebbe (e – azzardiamo – dovrebbe!) far avvicinare un pubblico molto giovane al mondo dei fumetti. E poiché le favole, nonostante le mille vicissitudini, mostri, nemici di ogni genere, sono davvero delle belle storie, allora aspettatevi – com’è giusto che sia – il lieto fine.
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